Nei giorni 9 e 10 ottobre a Lucca si è tenuta la X edizione di LuBeC, due giorni di incontri e una interessante rassegna espositiva sul tema dei beni culturali. Il sottotitolo recitava “Beni culturali, tecnologia, turismo, pubblico e privato per lo sviluppo e l’occupazione. Europa, giovani, impresa e terzo settore.”
L’iniziativa si è svolta nei locali dell’ex Real Collegio annesso alla Basilica di San Frediano all’interno della splendida cerchia muraria della città e ha visto una grande partecipazione giovanile. E’ stato un momento di incontro tra enti pubblici, professionisti, aziende e realtà no profit. Tutti insieme ad interrogarsi se la Cultura può essere piattaforma di innovazione e creare nuove opportunità di reddito.
L’obiettivo della rassegna, quest’anno come negli anni precedenti, è stato quello di sostenere e valorizzare la filiera culturale. In questo senso accanto al convegno di apertura ci sono stati incontri, iniziative e focus, mirati ad affrontato temi specifici come il rapporto tra imprese e pubblica amministrazione, l’uso delle nuove tecnologie, il marketing turistico-territoriale, le opportunità di business e sviluppo locale.
Sottesa a tutti gli incontri, seminari e workshop è stata l’idea che la progettualità culturale per essere anche risorsa economica deve avvalersi di nuovi strumenti e nuove collaborazioni. Le parole chiave della manifestazione sono state “fare rete”, “nuove tecnologie”, “comunicazione”, “cooperazione tra pubblico e privato”. Si è parlato anche di finanziamenti europei, riforma del MiBACT, green economy, App e centri commerciali.
A fianco degli incontri la rassegna delle soluzioni ICT per i beni culturali e la promozione del territorio che ha visto la presentazione di esperienze e soluzioni tecnologiche per la gestione e la valorizzazione dei beni culturali. Tra gli espositori di natura pubblica si segnala lo stand del Polo scientifico tecnologico professionale Fermi-Giorgi di Lucca dove un gruppo di giovanissimi ha presentato esperienze di robotica realizzate in ambito scolastico.
Gli espositori privati hanno presentato soluzioni per la digitalizzazione di archivi e biblioteche, informatizzazione e gestione di dati, editoria e organizzazione di eventi, ma soprattutto multimedialità e ricostruzioni tridimensionali, realtà virtuali, didattica museale, tecnologie per percorsi tattili.
Per il mondo degli archivi sono state presentate le opportunità di tirocinio e lavoro che l'Archivio di Stato di Lucca ha offerto ai giovani negli ultimi anni ed era presente un bel video dedicato al progetto di digitalizzazione dei catasti storici del Veneto.
L’evento speciale di questa edizione è stato CREATHON. Maratona di creatività che ha chiamato a raccolta squadre di creativi, sviluppatori e “fabbricatori digitali” under 40, per una 24 ore no stop con l’obiettivo di creare progetti innovativi per musei e territori. La sfida è stata vinta dal gruppo Loopers con il progetto “Oblo” una App per realtà museali.
Molto si è parlato di turismo culturale e di beni artistici. Poco si è parlato di archivi e sviluppo di occupazione. Questo dovrebbe farci riflettere sul ruolo della nostra professione nella economia contemporanea italiana e spingerci a pensare più fattivamente a progetti coordinati che ci vedano coinvolti in maniera diretta anche negli aspetti di valorizzazione. Coltivare e approfondire ambiti quali la comunicazione della conoscenza, i linguaggi condivisi con altre professionalità e l’uso degli strumenti digitali avanzati è ormai indispensabile, perché se non ci mettiamo in prima fila qualcun altro lo farà al posto nostro.