Studi
La censura teatrale post fascista: dal 1943 al 1950. Il recupero di due fondi all'ACS
Gilda SignorettiNell’immenso tesoro custodito all’interno dei depositi dell’Archivio centrale dello Stato, sono conservati due fondi davvero molto preziosi, che raccontano sessantun’anni di storia teatrale, nonché socio-economica, politica e religiosa d’Italia.
Si tratta del Fondo Censura Teatrale e del Fondo Revisione Teatrale.
Storia, conservazione e restauro dei materiali d'archivio. 3. La fotografia
Emanuele Atzori, Chiara SenfettSi pubblica il testo di un articolo apparso su: Notiziario CNEC. Mensile del Centro Nazionale Economi di Comunità, n. 3, marzo 2013, pp. 16-18; che costituisce la terza tappa del viaggio attraverso i diversi materiali d'archivio.
Sviluppata nel corso del XIX secolo, la produzione di una fotografia è frutto dell’interazione della luce con i sali d’argento, sostanze fotosensibili, che entrano in contatto con essa, si anneriscono e producono un’immagine.
In generale, lo strato fotosensibile è appoggiato su un supporto primario
Il clero del XVIII secolo a cavallo tra giurisdizione ecclesiastica e tentazione laica
Silvia BianchiL’archivio Storico Diocesano di Arezzo raccoglie un ricco patrimonio documentario in continuo incremento costituito da circa 5000 unità archivistiche che si sviluppano su oltre 600 metri lineari. I dieci fondi che vanno a costituire l’archivio, conservati un tempo presso il palazzo vescovile, tra l’ottobre ed il dicembre 2003 sono stati trasferiti nell’attuale sede di Piazza di Murello 2 all’interno del palazzo che ospita il Seminario aretino.
Che gli archivi di persona siano stati, e siano tuttora, al centro della riflessione e della prassi archivistica italiana degli ultimi anni è sotto gli occhi di tutti: basta pensare alla loro cospicua presenza all’interno di progetti nazionali di primo piano come “Archivi del Novecento” per rendersi conto dell’importanza assunta, negli ultimi lustri, da questa tipologia di archivio.
Storia, conservazione e restauro dei materiali d’archivio 2. La pergamena
Emanuele Atzori e Chiara SenfettSi pubblica il testo di un articolo apparso su: Notiziario CNEC. Mensile del Centro Nazionale Economi di Comunità, n. 1, gennaio 2013, pp. 12-15; che costituisce la seconda tappa del viaggio attraverso i diversi materiali d'archivio.
Secondo la tradizione, la pergamena (detta anche cartapecora o membrana), sarebbe stata fabbricata per la prima volta a Pergamo (da cui il nome), in Asia minore, su iniziativa del re Eumene II (195-158 a.C.).