Venerdì, 14 Febbraio 2014

Report e documenti della giornata di studi: "Lavorare nei beni culturali: sviluppo e tutela delle professionalità"

Alessandra Tomassetti
Sezione Formazione

Il 12 dicembre 2013 è stata organizzata una giornata di confronto "Lavorare nei beni culturali: sviluppo e tutela delle professionalità", iniziativa promossa dalla sezione regionale ANAI Lazio in collaborazione con l'AIB sezione Lazio e ICOM coordinamento regionale Lazio.

Nell'ottica di massima collaborazione e condivisione di informazioni, l'ANAI Lazio mette a disposizione degli utenti della rete i contributi presentati nella giornata, con l'avvertenza che alcune potrebbero risultare incomplete e superate dalle importanti novità delle ultime settimane. In particolare riguardo al tema della certificazione UNI sia per i bibliotecari che per gli archivisti, essendo oramai al termine l'inchiesta pubblicata per i primi e appena iniziata per i secondi.

L'evento si è svolto nella sala Torlonia del Museo di Roma di Palazzo Braschi ed ha avuto il patrocinio della regione Lazio, ed il sostegno organizzativo della direzione del Museo di Roma, Sovrintendenza Capitolina ai beni culturali.

Con questa manifestazione si intendeva avviare un dialogo costruttivo tra le maggiori associazioni di professionisti che lavorano nell'ambito dei beni culturali, per evidenziare le aspettative di analogia e di eterogeneità tra le professioni che operano negli archivi, nelle biblioteche e nei musei. I temi trattati durante l'incontro sono stati le problematiche e le nuove prospettive di sviluppo delle professionalità alla luce della normativa vigente, in particolare sugli istituti giuridici che emergono dalle leggi sul mercato dei lavoro (DL 92/2012, DL 76/2013) e sul tema della certificazione professionale (L. 4/2013).

L'evento ha avuto un notevole riscontro di interesse e pubblico, soprattutto da parte degli studenti e giovani professionisti, ai quali era rivolto in maniera particolare: è stato un momento importante di confronto e di supporto ai professionisti dei beni culturali, svolto in concomitanza con l'incalzare dell'attualità rispetto al bando "Valore cultura" e le critiche allo stesso delle associazioni professionali ANAI, AIB e ICOM. Questa giornata, auspicabilmente la prima di una serie, ha avuto tra l'altro il supporto, per le tematiche fiscali e del lavoro, di Network professionale, organizzazione di professionisti che opera nelle Marche e nel Lazio.

Il direttivo ANAI Lazio

ABSTRACT e LINK ALLE RELAZIONI

La norma UNI sulla professione del bibliotecario

Flavia Cancedda

La legge 4/2013 ‘Disposizioni in materia di professioni non organizzate' ha stabilito che la qualificazione delle prestazioni professionali, per professioni non già regolate da albi ufficiali, sia basata su norme emanate dall'Ente Nazionale di Unificazione, UNI (art. 6), in accordo con le linee guida già emanate in materia dall'European Committee for standardization nel 2010. La legge fornisce anche dettagliate indicazioni sulle competenze, nello stesso ambito, delle associazioni professionali e degli organismi terzi di certificazione (rilascio di certificazioni di conformità dell'attività professionale svolta; attestazioni sull'eventuale possesso di certificazione di conformità).

L'UNI - ente fondato nel 1921 e riconosciuto dallo Stato e dall'Unione Europea - ricopre quindi attualmente un ruolo chiave nel settore delle professioni non organizzate. L'Ente è statutariamente preposto allo studio, all'elaborazione, alla pubblicazione di norme tecniche, e rappresenta l'Italia presso le organizzazioni di standardizzazione europea (CEN) e mondiale (ISO).

La Commissione UNI "Documentazione e Informazione" (D&I) ha quindi istituito nel marzo 2012 un apposito gruppo di lavoro, il GL7, che ha avuto come obiettivo lo sviluppo di norme per definire figure professionali operanti nel settore del trattamento di dati, informazioni, documenti, quindi in archivi, biblioteche, musei, centri di documentazione, ecc. Attualmente il Gruppo ha avviato l'elaborazione di due norme, relative alle figure professionali del bibliotecario e dell'archivista: i due progetti di norma sono identificati rispettivamente come U30000730 e U30000740.

Il progetto di norma sulla figura professionale del bibliotecario, predisposto da un gruppo di esperti - bibliotecari - al quale ha partecipato anche l'AIB, è ora pubblicamente consultabile sul sito web dell'UNI (www.uni.com), e si trova nella fase della cosiddetta "inchiesta pubblica finale". Il testo rimarrà disponibile online fino al 20 gennaio 2014, per consentire a tutti gli interessati di prenderne visione ed eventualmente di inoltrare - tramite form online - suggerimenti e proposte. Successivamente a questa fase, l'UNI provvederà - con i tempi tecnici necessari alla stesura della versione definitiva - alla pubblicazione della norma, che potrà così essere utilizzata dalle associazioni di categoria per i loro scopi istituzionali.

Chi sono e cosa fanno i giovani professionisti museali

Miriam Mandosi

Il gruppo dei giovani professionisti museali nasce in seno ad ICOM Italia nell'Aprile di quest'anno e riunisce giovani under 35, afferenti a diverse associazioni professionali ed occupati nel mondo dei beni culturali.

Tra le tematiche di analisi e discussione ci sono: il problema della formazione delle professionalità, la carenza dell'offerta formativa e le difficoltà dell'ingresso nel mondo del lavoro.

La Legge n. 4 del 14 Gennaio 2013 "Disposizioni in materia di professioni non organizzate" ha posto oggi queste tematiche in primo piano. Le associazioni museali italiane si sono riunite lo scorso 22 Novembre ad Assisi per discutere la costituzione di un'associazione dei professionisti che possa certificare le competenze di chi esercita una professione museale non ordinistica; ma chi sono i professionisti museali? È necessario costituire una nuova associazione? Può ICOM Italia essere il punto di riferimento? Come?

L'intervento vuole analizzare questa tematica ponendo un accento particolare sui giovani professionisti museali che più richiedono il riconoscimento professionale.

Gli archivisti: tra le istituzioni e la libera professione

Alessandra Tomassetti

L'ANAI nasce a Roma nel 1949: promuove attività e studi intesi a sostenere la funzione culturale degli archivisti, a sviluppare e a tutelare la loro professionalità, a incrementare le relazioni fra esperti e cultori degli archivi, a preservare e a valorizzare il patrimonio archivistico (http://www.anai.org).

Da molti anni l'associazione ha recepito il processo di rinnovamento che ha investito il mondo degli archivi concernenti la diffusione delle tecnologie informatiche, e l'affermazione della libera professionale. Nel congresso nazionale del 2010 per la prima volta è stata istituita la figura del rappresentante dei soci Juniores sia a livello nazionale che locale.

La sezione regionale dell'ANAI ha rivolto una particolare attenzione alla formazione dei giovani liberi professionisti, organizzando corsi di aggiornamento professionale, incontri ed istaurando un filo diretto con i propri soci.

In questa ottica è stata concepita ed organizzata questa giornata di confronto: l'ANAI a livello nazionale sta completando il conseguimento dei requisiti richiesti dalla legge per essere inserita nell'elenco delle associazioni abilitate a rilasciare la certificazione professionale, istituito presso il Ministero dello sviluppo economico (Legge 4/2013). Inoltre sta lanciando un censimento per acquisire un quadro della reale condizione professionale degli archivisti, in particolare per l'individuazione della figura del professionista che lavora da anni nella PA con contratti atipici, "portatore insano di partita IVA", o come elegantemente definito dal presidente Marco Carassi "personale non strutturato".

In questa occasione vogliamo focalizzare l'attenzione su due temi che ci sono particolarmente a cuore: il primo riguarda l'iter parlamentare della proposta di legge n. 362 per la modifica al Codice dei beni culturali (DL 42/2004) in materia di professioni dei beni culturali, per l'identificazione di un sistema di garanzie della qualificazione professionale degli operatori del settore.

Il secondo tema riguarda le possibilità in termini economici e di sviluppo nell'ambito della progettazione europea: a breve saranno emanate le disposizioni in materia di finanziamento relative al programma Europa Creativa sotto-programma Cultura dei fondi europei 2014-2020. Il referente per il MIBACT è CCP Italy (Cultural contact point Italy), che mette a disposizione uno staff di esperti a supporto dei progetti da presentare.  

Le professioni nei beni culturali: aspetti in materia fiscale e di lavoro

Orietta Zagaglia, Laura Capotondo, Tamara Capradossi

(Network professionale)

Nel settore dei beni culturali ha dominato a lungo il lavoro dipendente all'interno delle istituzioni pubbliche (musei, biblioteche, archivi). Oggi la situazione è notevolmente cambiata: il lavoro dipendente, pur essendo ancora molto diffuso, ha lasciato spazio alle figure dei lavoratori autonomi, singoli o associati in varie forme, soprattutto laddove viene richiesta un'elevata qualifica.

Nell'intervento si cercherà di affrontare le caratteristiche del lavoro dipendente e le varie tipologie di contratto utilizzate oltre ad un focus sugli aspetti saliente del lavoratore autonomo, inquadrato nel nuovo regime dei minimi spesso utilizzato come alternativa al lavoro dipendente.

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