Sabato, 13 Giugno 2015

Una storia della fotografia italiana ...

Comunicato Archivi Alinari
Sezione Attività

... nelle collezioni Alinari

1841/1941

A. Cartier-Bresson, M. Maffioli, I. Zannier (a cura di)

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Sala Ipogea dell’Archivio di Stato

via Piave 21, Torino 
Fino al 26 luglio 
Dal lunedì al venerdì 
Dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 
Sabato e domenica dalle 16 alle 19 
Chiuso 2 e 24 giugno
Ingresso: intero euro 7, ridotto euro 5

L'internazionalità dell’Italia in campo fotografico si afferma ben presto: a partire dalla presenza di numerosi dagherrotipisti, che hanno recepito la nuova tecnica francese. Per proseguire con molti fotografi stranieri, che hanno trovato in Italia, terra del Grand Tour, dell’arte e del paesaggio, fonte di ispirazione per le loro fotografie. Ed a ragione si può dire che questi fotografi siano diventati "patrimonio" della storia della fotografia italiana, così come quelli operanti sul territorio nazionale. 
La creazione dello Stato Italiano nel 1861 si accompagna ad una volontà di unificazione culturale che si traduce nella produzione di una importante documentazione fotografica relativa al patrimonio regionale, il folklore e le tradizioni popolari, la cui produzione continuerà fino al 1910.
Il primo Novecento italiano è celebrato con alcuni tra i più noti autori esponenti di quelle correnti artistiche di ricerca, come il Pittorialismo e di avanguardia, come il nostro Futurismo, fino a richiamare gli autori del Neorealismo.
Le fotografie raccontano quindi due storie: quella della fotografia in Italia (anche a cura di autori stranieri) e quella dei fotografi italiani (anche con scatti realizzati all’estero). Altro punto di forza della selezione delle immagini è costituito dalle tecniche fotografiche: si va dal dagherrotipo, prezioso sia per il supporto su lastra d’argento, sia per il fatto che rappresenta un "unicum" non riproducibile. Si prosegue con i calotipi, negativi su carta, la cui invenzione si deve a Fox Talbot nel 1841, per poi passare alle carte salate, albumine, platinotipie, gelatine bromuro d’argento, stampe colorate a mano, autochromes, ecc. 

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Il Catalogo

Il volume traccia un itinerario attraverso cento anni di storia della fotografia italiana, dalle origini alla metà del Novecento. Questo itinerario, pur presentando solamente una selezione dell'importante fondo custodito dal Museo Alinari, aiuta a capire la storia particolare della fotografia italiana nel corso del tempo. Accanto alle opere dei primi anni successivi all'Unità, che documentano le vicende storiche, la collezione si allarga progressivamente a tutti i grandi movimenti artistici e culturali d'Europa. Lo stile si evolve col tempo e verso la fine del secolo si percepisce chiaramente lo sviluppo di un nuovo lessico fotografico. Alle vedute pittorialiste di un Anderson, fanno eco le opere di Michetti o di Ray mutuate dal modello pittorico. Le immagini di Noack e di Balocchi scandiscono gli anni di transizione verso il Novecento. Infine, nel corso degli anni Venti e Trenta, si manifestano altre rotture rispetto agli schemi di elaborazione dei soggetti e il quadro storico e politico dell'epoca diviene ancora una volta predominante. Le ricerche formali si organizzano intorno a movimenti come le avanguardie o il futurismo, gettando le basi per il neorealismo che si svilupperà nel dopoguerra.

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