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Domenica, 18 Ottobre 2015

Report dell'incontro "Il nome delle cose"

Francesca Capetta
Sezione Attività

Resoconto dell'iniziativa: "Il nome delle cose. Il linguaggio come punto di incontro tra archivi, biblioteca e musei: l'esperienza del Gruppo linguaggi di MAB Toscana", svoltosi a Firenze, l'8 ottobre 2015.

Presentazione pubblica del Gruppo linguaggi di MAB Toscana. Il Gruppo nato nel 2012 ha individuato due macro temi di riflessione: l'integrazione-uniformazione degli elementi descrittivi e le modalità di codifica-architettura dei dati catalografici.

Intorno a questi argomenti si è sviluppato uno spazio comune di appartenenza liberamente scelta (tanto raro da individuare nei contesti lavorativi, quanto prezioso) connotato dalla possibilità di confronto e di lavoro comune tra professionalità affini e ancora così poco note le une alle altre. I risultati di questa riflessione saranno pubblicati a breve su «Jlis.it» ma abbiamo ritenuto opportuno anticiparli in un incontro pubblico organizzato da ANAI Toscana.

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I lavori sono stati aperti da Diana Toccafondi, che ci ha ospitati nei locali della Sovrintendenza Archivistica per la Toscana, ricordando quanto importante sia comunicare beni culturali di diversa natura in maniera coordinata. Sono seguiti i saluti di Caterina del Vivo e Sandra di Majo, presidenti regionali di ANAI e di AIB, che hanno sottolineato quanto sia difficile muoversi come MAB dal punto di vista operativo, perché MAB essendo un movimento e non una associazione non ha natura giuridica né autonomia finanziaria. Le due presidenti hanno sollecitato quindi un maggiore sostegno da parte di MAB nazionale alle iniziative locali a hanno raccomandato la promozione di momenti di confronto tra le varie realtà regionali.

La giornata, coordinata da Monica Valentini, si è avviata con l’intervento di Silvia Bruni che ha illustrato il percorso di lavoro del Gruppo inquadrandolo bene anche nel contesto più generale della nostra realtà professionale che nel confronto con l’odierna società dell’informazione vede emergere criticità e opportunità di sviluppo sulle quali è opportuno riflettere congiuntamente.

E’ seguito l’intervento di Francesca Capetta che ha illustrato come il Gruppo si sia soffermato ad osservare, secondo una precisa ed ampia tabella di analisi, diverse esperienze di comunicazione congiunta di patrimoni diversi, sia italiane sia internazionali. Esperienze che in questa sede sono state presentate secondo quanto viene restituito attraverso la rete alle ricerche di un utente mediamente esperto: Museo Galileo di Firenze, Portale Giovanni Pascoli, Portale tedesco BAM ora confluito in Deutsche Digitale Bibliothek, Portale de la Bibliothèque nationale de France Data.bnf.fr e Gallica, e il portale Europeana.

Sono poi intervenuti Emilio Capannelli e Anna Giatti che hanno presentato le loro esperienze, rispettivamente in ambito archivistico e museale, di descrizione semantica dei patrimoni, che in tanti casi hanno fatto tesoro del confronto con quanto sviluppato dai colleghi bibliotecari. In particolare Capannelli ha condiviso con noi tutti alcune riflessioni maturate nell’ambito del censimento degli archivi di personalità della cultura in Toscana accessibile in SIUSA. Anna Giatti ha illustrato le problematiche relative alla descrizione dei patrimoni museali di interesse storico scientifico, al fine di dimostrare la necessità di mettere a punto strumenti terminologici adeguati.

A seguire Susanna Peruginelli, che ha dato un quadro chiaro e preciso di cosa sono le RDA (Resource Description and Access) e del dibattito in corso circa la loro applicabilità su archivi, biblioteche e musei. Il cuore del problema, ha sottolineato in apertura Peruginelli, sta nell’essere capaci di armonizzare “descrizione e recupero delle informazioni” in maniera coordinata e in questo senso ha ricordato che MAB proprio come comunità professionale può dare un contributo di riflessione molto prezioso. Le raccomandazioni fatte proprie dai nuovi standard messi a disposizione per il mondo della conoscenza registrata: identificare risorse e collegarle anche con informazioni esterne presenti nel web costituiscono ormai linee guida imprescindibili per i diversi mondi MAB. E’ una sfida da cogliere, sia pure nel rispetto delle specificità dei diversi materiali della cui gestione e accesso siamo responsabili.

La presentazione è stata chiusa da Marco Rulent che ha illustrato il Gruppo attraverso il suo “metodo di lavoro”. Metodo con il quale abbiamo definito fino dall’inizio un percorso realistico e pertinente al contesto. Metodo che ci ha  permesso di rispettare i tempi e le tappe di lavoro che ci eravamo dati e che ci permette adesso di formulare delle ipotesi di prosecuzione del cammino già fatto.

Per finire, un interessante contributo di Roberta Lanfredini, docente di Filosofia teoretica, sulla definizione filosofica di ontologia per un confronto ed un inquadramento più ampio di quelle che nelle nostre professioni sono chiamate le “ontologie”, seguito da quello di Maddalena Grazzini, storica dell’arte, che ci ha presentato una personale esperienza di riflessione sull’utilizzo della mappe topiche.

La giornata, nonostante l’ora tarda, è stata chiusa da un acceso e partecipato dibattito che ha visto l’intervento di molti professionisti interessati a collaborare e confrontarsi con il nostro Gruppo linguaggi. Hanno preso la parola anche le rappresentanti nazionali di ANAI, AIB e ICOM che, pur sottolineando le difficoltà operative di MAB, si sono impegnate in qualche misura ad appoggiare per il futuro il lavoro dei gruppi regionali ed a favorire occasioni di scambio delle esperienze.

Ci siamo lasciati con un caloroso arrivederci e contiamo di riprendere prestissimo le nostre attività anche insieme a nuovi colleghi che hanno dimostrato curiosità ed interesse.

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