Mercoledì, 18 Febbraio 2015

Proseguono "I racconti del lavoro invisibile"

Cristiana Scoppa
Sezione Attività

Dal 26 al 28 febbraio 2015 spettacoli multimediali, tra arte, cinema, musica, teatro...

Remixando i filmati storici dell’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico (AAMOD), le analisi del femminismo contemporaneo, la realtà virtuale, il 3D mapping, l’audio documentario, l’arte relazionale nello spazio pubblico, il progetto I racconti del lavoro invisibile prova a tracciare un nuovo immaginario del lavoro contemporaneo, sempre più femminilizzato, cioè modellato sul modo di lavorare – dentro e fuori casa – delle donne, e su come il mercato del lavoro le ha trattate fin da quando vi hanno fatto ingresso. Un percorso da vedere, ascoltare, sperimentare, alla Casa internazionale delle donne di Roma, in passato luogo di reclusione e rieducazione attraverso lavoro e preghiera delle giovani donne “traviate”, giovedì 26, venerdì 27 e sabato 28 febbraio 2015, tra le 17.30 e le 23.

Cura, capacità di gestire le relazioni e risolvere problemi, spirito di sacrificio, gratuità, flessibilità, mobilità, multitasking - competenze richieste oggi a tutte le persone in cerca di lavoro - sono storicamente caratteristiche proprie del cosiddetto "lavoro di cura" che le donne hanno sempre fornito - senza retribuzione - nella propria casa e per la propria famiglia. Caratteristiche che le hanno portato nel mercato del lavoro, quando hanno cominciato a entrarvi in massa.

Dal 26 al 28 febbraio, in tre giorni, dalle 17.30 alle 23 si potranno esplorare e sperimentare:

Laboratorio tecnologie innovative : videoproiezione multicanale in 3D mapping sulla facciata del Cortile, frutto del laboratorio audiovisivo coordinato da Antonio Venti e Carlo Antonicelli, con le animazioni di Chiara Mangia e le musiche di Pierfilippo Di Sorte aka F.elipe, Devianza, 677, Total Valium, della Blackwater Label. 

Pulito invisibile : installazione sonora in diversi luoghi (normalmente poco accessibili al pubblico) realizzata dall’audio documentarista Andrea Giuseppini che porta alla luce il lavoro più invisibile di tutti, quello che sta prima e arriva dopo il lavoro degli altri, quello che si nota solo quando non viene fatto… 

The wor-K-LD-DS experienced : presentata in incontri live tutti i giorni alle ore 21, nella Sala Simonetta Tosi, è un’opera multimediale e in progress dell’artista Maria Chiara Calvani, mappa dei gesti del lavoro nello spazio pubblico, cui prendono parte le persone incontrate durante i percorsi urbani nei quartieri di Torpignattara, Quadraro, Centocelle, San Basilio, Rebibbia, Garbatella, Primavalle, Nomentana. 

I racconti del lavoro invisibile : percorso di realtà aumentata composto da piccoli cortometraggi originali realizzati dai/lle partecipanti del laboratorio audiovisivo del progetto, pillole sonore, frammenti di capolavori semisconosciuti dell’AAMOD, accessibili con smartphones e tablet attraverso QR code disseminati nella Casa internazionale delle donne, che resteranno a documentare la natura relazionale, affettiva e poliedrica del lavoro femminilizzato. 

I Racconti del lavoro invisibile è un progetto promosso dall'Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico (AAMOD), in collaborazione con l'associazione Per, il magazine online Babelmed e la Casa internazionale delle donne di Roma. Il progetto è finanziato dall'Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione artistica - Dipartimento Cultura di Roma Capitale, e fa parte delle iniziative "Roma d'inverno".

Con questo progetto l’AAMOD intende valorizzare in maniera innovativa le preziose, e perlopiù inedite, fonti storiche cinematografiche del suo immenso archivio, facendole interagire con i percorsi tracciati dagli/lle artisti/e, documentaristi/e e operatori/trici culturali coinvolti/e.

Il progetto ha avuto inizio il 29 gennaio, e si è sostanziato anche:

- della collaborazione con le associazioni Asinitas, Assomoldave e Strane Straniere con cui sono state organizzate proiezioni di film dell’AAMOD riservate alle donne immigrate che partecipano alle loro attività, per cogliere il loro sguardo contemporaneo sull’Italia del lavoro di ieri (Visti dalle altre). 

- in 4 incontri dedicati a Parole e immagini in cui è stata percorsa attraverso film, audio documentari, reportage fotografici, romanzi e saggi, la storia della femminilizzazione del lavoro tra ieri e oggi. Primo appuntamento il 29 gennaio con C'era una volta la fabbrica ; il 5 febbraio, con Volevo i pantaloni; il  12 febbraio con Il lato invisibile della migrazione, il 19 febbraio con Mi piego ma non mi spezzo sulle strategie per far fronte alla crisi occupazionale. 

- in un laboratorio di teatro-filosofia, realizzato con la metodologia del Teatro dell’Oppresso e facilitato da OIivier Malcor e Teresa Di Martino, trasformatosi nello spettacolo di teatro forum “Contiamoci!” andato in scena il 7 febbraio.

Il sito www.iraccontidellavoroinvisibile.it documenta in tempo reale tutto il percorso creativo, rendendo visibile il lavoro dietro le quinte del progetto, come pure - attraverso uno speciale Focus a cura di Teresa Di Martino e Cristiana Scoppa - il percorso di riflessione teorica e ricerca, delle donne e non solo, che oggi offre una prospettiva nuova per guardare alle trasformazioni del mercato del lavoro – e della vita –  in corso.

Media partner del progetto sono Babelmed e il lavoro culturale.

Facebook: I racconti del lavoro invisibile

Twitter: #iraccontidellavoroinvisibile 

Ufficio stampa e info

- Cristiana Scoppa / Per - 339 1488018 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

- Paola Scarnati / AAMOD - 06 5742872 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

I PROMOTORI 

Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico - AAMOD 

L'Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico detiene un patrimonio di memoria filmica, audiovisiva, che data dagli inizi del Novecento sino ai giorni nostri. Racconti di cinema soprattutto documentario, ancora in gran parte inediti, realizzati da autori e autrici molto noti del cinema italiano e non solo: Zavattini, Di Gianni, Lizzani, Scola, Taviani, Maselli, Vicari, Segre, Mangini, Tcherkoff, Polizzi, Giannarelli, Marazzi, Savorelli, Miscuglio, tra i più importanti. Materiali d'archivio vivi, insuperati ancora nei linguaggi filmici sperimentati, tra cui quelli realizzati dalle pochissime donne del cinema documentario italiano del Novecento.

La Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, nata alla fine degli anni Settanta, svolge la sua attività nel campo degli audiovisivi (cinema, tv, multimedialità), per favorire la costruzione di una memoria collettiva dei movimenti sociali e dei loro protagonisti. Primo presidente della Fondazione è stato Cesare Zavattini che ha ricoperto il ruolo fino alla sua morte nel 1989.

La Fondazione è impegnata nella ricerca, raccolta, conservazione di documenti audiovisivi storici, di repertorio, di attualità, di ricostruzione narrativa, e nella promozione della loro conoscenza, studio, analisi ed elaborazione. Organizza ricerche e studi, convegni, seminari, rassegne e mostre su temi riguardanti la storia e la società, e cura pubblicazioni specializzate.

www.aamod.it

Per

Per è un’associazione culturale creata nel 2013 da un team multidisciplinare di giornalisti, documentaristi, fotografi e artisti, animatori sociali, per promuovere la circolazione delle narrazioni documentarie - o narrazioni del reale - con lo scopo di fornire un ritratto più autentico del paese che possa contrastare la pervasiva rappresentazione stereotipata dei media mainstream, e stimolare processi di dibattito e rinnovamento sociale. Per intende le narrazioni del reale come componente fondamentale della produzione della conoscenza e dell’attivazione di processi di consapevolezza e cambiamento sociale, alla luce dell’evoluzione del web. Per promuove la circolazione delle narrazioni del reale nello spazio della rete attraverso l’adozione di licenze Creative Commons,  ed è interessata sia all’attivazione e riproposizione di materiali d’archivio, anche attraverso la collaborazione con istituzioni audiovisive di conservazione esistenti, che alla costruzione di innovative strategie partecipative a supporto della produzione e distribuzione di nuove produzioni documentarie, nei formati dell’audio e film documentario, reportage fotografico, web documentario, reportage narrativi, graphic novel di realtà e teatro civile e partecipato.

www.per-to-peer.it 

Babelmed

babelmed.net è la prima rivista on line delle culture mediterranee pubblicata in francese inglese, italiano e arabo.Rifiuto dell’Altro, crisi identitaria, rappresentazioni distorte… È per contrastare questi fenomeni che affliggono le relazioni tra le due rive del Mediterraneo, soprattutto a partire dall’11 Settembre 2001, che abbiamo dato vita a babelmed. Le quattro versioni linguistiche di babelmed seguono una comune linea editoriale, ma ogni spazio mantiene una propria specificità.

I contenuti di babelmed.net sono realizzati da una rete di corrispondenti scelti per la loro indipendenza e perfetta conoscenza della realtà socio-culturale e politica del loro paese. Un’equipe di traduttori professionisti consente di condividere i contenuti nelle diverse versioni linguistiche del sito, allargando la comunità dei lettori internauti e gli orizzonti culturali della rivista. Il lavoro in rete garantisce dinamicità e ricchezza al sito. Unico media multilingue condiviso dalle due rive, babelmed.net mette in rete giornalisti, blogger, artisti, attori culturali, produttori di eventi del Mediterraneo, dando visibilità alle diverse realtà culturali presenti nella regione.

Il magazine online babelmed è edito dall’omonima associazione culturale senza scopo di lucro nata a Roma nel 2001 per dare voce alla diversità culturale del Mediterraneo e ai grandi dibattiti che lo attraversano.

www.babelmed.net 

Casa internazionale delle donne

La Casa Internazionale delle donne di Roma è situata nell’ex complesso denominato “Buon Pastore” - fin dal ‘600 reclusorio femminile - destinato nel 1983 “a finalità sociali, con particolare riguardo alla cittadinanza femminile (Casa della donna, sede dei movimenti femministi)” e assegnato in parte a associazioni e gruppi del movimento femminista romano federate nell’Associazione federativa femminista internazionale (Affi) che, in cambio, lasciarono la Casa della donna esistente fin dagli anni Settanta in uno stabile occupato di Via del Governo Vecchio.

La Casa Internazionale delle Donne è autofinanziata e non ha fini di lucro. L’Impegno comune è di farla crescere nell’attenzione e nell’interesse della collettività: un laboratorio dove si coniugano politica, impresa culturale e servizi; un centro cittadino, nazionale e internazionale, di accoglienza e incontro, promozione dei diritti, della cultura, delle politiche, dei saperi e delle esperienze prodotte dalle e per le donne. 

www.casainternazionaledelledonne.org

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