Martedì, 11 Dicembre 2012

Laura Conti: una persona e un archivio da ri-scoprire

Giorgio Nebbia
Sezione Primo piano

Con emozione pubblichiamo la bellissima presentazione del Prof. Giorgio Nebbia dell'archivio di Laura Conti, della sua figura eccezionale per statura umana, intellettuale, etica, politica e culturale, partigiana, madre dell'introduzione dell'ecologia in Italia, e ...  

UN AMORE PER LA VITA. IL FONDO “LAURA CONTI”

Laura Conti - un riferimento sicuro per chi si è occupato della storia civile e ambientale in Italia – nacque a Udine il 31 marzo 1921 e morì a Milano il 24 maggio 1993. Studentessa in Medicina, fece parte del Fronte della Gioventù con l'incarico di far propaganda presso le caserme e di staffetta partigiana. Fu internata nel campo nazista di smistamento di Bolzano, in attesa di venire internata in Germania. Tornata libera, si è laureata in Medicina nel 1949; in Austria si è specializzata in ortopedia e si è poi trasferita a Milano dove, alla professione di medico, affiancò l'impegno politico nel Partito Comunista Italiano. Attenta studiosa del Movimento di Liberazione (si deve a lei un monumentale "Saggio bibliografico su La Resistenza in Italia"), come medico è stata attiva nelle organizzazioni di base specialmente accanto ai lavoratori nelle loro lotte per il miglioramento dell'ambiente di lavoro, quando l'inquinamento era pagato dagli operai due volte, dentro la fabbrica e poi a casa, nelle periferie urbane. Era così arrivata all'ecologia, prima che questa diventasse moda. Laura Conti è stata eletta Consigliere alla Provincia di Milano dal 1960 al 1970; Consigliere regionale alla Regione Lombardia dal 1970 al 1980, Deputato alla Camera dei Deputati dal 1987 al 1992. Quando, il 10 luglio 1976, dalla Icmesa, una fabbrica di prodotti chimici di Meda, vicino Milano, uscì una nuvola bianca contenente alcuni chilogrammi di una sostanza allora quasi sconosciuta, la diossina, sufficienti a contaminare decine di chilometri quadrati di terra lombarda, Laura Conti, come consigliere della Regione Lombardia e come donna, fu in mezzo alle popolazioni colpite, in mezzo alle donne. Con la sua cultura scientifica e con coraggio, nelle molte settimane e nei mesi di disordine e confusione dell'estate 1976, aiutò la popolazione della vicina città di Seveso, su cui era ricaduta la diossina, ad orientarsi fra la voce rassicurante degli scienziati del potere e la giusta preoccupazione di coloro che la diossina avevano studiato e ne conoscevano gli effetti e i danni. Da tale esperienza nacque il libro "Visto da Seveso", che allora fu celebre, il più bello, a mio parere, dei molti che ha scritto. Laura Conti è tutta in quelle pagine, ricche di rabbia e di ironia e di amore. Lo stesso amore che diffondeva sempre e dovunque nelle sue tante battaglie: per una agricoltura compatibile con l'ambiente, contro l'inquinamento, per una caccia razionale, contro il nucleare, perché venissero riconosciuti i rapporti fra il modo capitalistico di produrre e la violenza alla natura. Lo stesso amore che aveva per i gatti (una passione comune con chi scrive queste righe); ne teneva alcuni in casa e la loro cura era l'unico vincolo ai suoi spostamenti. 

Laura Conti era e andava dovunque ci fosse da diffondere conoscenze, da incoraggiare. Anche quando non stava bene di salute, anche quando è stata investita da guai personali, la si trovava nei dibattiti, nelle riunioni, anche nei paesi più piccoli, anche con i più piccoli gruppi -specialmente di ragazzi- che la invitavano a parlare e a discutere. 

Nella sua passione per la divulgazione lanciò nel 1982 anche una rivista, "Newton", di cui sono usciti pochi numeri, ormai rarissimi. In ciascun numero c'era un suo stimolante intervento. Ebbe un ruolo centrale nella Legambiente, di cui ha presieduto il Comitato scientifico; nel centro, poi Fondazione, Cervia Ambiente; nelle "Università verdi"; anche da parlamentare sempre aliena dal fare pesare il suo ruolo, il suo sapere e la sua straordinaria storia umana. E' stata, insomma, una comunista secondo il modello di moralità, austerità e generosità che molti di noi hanno associato e associano a questa parola. Dell'amore che Laura Conti ha suscitato ci sono numerosissime testimonianze: Loredana Lucarini ne ha raccolto alcune in un prezioso e raro libretto intitolato: "Laura Conti: dalla Resistenza, all'ambientalismo, al caso Seveso", che fu distribuito nel 1993 insieme a l'Unità, ma sfortunatamente soltanto in Lombardia. Un breve profilo si trova anche nel libro di Andrea Poggio, "Ambientalismo", Milano, Bibliografica, 1996. A Laura Conti sono stati intestati numerosi circoli della Legambiente, un premio giornalistico, un premio per l'ecologia a cura dell'Ecoistituto del Veneto. 

Laura Conti non aveva famiglia e in molti ci siamo preoccupati del destino dei suoi libri e delle sue carte, un patrimonio di testimonianze e scritti sul movimento ambientalista: una parte fu inviata a Cervia dove si sperava di creare un archivio dell'ambiente: molti scatoloni di carte, molte bruciacchiate da un incendio che si era sviluppato nell'appartamento della Conti a Milano, con i verbali del Consiglio regionale della Lombardia dei tempi di Seveso, con relazioni scientifiche sulla diossina, con documenti delle lotte ecologiche a cui aveva partecipato (cioè di tutte quelle che c'erano state); in mezzo c'erano anche manifestini della lotta partigiana e carte del Comitato di Liberazione. L'allagamento dello scantinato in cui erano depositati ha distrutto queste preziose testimonianze della storia civile italiana. Con grande pazienza la Fondazione Micheletti di Brescia ha recuperato quanto restava delle carte e dei libri di Laura Conti che sono stati catalogati e il loro elenco è finalmente disponibile nel numero 8 dalla rivista Altronovecento. Le carte e i libri di Laura Conti rappresentano il primo nucleo di un grande archivio dell'ambiente, unico in Italia, con ormai numerose altre raccolte di documenti e libri. E il posto d'onore spetta ai libri scritti dalla stessa Laura Conti, molti ormai introvabili e che meriterebbero una ristampa per ricordare una stagione straordinaria di impegno e di speranza da cui trarre coraggio per i tempi che ci aspettano.  Qui di seguito viene riportata una bibliografia dei libri e di alcuni contributi di Laura Conti. I suoi articoli, interventi alla radio, saggi in atti di congresso sono in numerevoli, troppi da elencare in questa prima bibliografia, e sono ora disponibili al pubblico nell'archivio della Fondazione Micheletti. Anche solo dai titoli di questi scritti appare che il grande motore dell'opera di Laura Conti è stato l'amore e il rispetto per la vita, in tutte le sue forme: dalla bellezza degli alberi, alle forze del mare, al volto delle bambine di Seveso. 

“L’assistenza e la previdenza sociale: storia e problemi”, Milano, Feltrinelli, 1958

"Salario e valore della forza-lavoro”, Milano, 1959

“Variazioni dell’indice degli infortuni nella vita civile e produttiva in rapporto al progresso tecnico”, in: "Il progresso tecnologico e la società italiana. Aspetti medico psicobiologici", Milano, Vita e Pensiero, 1960, p. 94-124

“Saggio bibliografico. La resistenza in Italia: 25 luglio 1943 – 25 aprile 1945”, Milano, Istituto Giangiacomo Feltrinelli, 1961; ristampa anastatica.

“Cecilia e le streghe”, Torino, Einaudi, 1963, 163 pp.

“Assistenza ai malati psichici”, Intervento al Consiglio Provinciale di Milano, 17

dicembre, in: L. Lucarini (a cura di), "Laura Conti, dalla Resistenza, all’ambientalismo, al caso Seveso”, Milano, Edizioni Unicopli,l’Unità, 1994, p. 98-102

“La condizione sperimentale” (romanzo), Milano, Mondadori, 1965, 238 pp.

“Il progresso scientifico tecnologico in Marx e nel capitalismo maturo”, Critica marxista, luglio-ottobre 1969

Laura Conti (a cura di): Pierre Fournier, “Aspettando il medico. Guida medica pratica per tutti” Milano, 1970, 1977

Presentazione a: E. Oliva, "Istruzione sessuale", Milano, Feltrinelli, 1970, 1987

Prefazione a: Lawrence P. Williams, "Piano col bisturi: quando non dovete farvi fare a pezzi", Milano, 1973

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