"Il negro americano a Parigi" è il titolo di una ricerca, quindi di una mostra, per lo più fotografica, organizzata nel 1900 a Parigi, nell'ambito dell'esposizione universale. Il suo ideatore, W.E.B. Du Bois voleva, con l'evidenza delle immagini, confutare le teorie razziste "scientifiche" dell'epoca.
Parigi 1900. Esposizione Universale: il tempio (tempo?) effimero delle celebrazioni delle magnifiche sorti progressive dell’industrializzazione e della borghesia occidentali. Nel crescente ottimismo che pervade i paesi “più sviluppati” al mondo, si festeggia l’avvento del nuovo secolo, per la prima volta celebrato anche dalle immagini in movimento, dal cinema dei Fratelli Lumiére.
All’expo di Parigi, il sociologo, nonché storico, attivista, afroamericano con discendenza mista francese e olandese, W.E.B. (William Edward Burghardt) Du Bois, professore all’Università di Atalanta, dalla biografia sorprendente anche nelle scelte e nei momenti di vita più contraddittori (e più sorprendente è stato scoprire quanto poco la sua attività e la sua sterminata opera siano conosciute e tradotte in Italia), volle e riuscì a mostrare la storia e l’identità degli afroamericani in una esibizione unica: “Il negro americano a Parigi”. La mostra venne curata da Du Bois in collaborazione con i Black Colleges americani. Fu il risultato di una ricerca che in origine comprendeva migliaia di fotografie, centinaia di libri, pamphlet e documenti vari, che raccontavano la storia, la cultura, le attività degli afro-americani (un certo tipo di afro-americani, come vedremo) fino al 1900. L’obiettivo era quello di dimostrare che una “chiara esposizione” dei fatti, della vita e della cultura afro-americani avrebbe potuto confutare le affermazioni del razzismo americano “scientifico” dell’epoca, secondo le quali i neri fossero intrinsecamente inferiori agli anglo-americani.
Un sito, molto ricco di risorse, ricostruisce il progetto e la mostra rendendo disponibile on line parte della documentazione superstiste (fotografie, documenti, articoli, libri, lettere, studi, dati, grafici…). Il progetto di Du Bois voleva anche dimostrare l’importanza dell’opera degli afro-americani nello sviluppo della società e dell’economia americane dal periodo della cosiddetta “Ricostruzione”, dopo la guerra civile, in poi. La Library of Congress conserva una collezione di oltre 400 immagini relative a questa mostra, digitalizzate e fruibili on line.
Le immagini tendono a rappresentare soprattutto la borghesia, gli afro-americani benestanti, ricchi, colti, le loro belle case, i negozi, le imprese, i bambini, le donne, i salotti, le università e le scuole … proprio nel tentativo di sottolineare, nella patria del trionfo della Belle Époque e della borghesia, con uno sforzo epico, l’uguaglianza, la pari dignità, l’intelligenza, l’intraprendenza, la creatività di donne e uomini, di famiglie afro-americane contro ogni teoria razzista. Du Bois, che si è occupato anche di crimonologia, era inoltre convinto del fatto che condizioni di parità, un lavoro dignitoso, un tenore di vita benestante potessero debellare ogni forma di delinquenza, dovuta soprattutto al disagio sociale.
Queste foto raccontano una storia sicuramente tuttora poco conosciuta a un pubblico non di studiosi, così come era nelle intenzioni di Du Bois. Nell’immaginario degli occidentali gli afro-americani dell’Ottocento, fino al secondo dopoguerra, sono sempre stati associati a condizioni di povertà, innanzitutto. Esse, pur rivelando situazioni nuove, inducono a diverse riflessioni. Soprattutto possono essere stimolate negli studenti questioni, ovvero domande, cui far seguire delle ricerche. Per esempio, in queste fotografie come mai i “neri” non sono tutti uguali e dello stesso colore, ma alcuni sembrerebbero bianchi? Chi sono i “neri” non “neri”?Perché sono rappresentati solo donne e uomini “neri”? Sembra quasi che vivano in un altro Stato e non in America. Come è possibile?
Uomini e donne sono rappresentati insieme in diverse fotografie, in una situazione di parità, in quali e perché? Nelle immagini non sono ritratte persone in difficoltà o in miseria, come mai? Queste persone vivevano forse in uno Stato che non era l’America, dove tutti stavano bene e dove non c’era miseria? L’autore, anzi gli autori chi sono e cosa vogliono raccontarci?
Questi sono solo alcuni degli interrogativi possibili che si potrebbe tentare di portare i ragazzi a formulare direttamente. Si rinvia ad un articolo della sottoscritta, relativo alle metodologie per l’uso delle fonti audio-visive nelle scuole e agli strumenti di analisi indicati, per svolgere alcuni esercizi con gli studenti.
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In Italia sono stati tradotti, solo recentemente, pochi testi e scritti di Du Bois:
Du Bois, W. E. B., Le anime del popolo nero / W.E.B. Du Bois ; a cura di Paola Boi ; traduzione di Roberta Russo, Firenze, Le lettere, 2007
Du Bois, W. E. B., I problemi dei negri / W.E.B. Du Bois ; a cura di Raffeale Rauty, Calimera, Kurumuny, 2008
Du Bois, W. E. B., Sulla linea del colore : razza e democrazia negli Stati Uniti e nel mondo / W. E. B. Du Bois ; a cura di Sandro Mezzadra, Bologna, Il mulino, 2010
The Negro in the South, his economic progress in relation to his moral and religious developmen, 1907 (pdf scaricabile)
The College-Bred Negro, 1902 (pdf scaricabile)
The Philadelphia Negro. A Social Study, 1899
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L'immagine in testa al presente articolo, Studenti universitari afro-americani, 1899, è conservata presso la Library of Congress.