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Giovedì, 06 Novembre 2014

La valorizzazione della collezione fotografica della Fondazione Don Lorenzo Milani e una mostra da non perdere

Pamela Giorgi e Sandra Gesualdi
Sezione Primo piano

L’archivio della Fondazione Don Lorenzo Milani è significativo non solo perché l'oggetto è la scuola di Barbiana animata da Don Lorenzo Milani e dalle decine di ragazze e ragazzi che la frequentarono tra il 1956 e il 1968, ma anche per ‘come’ questo nucleo documentario è venuto formandosi: non è frequente, infatti, che l’archivio del maestro sia  ricostruito da uno dei suoi alunni, mentre in questo caso la ricca collezione di carteggi, materiali scolastici, rassegne stampe e fotografie è stata metodicamente raccolta e ordinata proprio da uno dei ragazzi di Don Lorenzo Milani, Michele Gesualdi. A partire dal riordino della collezione fotografica, Michele ha visto nascere il suo interesse archivistico, che lo ha indotto ad occuparsi della conservazione di tutti gli album di immagini che riguardavano Don Milani e, in generale, la sua scuola che anche lui frequentava.

L’uso delle immagini, come fonti, è una pratica assai rara nella storiografia italiana, in particolare per la storia della scuola, e sono rari i contributi in cui sono inserite immagini non solo a scopo esornativo. Del resto, se è vero che a partire dagli anni sessanta del Novecento il materiale iconografico abbia catturato l’interesse dei cosiddetti storici sociali, il suo uso ha continuato a essere ancora per parecchio tempo sostanzialmente pionieristico. Peraltro, non va dimenticato che spesso vengono usate certe fonti e non altre, più che per meditate ragioni epistemologiche o metodologiche, per semplici motivi di ordine pratico: perché più facilmente reperibili o riproducibili, oppure perché più visibili nei circuiti archivistici o bibliotecari. E, fino a tempi recenti, il materiale documentale iconografico e in specie le fotografie sulla scuola, non erano affatto a portata di mano di chi faceva ricerca. Fortunatamente le cose stanno cambiando. Ad esempio nel caso del ricchissimo fondo fotografico sulla scuola in generale, che è stato da poco raccolto, censito, riordinato con molto impegno nella ricerca stessa di specifici standard descrittivi, presso l’INDIRE (Istituto Nazionale di Documentazione Innovazione e Ricerca Educativa) di Firenze.

Molti i lavori dello stesso tipo condotti anche in archivi privati, tra i quali quello della Fondazione Don Lorenzo Milani, presieduta da Michele Gesualdi, che sta riordinando e organizzando numerose fonti didattiche e fotografiche della scuola di Barbiana. Questo rilevante fondo fotografico, infatti, trattato grazie ad un recente progetto condiviso, a cura di Pamela Giorgi (ricercatore INDIRE) e Sandra Gesualdi (FDLM), è stato reso parzialmente fruibile nel volume “Barbiana e la sua scuola. Immagini dall’archivio della Fondazione don Lorenzo Milani” (Aska edizioni, Firenze 2014) e nell’omonima mostra (marzo-aprile 2014 presso il complesso museale del San Micheletto a Lucca e, a partire dal prossimo 6 dicembre 2014, riallestita nella chiesa di San Lorenzo a Firenze).

Il volume e la mostra hanno ampliato così gli ambiti del lavoro di recupero, inventariazione dei materiali documentali inediti relativi alla scuola che Don Lorenzo Milani tenne alle pendici del monte Giovi tra il 1954 e il 1967.

La FDLM, a partire dal 2013, ha sviluppato programmi speciali[1]che hanno ulteriormente approfondito l’analisi del patrimonio storico documentario in suo possesso e, attraverso di esso, la vita e l’insegnamento di Lorenzo Milani.

Questo intenso biennio di eventi e studio - avviatosi nel 2013 in occasione della ricorrenza del 90° anniversario dalla nascita del priore - si concluderà, il 6 dicembre 2014, con l’inaugurazione della mostra fotografica Barbiana e la sua scuola. Immagini dall’archivio della Fondazione don Lorenzo Milani allestita nella chiesa di San Lorenzo a Firenze. La mostra sarà arricchita dall’installazione Il linguaggio universale del silenzio, realizzata dall’artista Antonio Di Palma utilizzando altre immagini dell’archivio fotografico FDLM. L’artista Di Palma fu considerato negli anni ottanta uno dei giovani più promettenti delle nuove avanguardie italiane, ma lasciò per scelta e dissenso gli ambienti delle gallerie e delle Biennali per ritirarsi a lungo tra i boschi del Monte Giovi, dove vive ancora oggi.

Qui il link all'interessante presentazione di un'altra mostra fotografica, Barbiana. Il silenzio diventa voce, curata da Michele Gesualdi, organizzata nel 2011 a Binago (CO).


[1] Tra questi, le due mostre allestite con i dipinti e disegni del giovane Lorenzo prima della conversione Don Lorenzo Milani e la Pittura dalle opere giovanili al Santo Scolaro, (Firenze, Palazzo Medici Riccardi, giugno-luglio 2013 e Milano, Museo Diocesano, maggio-giugno 2014); il volume Perché mi hai chiamato, Michele Gesualdi (cur.), Cinisello Balsamo, ed. San Paolo, 2013.

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