Giovedì, 05 Dicembre 2013

80.000 iscritti al PNF torinese. On line la banca dati

Redazione MdA
Sezione Nel web

Giovedì 5 dicembre, sul sito dell'Archivio di Stato di Torino, è stata pubblicata la Banca dati degli iscritti al Partito nazionale fascista del Fascio di Torino.

Alla scadenza dei settant’anni dalla soppressione del PNF, decretata dal governo Badoglio dopo i fatti del 25 luglio 1943, sono finalmente resi accessibili i dati contenuti in quello che si caratterizza come il più grande giacimento documentario di questo tipo esistente in Italia. 

Giunge così a compimento un lavoro ultra ventennale di schedatura degli oltre 80.000 fascicoli personali che costituiscono il  fondo della Federazione fascista torinese, giunto alle Sezioni Riunite dell’Archivio di Stato verso la fine degli anni quaranta del secolo scorso seguendo un percorso misterioso e non consultabile fino agli anni ottanta. Dentro ogni busta, la scheda personale con fotografia e la documentazione amministrativa dell’adesione del titolare, prima al “movimento” fascista e poi al Partito, con preziosi dati cronologici e un ricco corredo di tessere, carte personali e lettere presentate a sostegno della richiesta di iscrizione. 

In occasione della presentazione della banca dati la direttrice dell’archivio Maria Barbara Bertini e l’ex direttore e attuale presidente ANAI, Marco Carassi, hanno tracciato la storia del progetto, dal suo avvio nel 1988 fino alle prospettive di sviluppo future che prevedono l’organizzazione, nella prossima primavera, di un convegno per confrontare le esperienze di banche dati simili in diversi contesti europei. Gianni Perona, professore di storia contemporanea all’Università di Torino - che ha diretto il progetto di schedatura -  e i due ricercatori dell'Istoreto, Nicola Adduci e Michelangelo Casasanta - che ne hanno seguito l’iter - hanno illustrato le caratteristiche della documentazione utilizzata per costruire la banca dati. Augusto Cherchi, di Alicubi - che ha curato la progettazione e realizzazione del portale internet dell’Archivio di Stato e le sue successive implementazioni - ed Edoardo Garis - archivista responsabile della Redazione web dell’ASTo - hanno presentato funzionalità, caratteristiche e potenzialità della base dati, nel contesto complessivo di una piattaforma web di gestione del patrimonio archivistico dell’Archivio che si compone di oltre 1.300.000 record e di quasi 80.000 immagini digitali. Luciano Allegra, professore di storia moderna, ha condotto un ragionamento sull’utilizzo (non sempre appropriato, al contrario di questo caso) della tecnologia al servizio della ricerca e della valorizzazione dei patrimoni culturali. 

Immagine in apertura: Giovani fascisti, ripresi tra la folla in piazza Vittorio Veneto sollevano moschetti, Torino 1939, Senato della Repubblica, Archivio Luce

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