Mercoledì, 30 Ottobre 2013

Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, Visite Pastorali dal 1590 al 1611

Emanuele Atzori
Sezione Scaffale

DIOCESI DI AREZZO-CORTONA-SANSEPOLCRO, Visite Pastorali dal 1590 al 1611, a cura di don Silvano Pieri e don Carlo Volpi, Arezzo, Archivi diocesani, 2013, 830 pp. [Collezione studi e documenti, VII]

Con “visita pastorale” si designa nella Chiesa cattolica la visita che un vescovo compie presso i principali enti ecclesiastici presenti nella sua diocesi (chiese, oratori, monasteri, ecc.) in modo da verificarne le condizioni, segnalando e correggendo eventuali abusi. Caduto in disuso alla fine del medioevo, tale istituto fu restaurato dal Concilio di Trento (1545-1563) che lo rese obbligatorio.

I relativi verbali di visita costituiscono dunque un’importante fonte di informazioni su località, persone ed edifici di cui spesso non si conserva nessuna notizia. Per questo motivo sono normalmente i pezzi più consultati in un archivio storico diocesano.

Nell’ottica di offrire ai propri utenti un più facile accesso a questa documentazione, spesso in cattive condizioni di conservazione e, in ogni caso, redatta in scritture di difficile lettura, la Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro ha avviato la pubblicazione dei propri registri di visite pastorali. Pubblicazione che arriva oggi al suo settimo volume, in cui vengono offerti i documenti relativi alle visite pastorali di Pietro Usimbardi (1539-1611), divenuto vescovo di Arezzo nel 1589 su proposta del granduca Ferdinando I de’ Medici (1549-1609), di cui l’Usimbardi era stato segretario per molti anni.

L’opera dell’Usimbardi si distingue per tre fattori principali:

  1. l’impegno nell’attuazione nella propria diocesi dei decreti tridentini;
  2. l’erezione dell’attuale episcopio di Arezzo;
  3. l’emanazione delle costituzioni sinodali che, per la loro efficacia, di fatto vennero conservate, con pochissimi aggiustamenti, da tutti i suoi successori sulla cattedra episcopale aretina.

Il presente volume offre dunque la trascrizione della documentazione relativa alle visite pastorali condotte dal vescovo Usimbardi, e dai suoi collaboratori, tra il 1590 e il 1611. Come spiegato dai due curatori, don Silvano Pieri e don Carlo Volpi, si è preferito optare per una trascrizione storico-letteraria che consentisse una più facile lettura e consultazione del materiale.

A completamento dell’opera, un utile indice dei nomi che permette di muoversi all’interno delle località e degli enti oggetto di visita.

Un’opera pregevole che guarda contemporaneamente in due diverse ma complementari direzioni. Da una parte le ragioni conservative di preservare, per quanto possibile, gli originali dalla consultazione diretta del pubblico (con tutti i relativi rischi di danneggiamento, furto, ecc.); dall’altra l’opera di valorizzazione e promozione del proprio patrimonio archivistico, nel tentativo di avvicinare non solo i cultori della ricerca, ma anche curiosi e appassionati di storia locale.

Infine, la pubblicazione di questi volumi apre degli scenari estremamente ampi, si pensi, solo per fare un esempio, alla possibilità di compilare indici particolari di nomi di persona, luoghi ed enti che costituiranno una vera e propria miniera per i ricercatori.

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