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Lunedì, 31 Marzo 2014

Il Dizionario di abbreviature latine ed italiane di Adriano Cappelli

Emanuele Atzori
Sezione Formazione

Con il presente articolo inauguriamo la sezione: Strumenti. Una nuova rubrica volta a descrivere i principali “attrezzi del mestiere” (dizionari, repertori, ecc.) che sono di ausilio nell'attività degli archivisti. Ovviamente, in apertura, non si poteva non partire con uno degli strumenti più celebri: il Dizionario delle abbreviature latine e italiane di Adriano Cappelli.

 

Chi di noi, di fronte a un testo del genere, non ha avuto un attimo di smarrimento? Non tanto per la scrittura in sé, quanto per i numerosi segni di abbreviatura?

E quanti di noi hanno spesso trovato un’ancora di salvezza nel Dizionario di abbreviature latine ed italiane di Adriano Cappelli[1]?


Per tutti coloro che si stessero avvicinando alle discipline documentarie per la prima volta e ancora non lo conoscessero ecco una breve presentazione del volumetto che diverrà uno dei vostri migliori amici (il Dizionario è disponibile online, ma è preferibile acquistarne la versione cartacea.).

Il Dizionario si apre con un breve trattato di Brachigrafia medioevale, ossia una spiegazione del sistema abbreviativo usato nel medioevo. In particolare si analizzano:

  1. le abbreviazioni per troncamento (“s.p.d.”: salutem plurimam dicit);
  2. le abbreviazioni per contrazione (“pbr”: presbyter);
  3. i segni abbreviativi con significato proprio (il segno a forma di “9” per con e “7” per et);
  4. i segni abbreviativi con significato relativo (il segno a forma di “3” in fine di parola che può significare: ueetis);
  5.  le abbreviature per lettere sovrapposte (il segno “ai” per aliqui);
  6. segni convenzionali (il segno “÷” per est e “=” per esse);
  7. i segni di numerazione romana ed araba.

Terminato il trattato sono presentate nove tavole con alcuni exempla documentari (e relative trascrizioni) che presentano un alto numero e varietà di abbreviazioni.

A questo punto si apre il Dizionario vero e proprio. Per chi lo sfoglia per la prima volta, suggerisco di leggere l’Avvertenza in cui viene spiegato in modo puntuale come consultare lo strumento. In ogni caso, in linea generale, possiamo dire che le diverse voci si susseguono in ordine alfabetico secondo le lettere che compongono l’abbreviazione (senza tener conto delle lettere sovrapposte) e che ciascuna voce è così strutturata:

  1. riproduzione dell’abbreviazione;
  2. trascrizione dell’abbreviazione (tra parentesi);
  3. scioglimento dell’abbreviazione (in tondo per le parole latine, in corsivo per quelle in volgare);
  4. laddove necessario viene presentata un’integrazione (tra parentesi quadre) o una correzione dell’abbreviazione (tra parentesi tonde);
  5. laddove necessario si darà indicazione dell’ambito dell’abbreviazione (giuridico, ecclesiastico, farmacologico, ecc.) o della località (merovingica, irlandese, ecc.).
  6. indicazione del secolo del manoscritto da cui sono state tratte le abbreviazioni e relative specificazioni (p: principio; m: metà; f: fine).

Ecco alcuni esempi di voci:

Al principio di ciascuna sezione alfabetica vengono presentate delle maiuscole e minuscole tratte dalle principali scritture in uso tra età romana e medioevo (ossia: capitale rustica, onciale, semionciale e gotica) ed alcuni esempi di lettere corsive in legamento con altre lettere (esempio 4).

Le abbreviazioni con i simboli “9” e “Ɔ” (che stanno per con) sono poste dopo la lettera C, mentre tutti gli altri segni convenzionali non alfabetici (“÷” per est, ecc.) sono posti in coda al Dizionario dopo la lettera Z.

La penultima sezione è costituita dalle Sigle ed abbreviature epigrafiche, poste in ordine alfabetico, in cui tra parentesi viene specificato se siano di uso cristiano (†), numismatico (m. per monete e medaglie) o di incerta interpretazione (?).

Chiude il volume la Bibliografia delle principali pubblicazioni italiane e straniere sulle abbreviature latine e sulle sigle epigrafiche. Si tenga conto che il Dizionario (ristampato oggi in edizione anastatica) risale al 1899 (con aggiornamenti dell’inizio del XX secolo) e come tale la bibliografia è ovviamente incompleta, ma sicuramente sfruttabile.

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[1] Per un profilo biografico di Adriano Cappelli (1859-1942), archivista e paleografo, si veda l’omonima voce curata da Armando Petrucci nel Dizionario Biografico degli Italiani.

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