In seguito alla conferenza su "Gli archivi e il diritto di sapere", organizzato dall'UNESCO nel dicembre scorso a Tunisi, gli archivisti tunisini hanno emesso una serie di raccomandazioni rivolte al loro governo per l'adozione di criteri di conservazione (e di accesso alla documentazione) specifici.
Durante la fase di transizione verso la democrazia, l'accesso ai documenti che contengono prove di violazioni dei diritti umani, l'accertamento delle responsabilità, l'assicurazione di poter conoscere la verità, fare giustizia e la ripresa di una narrazione storica nazionale sono i passaggi chiave necessari per instaurare un clima di pace e di riconciliazione.
In questo contesto, gli archivisti tunisini hanno proposto una serie di misure volte a promuovere la conservazione degli archivi relativi alla difesa dei diritti umani in Tunisia. Per la stesura delle raccomandazioni si sono ispirati alle lezioni apprese in Sud Africa, Spagna, Bosnia-Erzegovina e in alcuni paesi dell'America Latina, i cui provvedimenti sono stati presentati in occasione della conferenza dell'UNESCO a Tunisi. In queste raccomandazioni è prevista l'adozione di una legge specifica che permetta alle vittime della dittatura (1987 - 2011) di accedere ai propri dati conservati dalla polizia. L'accesso alla documentazione per una informazione civile sulle violazioni della società dei diritti umani, grazie alla creazione dell'Archivio Nazionale è un'altra misura auspicata dagli archivisti.
Nel corso degli ultimi 20 anni, l'UNESCO ha lavorato con il Consiglio internazionale degli archivi (ICA) al fine di riconoscere il ruolo degli archivi nella difesa dei diritti umani. Nell'ottobre 2011, l'UNESCO ha adottato la Dichiarazione Universale dei archivi che mette in evidenza il ruolo importante dell'archivio nella trasparenza del governo, per il controllo democratico e la conservazione della memoria sociale collettiva. Allo stesso tempo, il programma Memory of the World dell'UNESCO, attraverso il suo registro internazionale, coinvolto nella conservazione e protezione gli archivi che documentano le violazioni dei diritti umani, ma anche la resistenza e la lotta per la democrazia e la libertà. Tutte queste iniziative mettono in evidenza la necessità di esporre la verità sul passato per permettere a molti paesi di sanare le proprie "ferite" storiche e di rafforzare i valori democratici.
Le raccomandazioni del convegno "Gli archivi e il diritto di sapere" sono disponibili qui.
Credit foto: Inscriptions sur un mur en Tunisie - ©UNESCO