Lunedì, 03 Dicembre 2012

Incontro con Vitina Maioriello e i suoi libri

Maria Teresa Schiavino
Sezione Scaffale

Sabato 1 dicembre, nella sede dell’Archivio di Stato di Salerno, in occasione della Giornata Internazionale dei diritti delle persone con disabilità, sono stati presentati i testi letterari Tramonto, Buio, Luce e Il Nulla e il Suicidio Giovanile di Vitina Maioriello. Si tratta di una giovane coraggiosa scrittrice che racconta, in Tramonto Buio Luce, la propria storia, la storia di una ragazza divenuta paraplegica a causa di un incidente stradale. Un pirata della strada la investe e la sua vita di bambina spensierata (il tramonto) si trasforma in una lotta contro il dolore e il destino (il buio) per poi trasformarsi in una nuova esistenza ricostruita da zero ma ugualmente piena di gioia, di sentimenti, di amore (la luce). Vitina riesce a parlare con semplicità e freschezza di quante le è accaduto, facendo della sua esperienza il simbolo  della forza dell'ottimismo. Tramonto, Buio, Luce è una poesia, un inno, un  canto alla vita che tanti oggi non apprezzano e distruggono. Un libro che ti prende sin dalle prime pagine, ti travolge, t’insegna il valore della vita che va vissuta sempre, senza cedimenti alle infinite difficoltà che la costellano. Il libro è stato presentato dalla giornalista Angelica Tafuri.
Antonio Borriello, docente presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e Salerno, nonché consigliere dell’Ordine degli Assistenti Sociali Regione Campania, ha presentato, invece, il testo Il Nulla e il Suicidio Giovanile, tratto dalla tesi di laurea della Maioriello, una sorta di avventura fra le nebbie della società contemporanea. Obiettivo dell’autrice non è solo quello di un’analisi sociologica del problema, ma quello di stare sempre attenta alla persona che si cela fra le statistiche, spesso inghiottita dalla fredda analisi dei fenomeni e dei dati. Il libro scava nella disperazione dell’uomo contemporaneo, nell’assenza di speranza, nell’angoscia di vivere, per poi proiettarsi nella proposta di prevenzione. Un testo che si sforza di guardare alle profondità dell’animo umano, alla sua solitudine e alla sua disperazione, quando questa diventa senza più speranza. I lavori sono stati introdotti e coordinati da Eugenia Granito, dell'Archivio di Stato di Salerno.

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