Mercoledì, 05 Marzo 2014

L'Archivio ritrovato della Manifattura Tabacchi di Firenze

Cristina Cecchi
Sezione Primo piano

Agli inizi degli anni Trenta del Novecento il Monopolio di Stato decise di costruire, nel quadro di un ampio progetto industriale nazionale, una nuova ed unica sede per la Manifattura Tabacchi di Firenze, in grado di riorganizzare l'attività della produzione del tabacco per raggiungere una migliore efficienza tecnico-industriale che le due vecchie sedi della Manifattura, l'antico Convento di Sant'Orsola (fabbricazione di sigari toscani), e la sconsacrata chiesa di San Pancrazio (produzione di manufatti più pregiati), non potevano più offrire.

La Manifattura Tabacchi si presenta come un impianto di notevoli dimensioni e articolazioni, una vera e propria cittadella costruita tra il 1933 e il 1940 in stile monumentale alternato a quello razionalista tra tradizione e modernità in piena sintonia con l'ideologia architettonica dell'epoca.

L'area occupata è di oltre 6 ettari, contigua al Parco delle Cascine, compresa tra il torrente Mugnone a Nord e il Fosso Macinante e la ferrovia a Sud, i corpi di fabbrica che ricoprono una superficie di circa 22000 m2, risultano collegati a gruppi da percorsi, scale e montacarichi a seconda dei cicli di lavorazione e stoccaggio e alternati a piazzali e spazi dedicati ai servizi.

Lo stile degli edifici è diverso, a seconda che siano destinati alla produzione o alla direzione.

L'edificio principale, affacciato su via delle Cascine, destinato alla direzione e agli uffici (conteneva al suo interno anche le sale maternità) e quello del Dopolavoro, sormontato da una torre di vetrocemento (prese il nome dalla vicina piazza Puccini e utilizzato nel dopoguerra per attività ricreative), si caratterizzano per l'aspetto monumentale e il rivestimento di travertino (nella balaustra sovrastante l'ingresso principale sono collocati tre pannelli sempre in travertino con bassorilievi del maestro Francesco Coccia raffiguranti momenti della lavorazione del tabacco). Entrambi gli edifici sono in contrapposizione ai fabbricati destinati alla produzione, servizi e magazzini che si presentano con uno stile più semplice e funzionale.

L'edificio che più richiama lo stile razionalista è quello a pianta rettangolare posto lungo l'asse Nord-Sud, che conteneva al suo interno l'infermeria, la sartoria, gli spogliatoi separati per uomini e donne, la cucina, il refettorio e la mensa ed è caratterizzato dal prospetto con corpo centrale lievemente sporgente ed emergente con un ampio portale coperto da tettoia, due nastri vetrati in corrispondenza delle scale e concluso da un orologio.

La realizzazione del progetto resta ancora di dubbia attribuzione, nel corso del tempo sono state formulate diverse ipotesi, nessuna tuttavia suffragata da documenti: dal coinvolgimento degli architetti di spicco dell'area fiorentina, Giovanni Michelucci, Italo Gamberini, Raffaello Fagnoni, Aurelio Cetica, ma smentito dagli stessi, a quello di progettisti di ambiente romano, comunque non fiorentino, Gaetano Minnucci, Angiolo Mazzoni, o al coinvolgimento in qualche modo dell'ingegnere Pier Luigi Nervi, titolare dell'impresa costruttrice.

I lavori, iniziati nel 1933, con la realizzazione del primo edificio destinato alla lavorazione dei sigari terminarono nel 1940 quando la nuova Manifattura venne ufficialmente inaugurata il 4 novembre dello stesso anno alla presenza del Ministro delle Finanze, Paolo Thaon di Revel, pochi mesi dopo l'entrata in guerra dell'Italia a fianco della Germania.

I drammatici eventi bellici coinvolsero anche lo stabilimento fiorentino dei Tabacchi che fu occupato nel luglio del 1944 dalle truppe tedesche e oggetto di duri combattimenti delle forze partigiane durante la liberazione di Firenze. La Manifattura fu successivamente occupata dagli Alleati e dopo un iniziale blocco riprese la produzione.

Nel 1999 l'Ente Tabacchi Italiani (Ente pubblico nato nel 1998 per acquisire le attività produttive e commerciali dei Monopoli di Stato ad esclusione del Lotto e delle Lotterie e per privatizzare e dismettere parte del patrimonio) ne rilevò la proprietà e avviò la graduale dismissione della produttività che culminerà, dopo sessanta anni, con la definitiva chiusura della Manifattura fiorentina nel marzo del 2001.

Nel 2003 la proprietà dell'intera area è stata rilevata da Fintecna, altro Ente pubblico dell'ex gruppo IRI, che successivamente ha ceduto il 50% a una società a capitale privato, Metropolis spa.

Dopo dodici anni dalla chiusura questo immenso complesso dismesso, uno degli esempi più noti di architettura industriale del Novecento italiano, è ancora in attesa di una nuova destinazione: la maggioranza degli edifici è in disuso, solo alcuni locali sono utilizzati come asilo nido, altri come deposito provvisorio delle scenografie del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino mentre l'edificio dell'ex dopolavoro ospita il Teatro Puccini.

Con la chiusura dello stabilimento che ha scandito nel tempo la vita di un intero quartiere e della stessa città di Firenze termina anche la storia della Manifattura. Preservarne e trasmetterne la memoria è possibile solo attraverso il recupero delle sue fonti archivistiche.

Gli archivi delle imprese private o pubbliche sono spesso scarsamente considerati anche dalle stesse aziende, soprattutto una volta che la produzione è cessata definitivamente.

Anche l'archivio della Manifattura poteva aver subito la stessa sorte, come archivista con esperienza negli archivi correnti e di deposito frutto di anni di collaborazione con i Comuni di Sesto Fiorentino, Fiesole, Vaglia e Vicchio, mi sono incuriosita iniziando a documentarmi e a reperire informazioni rivolgendomi all'Archivio di Stato di Firenze, logica e prioritaria destinazione per territorialità dell'archivio della Manifattura e successivamente all'Archivio Storico del Comune di Firenze, in entrambi gli archivi non risultavano versamenti di documenti archivistici provenienti dalla Manifattura.

Tra le scarse e frammentarie notizie reperite si distingue solo lo studio approfondito della Tesi di Laurea di Lucilla Mancini dal titolo Lavoro e produzione nella Manifattura Tabacchi di Firenze tra guerra e ricostruzione del 1998-99, dove tra le fonti consultate è citato l'archivio della manifattura.

Nell'articolo di Renato Delfiol pubblicato nel 2008, riguardante gli Archivi d'impresa in Toscana, appare la notizia che l'archivio della Manifattura Tabacchi di Firenze fosse stato censito nel 2001 subito dopo la definitiva chiusura e “purtroppo successivamente andato perduto”.

Esisteva infatti la concreta possibilità che l'archivio potesse essere andato disperso dopo la chiusura dello stabilimento, ma le informazioni fornitemi dall'attuale proprietà Fintecna, contattata nel marzo 2013, mi hanno confermato che l'archivio non fosse andato perduto ma fosse ancora all'interno in uno dei tanti locali abbandonati della Manifattura.

Ho contattato i funzionari della Soprintendenza archivistica per la Toscana e dell'Archivio di Stato di Firenze che, informati del “ritrovamento” dell'archivio, si sono immediatamente attivati.

Grazie alla disponibilità della proprietà, che in poco tempo ha dato l'autorizzazione all'ingresso nell'ex area industriale, è stato possibile effettuare il sopralluogo insieme ai funzionari dell'Archivio di Stato e della Soprintendenza.

Al momento della riscoperta l'archivio, depositato in un angolo di un grande edificio in disuso e probabilmente spostato dal luogo dove era avvenuto il sopralluogo nel 2001, si presenta ormai privo di qualsiasi forma di ordinamento, il lungo tempo trascorso in stato di abbandono, la fragilità del materiale cartaceo e le condizioni non ottimali in cui è stato “conservato” hanno contribuito a creare una condizione di parziale degrado.

Il materiale cartaceo è raccolto in buona parte in faldoni, buste e registri con titolazione e datazione e contenuto in un centinaio di scatole e scatoloni di cartone in parte ancora sigillati da nastro adesivo, in parte aperti (con evidente mescolanza della documentazione) e ricoperto da un notevole strato di polvere ed escrementi animali.

Il materiale grafico (lucidi) privo di protezione e collocato alla rinfusa in alcune scatole si presenta piegato o arrotolato malamente.

Una grande cartella di cartone con su scritto “disegni della Manifattura Tabacchi” risulta vuota a testimonianza di una probabile manomissione, forse avvenuta per il protrarsi della lunga giacenza senza sorveglianza.

Da una sommaria ricognizione il materiale archivistico presenta tipologie documentarie varie e lacunose, soprattutto per gli anni Quaranta e l'elenco che segue è puramente indicativo: scritture amministrative - contabili (bilanci, giornali di contabilità, consuntivi, fatture, carteggi con fornitori-clienti, libri di riepilogo merci, ecc.), cartelle sanitarie, registri degli infortuni e libretti di lavoro, rapporti sulla produttività e campionatura della produzione, elaborati tecnici riguardanti macchinari, impianti elettrici e idraulici.

La documentazione archivistica della Manifattura Tabacchi può essere considerata di notevole interesse storico-socio-economico per l'importanza rivestita dalla stessa Manifattura nel tessuto urbano fiorentino e nell'attività industriale in ambito cittadino e regionale. Gli archivi industriali, se conservati nella loro interezza o almeno salvaguardati dalla dispersione e/o distruzione offrono la possibilità di studiare i tanti aspetti della produzione, sia a livello tecnologico e organizzativo del lavoro, compresa la commercializzazione dei prodotti, che a livello sociale per tutte le questioni riguardanti i lavoratori, la salute e la sicurezza sul lavoro, le lotte e le conquiste sociali e il rapporto spesso conflittuale con l'industria.

L'archivio della Manifattura Tabacchi di Firenze è stato depositato nel maggio 2013 a Sesto Fiorentino nei locali della sede sussidiaria dell'Archivio di Stato di Firenze in attesa di essere riordinato, inventariato e reso fruibile agli studiosi, così come quello dell'archivio della Direzione Compartimentale dei Tabacchi di Firenze, da tempo depositato negli stessi locali.

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Bibliografia

Grazia Gobbi, Itinerari di Firenze moderna, Firenze, 1987

Giovanni Klaus Koenig, Architettura in Toscana 1931-1968, Torino, 1968

Mauro Cozzi, a cura di, Edilizia in Toscana fra le due guerre, Firenze, 1994

AA.VV., Firenze, Guida di architettura, Torino, 1992

Lucilla Mancini, Lavoro e produzione nella Manifattura Tabacchi di Firenze tra guerra e ricostruzione, Università degli studi di Firenze, tesi di Laurea A.A. 1998-99

Renato Delfiol, Gli archivi d'impresa in Toscana, in Culture e impresa, rivista online n°6, maggio 2008

 

Didascalia immagine

Manifattura Tabacchi di Firenze, scatole contenenti materiale archivistico depositate all'interno di un edificio (sopralluogo del 3 aprile 2013). 

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