Roma, 21 gennaio 2016
Egregio Signor Ministro,
l’Associazione che presiedo ha accolto con soddisfazione la decisione di integrare, grazie anche alla nostra segnalazione dello scorso 11 gennaio, i requisiti per la partecipazione alla “Procedura di selezione a contratto determinato per la durata di 9 mesi di 60 esperti per il patrimonio culturale”, rimediando all’assenza del diploma rilasciato dalle scuole di archivistica, paleografia e diplomatica, esplicitamente invece previsto per l’accesso alla qualifica di funzionario archivista dai vigenti profili del Mibact.
Anche alla luce del dibattito che in queste settimane si è acceso attorno ai requisiti indicati dal bando, riteniamo tuttavia opportuno tornare su un punto importante.
Già in passato avevamo espresso più volte, con viva preoccupazione, il nostro parere in merito all’art. 8 del c.d. decreto legge “Art Bonus” (d.l. 31 maggio 2014, n. 83, convertito con l. 29 luglio 2014, n. 106) che prevede il limite di età di 40 anni per contratti a tempo determinato.
Con lo sbarramento a 40 anni, chi resta escluso dai meccanismi di selezione degli organici degli istituti culturali del Mibact è spesso un operatore altamente specializzato, un professionista che ha acquisito esperienze anche nel rapporto con chi nel frattempo è andato in quiescenza, ha portato all’interno dell’amministrazione competenze e sensibilità nuove, acquisite nel rapporto con il mercato o confrontandosi con scenari internazionali.
Vogliamo ricordare, ancora una volta, che è anche grazie all’attività svolta, nel corso degli ultimi decenni, da questi operatori (che hanno conservato passione per la propria disciplina e per la propria professione) che i beni custoditi negli archivi, nelle biblioteche, nei musei e negli altri istituti e luoghi della cultura del nostro Paese hanno potuto essere gestiti in un rapporto di costante collaborazione con le istituzioni. Senza questo apporto, il nostro immenso patrimonio culturale non avrebbe potuto essere gestito, tutelato, conservato, valorizzato.
Siamo davvero convinti che sia utile, anche solo da un punto di vista meramente economico, rinunciare a questo patrimonio di esperienze e competenze, a questo capitale umano così faticosamente accumulato? Riteniamo quindi che in tutti i concorsi pubblici e nelle procedure di selezione, soprattutto in quelli che prevedono attività istituzionali da gestire con autonomia e competenze, sia pure temporalmente – come nel caso in questione e ancor più in occasione dell’annunciato concorso per l’assunzione dei 500 funzionari del Mibact – non si debbano e non si possano prevedere requisiti di accesso basati sull’età dei candidati, ferma restando la nostra convinzione che le procedure in questione (tanto più quelle previste da questa specifica procedura che non a caso richiede ben 3 anni di esperienza) debbano garantire al Ministero la selezione dei migliori professionisti disponibili sul mercato, in grado di gestire con la qualità necessaria la difficile opera di tutela, di gestione e, naturalmente, di comunicazione dei patrimoni culturali. Servono quindi prove selettive molto serie per tutti, in grado di assicurare il riconoscimento della qualità, senza discriminazioni.
Con i migliori saluti, a nome del Consiglio direttivo,
Maria Guercio
Presidente ANAI