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Giovedì, 12 Giugno 2014

La Fototeca dello SPI-CGIL di Reggio Emilia. Riordino e valorizzazione

Elena Falciano
Sezione Primo piano

Immagine in apertura: 1960 - Reggio Emilia - Manifestazione in onore dei Martiri del 7 Luglio

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Recuperare una cospicua documentazione di quasi 7000 fotografie il cui arco cronologico parte dal 1945 per giungere sino ad oggi: questo il primo obiettivo che si è posto lo SPI di Reggio Emilia avviando dal 2011 il “Progetto Fototeca”, ancora oggi in corso.

Valorizzare questo patrimonio come secondo obiettivo: ossia restituirgli o dargli il suo giusto valore, in quanto disperso nel tempo, oppure mai avuto.

La documentazione fotografica accumulata nel corso dei decenni dallo SPI di Reggio Emilia si presentava racchiusa in ca. 30 raccoglitori e in 2 scatole, contenenti buste e foto sciolte.

Né in stato d’abbandono né alla mercé della polvere, il materiale risultava in qualche modo conservato, ‘raccolto’ dalle mani di alcuni componenti dello SPI che negli anni hanno espresso, comunque sia, una certa forma di riguardo. Un progetto di recupero dunque, seppur in forma latente, era stato avviato già decenni fa e questa forma di ‘impegno’ va riconosciuta e lodata, al di là delle modalità in sé per sé seguite, non accostabili ad un concetto di conservazione come lo possiamo intendere noi oggi.

La spinta al progetto di intervento è partita dalla necessità, avvertita dallo SPI -in particolare nelle persone della Segretaria Marzia Dall’Aglio e del Responsabile Organizzativo Mauro Veneroni- di rendere tale documentazione fotografica fruibile e viva, di liberarla dalla sua condizione statica (sottraendola anche alle manomissioni di tanto in tanto verificatesi, in quanto esente da forme di controllo), di aprirla ad impieghi editoriali, alla possibilità di proiezioni, ad un utilizzo più immediato e agile di fronte alle richieste di utenti interni o esterni alla CGIL.

Intervenire dunque per trasformare questa raccolta di materiale fotografico della categoria SPI, voluta e portata avanti nel tempo, nella Fototeca dello SPI-CGIL di Reggio Emilia, che in sé reca il chiaro obiettivo della fruizione, e non il semplice concetto dell’accumulo.

Esaminando raccoglitori e scatole, è emerso come il fondo fotografico sia composto essenzialmente da positivi, provini e stampe su carta semplice, mentre in numero nettamente inferiore da negativi, in rari casi non legati ai rispettivi positivi. Il materiale, apparso in prima analisi in stato conservativo discreto, si è rivelato poi -anche se solo in parte- in condizioni mediocri per cause varie: il materiale inidoneo nel quale è rimasto condizionato per lungo tempo (buste perforate in plastica) e il derivante ‘effetto sottovuoto’ che incollava contenuto e contenitori; l’indiscriminato utilizzo di graffette spillatrici (per ‘ancorare’ le foto alle buste); l’uso di colle e nastro adesivo, ancora presenti tra il recto e il verso di molti positivi; la costrizione di numerose foto in singole ‘tasche’; l’abbondante presenza di segni, frecce, numeri, indicazioni lasciate sul retro ad inchiostro o a pennarello a fini editoriali, in alcuni casi invasiva.

Si è proceduto, dunque, all’estrazione del materiale dalle singole buste dei raccoglitori e alla sua disposizione in forma più agiata in buste provvisorie. Un discorso simile è valso per le due scatole, contenenti buste originali, piccoli album e foto sciolte, che sono state estratte e condizionate separatamente in modo provvisorio.

Da questa analisi del materiale è emerso il primo dato interessante, che non si evinceva a colpo d’occhio, ossia la mole del fondo fotografico, che è costituito da ca. 7000 pezzi (dei quali, solo poco più di 300 sono copie).

Contemporaneamente, si è delineato l’arco cronologico di appartenenza delle foto, di tutto rispetto per quel che concerne una possibile ricostruzione storico-iconografica delle attività dello SPI-CGIL di Reggio Emilia (e non solo): si parte difatti dal 1945 per giungere al 2013.

Sono documentate le molteplici ed eterogenee attività svolte dai protagonisti –delegati ed attivisti- del Sindacato Pensionati Italiani di R.E. sul territorio provinciale, regionale, nazionale ed anche europeo: quasi 70 anni di storia della categoria raccontati dai volti, dai luoghi, dagli incontri, dalle manifestazioni succedutesi.

E’ la storia soprattutto dei Segretari Provinciali, è la storia dello S.P.I., ma ancor prima della Federazione Italiana Pensionati (la F.I.P., che dal ’45 sino al ’77 compreso manterrà questa denominazione), dalle prime assemblee di pensionati e lavoratori alle sfilate del 1° Maggio; dalle Feste del Pensionato nei circoli di paese agli Attivi e ai Congressi di Zona e Territoriali; dai Comitati Direttivi ai Congressi Provinciali e Nazionali; dagli scioperi locali di categoria alle lotte e manifestazioni nazionali unitarie dei Sindacati Pensionati (CGIL-CISL-UIL); dai presidi al Parlamento ai comizi dei Segretari Generali; dalle presentazioni di persone che hanno partecipato alla storia locale alle premiazioni e agli anniversari.

La sezione più storica è anche la più esigua: non è confrontabile ovviamente la produzione di materiale fotografico dagli anni ’80 in poi rispetto a quella del trentennio dal ’50 al ’70. Questa ultima sezione, estratta soprattutto dalle scatole, in parte riporta sul verso dei positivi indicazioni manoscritte che, anche se talvolta dubbie, sono risultate importanti; in parte non è datata, soprattutto le foto sciolte e i piccoli album. La maggiore documentazione, quella dei raccoglitori, era stata sommariamente divisa per decenni in nuclei legati ad eventi: all’interno però ho distinto materiale databile precisamente grazie alla lettura dei positivi stessi o alla presenza fondamentale di volantini, depliant, inviti relativi all’evento; fotografie databili in base ad indicazioni manoscritte leggibili sul verso; altre prive di data ma accorpabili, attraverso elementi evidenti, ad anni precisi o ad eventi datati; altre ancora (esigue rispetto alla mole) difficili da datare o imprecise e che dunque attendono, per ultime, di essere collocate sulla linea del tempo.

Prima fase: RIORDINO

Il progetto da me proposto è stato, dunque, quello di valorizzare la cospicua documentazione attraverso una prima fase di riordino fisico e di catalogazione.

Dopo aver esaminato i positivi, controllato la veridicità o messo in dubbio le indicazioni manoscritte, verificata la corrispondenza con i materiali cartacei allegati, individuato foto "esterne" o raggruppamenti "errati", la fase di riordino ha condotto all’accorpamento dei positivi e provini, in base agli eventi storici documentati, in ca. 400 serie fotografiche datate e in ca. 40 altre serie con data incerta.

E’ stata dunque avviata la catalogazione delle ca. 450 serie -in fase di "apparente" chiusura, ma difatti continuamente soggetta a revisioni, perfezionamenti, aggiunta di elementi e dati- portando avanti un lavoro di ricerca su alcuni elementi: i personaggi ‘protagonisti’ degli eventi documentati, i luoghi nello specifico e le attività svolte, laddove non indentificabili con chiarezza, e lo studio dei versi delle fotografie più storiche, riportanti timbri e annotazioni.

Non essendo, per ora, stato collaudato qui in sede a Reggio Emilia un database per la descrizione di materiale fotografico, si è optato per la elaborazione di una tabella in ordine cronologico, utilizzando l’applicativo Excel, contenente i campi descrittivi e i parametri base della catalogazione del documento fotografico (fondo, data, luogo, titolo, autore, consistenza/supporto/cromatismo, tecnica, dimensioni, stato di conservazione, note, collocazione): uno strumento sicuramente facile a livello di fruizione e di visualizzazione, ma pur sempre ‘fratello minore’ di una scheda fotografica contenuta in un d-b dedicato e soprattutto carente di una indicizzazione semantica, indispensabile agli utenti per accedere alla ricerca.

Tuttavia, completata la fase di catalogazione, la tabella si presenta come un dettagliato elenco in ordine cronologico delle molteplici ed eterogenee attività dello SPI. Una catalogazione di eventi storici del Sindacato realizzata attraverso le foto.

Seconda fase: DIGITALIZZAZIONE

Portato a termine il riordino, ho dato l’avvio alla seconda fase, quella della digitalizzazione, seguendo i parametri per il materiale fotografico indicati dall’ICCD, per cui l’acquisizione avviene ad una risoluzione cromatica di 24 bit per pixel, in formato Tiff dal quale si può ottenere -con procedimento successivo digitale- una conversione in jpeg, e a dpi differenti in base ai diversi formati delle foto. L’intero patrimonio fotografico è stato dunque scansionato, ottenendo così un archivio copia di quello cartaceo sia nella quantità complessiva del materiale (ca. 7000 positivi) e delle serie fotografiche (ca. 450), che nel loro ordine cronologico (dal 1945 al 2013).

La possibilità di consultare il patrimonio fotografico SPI risulta ora così assicurata dall'archivio digitale, il cui compito, inoltre, è quello di salvaguardare da 'manipolazioni' la documentazione cartacea.

In ultimo la conservazione, quindi la fase di condizionamento del patrimonio fotografico in materiale conservativo idoneo, ossia buste multitasche in polipropilene raccolte in scatole ad anelli in 100% cotone a ph neutro e il successivo stoccaggio in archivio.

Terza fase: VALORIZZAZIONE

In occasione dell'ultimo Congresso Provinciale Spi-Cgil di Reggio Emilia (febbraio 2014) abbiamo deciso di dare rilievo a questo lungo lavoro svolto sul patrimonio fotografico, valorizzando la memoria storica del Sindacato Pensionati attraverso la pubblicazione di un piccolo libro fotografico che descrive, tra parole e immagini, gli aspetti essenziali e più affascinanti del lavoro svolto in questi due anni per dar vita alla Fototeca SPI-CGIL di Reggio Emilia: l'evoluzione storica dello Spi è raccontata attraverso il lavoro di catalogazione svolto, corredandolo con una significativa cernita di foto, da quelle più storiche a quelle attuali.

Inoltre, abbiamo allestito nei locali del Congresso una mostra fotografica sulla storia del Sindacato, partendo dagli anni della F.I.P. per giungere allo S.P.I.

In occasione del 1°Maggio, invece, abbiamo organizzato un'iniziativa finalizzata a valorizzare l'attività sindacale della Camera del Lavoro e della Lega Spi di Castelnovo Sotto -una sede storica all'interno del distretto reggiano- attraverso una mostra che ha promosso il valore del fondo fotografico storico del paese, e allo stesso tempo ha stimolato il ripristino della festività del 1°Maggio, emblematica nella storia generale sindacale, e particolarmente sentita - sino a poco tempo fa- nella realtà locale di Castelnovo Sotto. Dodici gigantografie e otto pannelli di foto degli anni '50 e '60 che ripropongono la ritualità delle varie fasi e la forza delle scenografie della Festa Popolare.

Infine, un primo tentativo di censimento dei nuclei fotografici conservati presso le sedi Spi e le Camere del Lavoro della provincia reggiana, avviato nel 2012 nell’ambito della Settimana Nazionale degli Archivi della CGIL durante la presentazione del ‘Progetto Fototeca SPI’, ha dato già alcuni frutti: è in cantiere, difatti, un analogo lavoro di riordino catalogazione e digitalizzazione di quattro fondi fotografici 'minori' della provincia. La finalità è quella di dar vita ad un corpus unico, fisico e digitale, dei fondi fotografici SPI o C.d.L del Reggiano. 

Ultimo passaggio, non meno importante in quanto proprio legato al concetto della fruizione, sarà quello della pubblicazione del materiale. In attesa della scelta di un programma dedicato che possa allo stesso tempo descrivere le serie fotografiche e visualizzarle on-line, mi occuperò di fare una cernita, anno per anno, di immagini -accompagnate da una breve descrizione e protette da watermark- e di pubblicarla per ora via intranet, rivolta ad un’utenza più ristretta in quanto interna alla C.d.L.T. di Reggio: una fase utile per capire le possibilità di fruizione del materiale partendo proprio dal ‘suo pubblico’, anche attraverso la sperimentazione di piccoli ‘progetti’ o di brevi percorsi su una tematica, un personaggio o un decennio in particolare.

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