Ecco l'interessante e lucido appello di giovani archivisti, organizzati in gruppo su Facebook, che hanno lanciato una petizione on line.
chi siamo
ARCH.I.M. - Archivisti In Movimento è un gruppo formato da persone provenienti da ogni parte d’Italia, che esercitano, o intendono esercitare, la professione di archivista, pur non essendo, in larga parte, strutturati all’interno di un’istituzione pubblica o privata (quali una Soprintendenza archivistica, Archivio di Stato, Archivi storici comunali, Archivi Ecclesiastici, Biblioteca, Fondazione, Centro di Documentazione, etc.) e tanto meno a tempo indeterminato: lavoratori precari, a progetto, borsisti, partite.
perché ci siamo/1
Allo stato attuale la figura tradizionale dell’archivista incardinato in un’istituzione pubblica (vedi quelle citate) è destinata, a meno di radicali provvedimenti centrali in materia di concorsi (che pure non risolverebbero il problema alla radice), ad esaurirsi. Al contrario, ad infittirsi sarà la schiera o meglio il “sottobosco” degli archivisti precari, legati a cooperative, liberi professionisti con partita IVA e non, o disoccupati. Si tratta di aspiranti lavoratori spesso altamente qualificati e dotati di notevole esperienza, acquisita faticosamente sul campo; molti di essi praticano forme di puro volontariato.
Questo gruppo nasce dall’esigenza, da parte di chi vive quotidianamente sulla propria pelle queste realtà, di dare soluzione ai problemi sorti, in ultima analisi, dall’esistenza di un’offerta formativa abbondante e variegata (corsi di laurea in Archivistica, Conservazione dei Beni Culturali, Scienze Storiche con indirizzo Archivistico, etc.; scuole di specializzazione come la SABB, le 17 scuole di Archivistica, Paleografia e Diplomatica degli Archivi di Stato, la Scuola Vaticane di Paleografia, Diplomatica ed Archivistica, vari master, corsi di formazione e di aggiornamento etc.), cui però non corrisponde un’offerta lavorativa di pari entità e varietà: questa, invece, già di per sé strutturalmente esigua, nel peggiore dei casi risulta inesistente a causa della mancanza di una reale consapevolezza diffusa, ai più diversi livelli, della natura e dell’importanza del lavoro di archivista, e nel migliore si trova ad essere concepita, strutturata e pubblicizzata in modo incompleto, non chiaro o addirittura del tutto sbagliato (lavori d’archivio confusi con lavori di facchinaggio o di segreteria, sottopagati, offerti a persone senza qualifica, etc.).
perché ci siamo/2
Riteniamo che molti dei mali che attualmente affliggono la professione di archivista sia causata dall’assenza di regole e garanzie, volte a disciplinare l’esercizio della professione: assenza che condividiamo con i nostri cugini più prossimi, i bibliotecari. Questo vuoto regolamentare è esperibile nei più diversi campi:
confusione e sovrapposizione, dal punto di vista concettuale e organizzativo, fra il lavoro dell’archivista storico e quello dell’archivista moderno; totale incertezza e anarchia per quanto riguarda i requisiti formativi necessari per poter svolgere lavoro d’archivio; inesistenza di una certificazione unica, gestita a livello centrale e non ostaggio di qualsivoglia ordine professionale, che certifichi la capacità di svolgere professionalmente lavori d’archivio; assenza di un tariffario vincolante aggiornato periodicamente.
cosa vogliamo fare/1
Archivisti In Movimento esiste per ribadire e ricordare che gli archivisti, strutturati e non, sono professionisti altamente qualificati in cerca di dignità. Scopo di questo gruppo è quindi quello di discutere con le associazioni di categoria e con le istituzioni pubbliche e private le problematiche relative allo stato attuale della professione, portarne alla ribalta caratteristiche e criticità e avanzare proposte operative per modificarne o migliorarne l’assetto.
cosa vogliamo fare/2
Archivisti In Movimento intende, inoltre, affrontare e porre l’attenzione anche sull’annoso problema del sotto-organico del MIBAC, ormai arrivato, con l’avanzare del pensionamento del personale strutturato, a un livello patologico, e sempre più spesso, purtroppo, risolto in modo insufficiente o poco lungimirante, facendo ricorso a pratiche di outsourcing o affini.
Archivisti In Movimento intende, al contrario, ribadire come solo l’assunzione a tempo indeterminato di forze nuove, qualificate e motivate, possa portare alla soluzione di alcuni dei problemi delle strutture statali destinate alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio culturale. Si vuole ribadire come essa sia l’unico modo efficace per garantire un passaggio di esperienze scientifiche ed operative fra le generazioni di professionisti, tale da evitare che l’esperienza accumulata in decenni di lavoro condotto con passione e dedizione da funzionari prossimi al pensionamento vada irrimediabilmente perduta, con grave danno – in molti casi anche economico – per il patrimonio, per gli operatori che se ne occupano e per i cittadini che ne fruiscono. Per questo motivo siamo intenzionati a sostenere e incentivare l’indizione di nuovi concorsi nell’amministrazione archivistica, restando del tutto sfavorevoli a una contrapposizione con gli archivisti strutturati, e convinti, al contrario, che solo da una fattiva e costante collaborazione fra i due ambiti della stessa professione potranno derivare vantaggi stabili per entrambe le categorie.