Il Catalogo generale dei beni culturali permette di ricercare informazioni sui beni catalogati in Italia. La banca dati contiene, allo stato attuale, oltre 2.200.000 schede di beni. Questo patrimonio di conoscenze, in continua crescita, sarà progressivamente messo a disposizione di tutti gli utenti. Attualmente sono consultabili 632250 beni catalogati.
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L’ICCD ha avviato un programma per l’apertura e la condivisione dei dati di catalogazione dei beni culturali, attraverso la predisposizione di una serie di strumenti finalizzati a soddisfare le esigenze di utenti diversificati per caratteristiche e aspettative, in un contesto sempre più orientato verso gli open data.
Il primo sistema pubblicato dall’Istituto è il Catalogo generale dei beni culturali, sito che permette di ricercare informazioni sui beni culturali catalogati attingendo i dati in modo dinamico dal Sistema Informativo Generale del Catalogo (SIGECweb). Il sito consente la consultazione di schede di catalogo con immagini relative a beni culturali di proprietà pubblica fino a oggi conferiti al Sistema informativo generale del catalogo: monumenti, collezioni, raccolte, oggetti di interesse artistico o storico, reperti e siti archeologici, beni scientifici e naturalistici.
I dati aperti del Catalogo generale dei beni culturali saranno resi disponibili attraverso OPENiccd che espone dataset riferiti a diverse tipologie di contenuti.
Tramite il Catalogo generale dei beni culturali è, inoltre, possibile accedere al sistema VIR - Vincoli in Rete che, attraverso servizi di interoperabilità, fornisce una piattaforma cooperativa tra i sistemi afferenti a diversi enti ministeriali titolari della tutela e della catalogazione dei beni culturali: “Carta del Rischio”, “Beni Tutelati” e “SIGECweb”.
In questo articolato sistema l’Istituto intende avviare, nei prossimi sei mesi, una serie di iniziative con lo scopo di avvicinare l’offerta con la domanda, l’azione istituzionale con le esigenze del territorio, i servizi erogati con le aspettative degli utenti:
- LA COMMUNITY. Nell’ottica di sperimentare e implementare nuove forme di dialogo tra le istituzioni e i potenziali target di utenza, l’istituto predisporrà un questionario on line volto ad indagare l’uso e il ruolo del Catalogo generale dei beni culturali, e degli altri sistemi informativi ad esso collegati, come strumento di conoscenza del patrimonio culturale, di ricerca e di educazione, di informazione e di socializzazione. L’approccio sarà quello di “community first”, volto a raccogliere le storie e i feedback dei propri utenti.
- IL VALORE DEL CATALOGO. Nell’ambito di questo processo di diffusione e dialogo è prevista la realizzazione di un Focus Group al quale saranno invitati a partecipare tutti gli attuali e potenziali “utilizzatori” del patrimonio catalografico. Obiettivo dell’iniziativa è quello di giungere ad una più chiara definizione delle dimensioni che compongono il valore economico totale della catalogazione, connesso all’insieme dei suoi possibili “utilizzi” attuali e potenziali.
- PROGETTAZIONE AL RIUSO. La condivisione senza un “riuso” rischia di ridurre le attività di pubblicazione a un mero assolvimento burocratico. È necessario, quindi, sperimentare, fin da subito, nuovi processi con coloro che vorranno presentare dei progetti di “riuso”. Questo confronto sperimentale si realizzerà attraverso una piattaforma opensource di project management per monitorare e documentare le attività sia con i gruppi interni che esterni all’ICCD.
- MONITORAGGIO E VALUTAZIONE. L'obiettivo è valutare l'impatto del “riuso” in termini economici, sociali e di motivazione interna. L’auspicio è servirsi del riuso per stabilire un rapporto tra ICCD e chiunque abbia interesse alle basi conoscitive che l’Istituto espone: solo così si potrà costruire una comunità di persone che abbia a cuore la conservazione del nostro patrimonio culturale.
VISITA LA PAGINA DEL SITO DEDICATA AL MONITORAGGIO DELLE INIZIATIVE PROGRAMMATE
Immagine in apertura: Aldo Bergonzoni, Bambina che gioca, 1933, Museo del Novecento, Milano
Qui la scheda sintetica, in calce alla quale è possibile scaricare in pdf la scheda OA completa.