Lunedì, 25 Agosto 2014

Fonti filmiche, archivi, didattica

Letizia Cortini
Sezione Studi

L'immagine in apertura è una riproduzione di un fotogramma tratto dal film L'uomo con la macchina da presa, di Dziga Vertov, 1929.

Il web: la risorsa principale

Il presente contributo (in calce la versione in pdf che comprende anche una serie di immagini e una bibliografia) è una elaborazione della parte conclusiva del volume Le fonti audiovisive per la storia e la didattica, già segnalato sul presente sito. Qui si esaminano e forniscono in concreto diversi strumenti per attivare la sperimentazione “sul campo” dell’uso delle fonti cinematografiche nell’insegnamento, ma anche nella didattica in musei, archivi, biblioteche, che custodiscono e usano documenti filmici. Le risorse segnalate sono tutte reperibili nel web, compresi gli strumenti di verifica, le schede di analisi e approfondimento dei documenti, tradotte in italiano e qui pubblicate, relative soprattutto a temi di storia del Novecento.

Alla luce di quanto premesso, tra i primi strumenti si suggeriscono quelli in grado di preparare studenti e neofiti al riconoscimento degli elementi di base del linguaggio audiovisivo, grazie, ad esempio, ad alcune dispense reperibili on line[2], corredate anche da un glossario. Si propone, contestualmente, l’uso di alcuni video, su YouTube, che illustrano in modo “godibile” il linguaggio cinematografico, utilizzando inquadrature e sequenze di film molto noti[3]Si segnalano, quindi, le pratiche di decodifica e analisi del linguaggio cinematografico, a partire dall’ “inquadratura”, messe a punto nelle esperienze di studio e nei laboratori per le scuole, dalle primarie alle secondarie, nell’ambito del Progetto Rete Cinema Marche[4].  I percorsi e le numerose indicazioni, con link a pubblicazioni, saggi, video, si trovano sul sito specifico de La Rete Cinema, cinedidattica.net[5]. La finalità è quella di promuovere e sostenere una metodologia didattica comune ai diversi ordini e gradi di scuola per l'insegnamento/apprendimento dei linguaggi visuali, valorizzando il patrimonio di esperienze già attivate nell'ambito del rimpianto Piano nazionale per la promozione della didattica del linguaggio cinematografico e audiovisivo nella scuola[6].  Il sito negli ultimi tempi sembra mostrare un rallentamento delle attività e delle iniziative, che auspichiamo essere solo temporaneo. 

Un bellissimo lavoro sul linguaggio cinematografico, sull’inquadratura in particolare, è raccolto in un volume scaricabile in pdf on line: Silvia Faggi Grigioni, Spettatori bambini. Didattica del linguaggio cinematografico e audiovisivo nella scuola, Quaderni del Consiglio Regionale delle Marche, Ancona, 2009[7]Altro contributo utile per gli insegnanti, ma non solo, è quello elaborato dalla docente Marina Medi, Cinema e insegnamento della storia, per Indire - Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa[8], sull’importanza della fonte filmica per l’insegnamento e sulle “cautele” nell’uso di queste fonti: ovvero, sulla necessità di tener conto delle specificità linguistico-espressive, ma anche percettive, diverse da spettatore a spettatore, del linguaggio audiovisivo in generale, cinematografico e televisivo. Il contributo si trova on line, scaricabile in pdf e si caratterizza per la sua concretezza e la sua efficacia didattica[9].

In merito all’analisi del film e del linguaggio audiovisivo, tenendo conto di tutti i suggerimenti contenuti nei contributi del già citato volume, si propongono qui, in un successivo paragrafo, alcune schede, a partire da una sorta di questionario[10], che potrà, adattato a seconda delle esigenze e dei diversi gradi di istruzione, essere trasversale all’analisi di film, soprattutto di non fiction, documentari e di documentazione, finiti e non[11]La rete, grazie soprattutto all’esperienza e alla sperimentazione di numerosi archivi e cineteche, principalmente di area anglosassone, è davvero molto ricca di risorse digitali, dai film agli strumenti di analisi e di sperimentazione della didattica della storia, attraverso il cinema. Sulla piattaforma Indire è, per esempio, possibile accedere alle sintesi di tre proposte di visione e di analisi di film sulla storia e la storiografia del Novecento, in particolare della seconda metà del secolo scorso, a cura di MediaScuola[12]La raccomandazione per gli insegnanti è dunque quella di esplorare maggiormente il web per cercare e selezionare i propri percorsi didattici (tarati sul grado di istruzione, sulle diverse classi, perfino sui singoli alunni, nonché sui propri interessi)[13].

Dove trovare i contenuti per i percorsi tematici

Per quanto riguarda la costruzione di percorsi tematici storico-filmo-fotografici segnaliamo qui soprattutto siti e portali “generalisti”, con milioni di risorse digitali on line, a cominciare, per l’Italia, dall’Archivio Luce, l’Archivio nazionale del cinema d’impresa d’Ivrea e l’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico, nonché i portali di RaiStoria e di RaiScuola[14]Si invitano gli insegnanti a tener conto, anche per i film di fiction, dei percorsi indicati nei contributi, contenuti nel citato «Annale 16», di Carlo Felice Casula, Giovanni De luna, David Ellwood, Carlo Lizzani. I film di fiction raramente sono reperibili integralmente on line, e comportano sempre, per la legge sul diritto d’autore, determinate condizioni per il loro uso pubblico, come accennato alla fine del paragrafo precedente.

Sul web sono disponibili percorsi generali di storia nazionale (o con punto di vista nazionale) del Novecento, corredati di risorse filmiche (a volte anche fotografiche e iconografiche), organizzati cronologicamente e per tematiche. Ne è un esempio per l’Italia il portale Fare gli italiani. Una storia per immagini dell’Italia unita[15], organizzato con una  linea del tempo, lungo la quale scorrono, con brevi presentazioni, le immagini della storia d'Italia. Il Portale:

ha preso spunto dall'esperienza della mostra "Fare gli italiani 1861-2011. 150 anni di storia nazionale" curata da Walter Barberis e Giovanni De Luna: in una sorta di gemellaggio l'esposizione tradotta sul web è divenuta uno spazio permanente virtuale,  arricchendosi, attraverso la rete e l'uso delle tecnologie digitali, di nuovi materiali, di nuovi visitatori. Con questo progetto - un work in progress destinato ad arricchirsi nel tempo - è possibile ripercorrere le tappe più importanti della vita politica del Paese, le mutazioni economiche e sociali, lo sviluppo  scientifico, tecnologico, industriale dell'Italia in cammino, attraverso i materiali dell'Archivio storico Luce, di Rai Teche, del Museo Centrale del Risorgimento di Roma,  dell'Archivio Centrale dello Stato,  dell'Archivio Storico della Città di Torino, delle Raccolte Museali Fratelli Alinari, dell'Archivio del  Touring Club Italiano. La struttura del portale e della timeline è scandita in 8 partizioni cronologiche e 14 temi  - L'Italia delle città, Le campagne, La scuola, La Chiesa, Le migrazioni, La prima guerra mondiale, La seconda guerra mondiale, Il volto della patria, La partecipazione politica, Le fabbriche, Le mafie, I trasporti, I consumi,  I mezzi comunicazione di massa - ed una serie di cronologie tematiche (i governi, i libri, i film, lo sport, lo sviluppo industriale)[16].

Ogni documento del portale è corredato di schede, sinossi, rinvii ad altra documentazione.

Sebbene non abbia risorse audiovisive (immagini in movimento) on line, in Francia rappresenta un modello il portale 1643-1945 L’histoire par l’image[17], ricco soprattutto di fonti fotografiche, grafiche, pittoriche, iconografiche, ma anche cartacee, corredate ognuna di schede analitiche molto accurate, suddivise nelle sezioni “Contesto storico”, “Analisi dell’immagine”, “Interpretazione”, “Bibliografia”. Il più grande archivio audiovisivo francese, l’Ina – Institut national audiovisual, nella sua sezione pedagogica, JALON pour l’histoire du temps present ha organizzato la timeline filmica della storia francese dal 1914 al 2013[18], attraverso gli audiovisivi non fiction, consultabile anche per temi, filtrabili per gradi di istruzione. I documenti cinematografici sono corredati di un interessante apparato di analisi.

In ambito europeo il portale European Film Gateway, mette a disposizione oltre 33.000 video, oltre 500.000 immagini fisse, nonché decine di migliaia di documenti scritti digitalizzati. Sono tutte risorse relative al cinema, di fiction e non fiction, che provengono da circa trenta archivi audiovisivi e cineteche europee. Un patrimonio da esplorare e da utilizzare didatticamente, sebbene anche in questo caso ci si dimentichi di citare le scuole[19].

Rappresenta una vera sfida l’esplorazione e la consultazione del più grande archivio virtuale del mondo, Internet Archive[20], le cui risorse digitali sono copiose, ma che bisogna saper cercare e individuare con pazienza. Fondato nel 1996 a San Francisco, è un archivio digitale che custodisce “quasi tutto”. Fotografie, disegni, testi, audio, video. Il deposito dell’archivio è troppo vasto per illustrarlo adeguatamente, o per pienamente esplorarlo, e sta diventando più consistente ogni giorno. Il fondatore, Brewster Kahle, sottolinea di aver voluto creare la biblioteca virtuale on line di Alessandria, un luogo dove gran parte delle “cose” della nostra vita quotidiana possa essere preservato per le generazioni future e non vada perso per sempre come gran parte del contenuto dell’antica Biblioteca di Alessandria... L’intento è quello di custodire in un unico “luogo” i contenuti web di tutti i tipi, archiviati e disponibili gratuitamente[21].

Le risorse messe on line dalla Library of Congress e dai National Archives di Washington sono eccezionali e fanno capo a numerose collezioni fotografiche e cinematografiche, attorno alle quali sono stati costruiti percorsi soprattutto di storia americana.

Per quanto riguarda le fotografie, non pochi archivi e biblioteche stanno utilizzando il socialnetwork Flickr, che mette a disposizione l’uso della propria piattaforma, con un terabyte di spazio gratuito, mentre per gli audiovisivi il più noto è YouTube, ma anche Vimeo. Le risorse sul web sono tante, ma chiaramente bisogna saper cercare e prima ancora conoscere gli istituti, le strutture che conservano le fonti, che le digitalizzano e che a mano a mano le rendono accessibili on line, con tutti i limiti, a volte, dell’esplorazione e della ricerca “non guidata”, in alcuni casi davvero ardua, anche per la scarsa organizzazione dei contenuti on line.

Per approfondire in merito alle risorse culturali italiane, in generale, ed esplorare quindi siti, altri portali istituzionali, accademici, di archivi e biblioteche, mediateche, nonché frutto di progetti specifici, si rinvia al progetto, nonché al portale relativo, promosso dal MiBACT, Cultura Italia[22].

In ambito europeo, Europeana[23] rappresenta il più ambizioso progetto, finora ideato, di condivisione non solo di informazioni, ma anche di fonti e risorse digitali di ogni tipologia, a cui si stanno affiancando anche percorsi tematici, blog per trattare documentazione e argomenti specifici, mostre virtuali e altro ancora. Restando in Europa segnaliamo il portale EHPS[24], a cura dello storico Serge Noiret, European History Primary Sources: fonti in rete per la storia dell’Europa[25], un progetto di mappatura di depositi istituzionali di fonti primarie per lo studio della storia dell’Europa. Segnaliamo infine il progetto nato in ambito universitario italiano, all’inizio del 2014, Sapienza Digital Library, che, attraverso il web e il portale omonimo, propone, per la comunità accademica in primis, ma anche per utenti esterni, banche dati con risorse digitali di ogni tipologia, trasversali a varie discipline, nonché riguardanti diversi periodi storici, con una forte presenza di documenti audiovisivi, nonché di contenuti relativi al cinema e al rapporto tra storia e cinema[26].

Come e con cosa “svelare visionando”

Entriamo adesso nel merito delle sperimentazioni didattiche di scoperta e analisi delle fonti filmiche. Prima di passare alle schede è bene abituare gli studenti, ma anche i docenti, a un primo approccio “critico” nei confronti dei manuali di storia. Vanno interrogati anche essi.  Come intuibile, i loro autori, sollecitati a volte dalle case editrici, mostrano, propongono un punto di vista (più punti di vista), frutto chiaramente dei propri studi e delle tendenze storiografiche del momento, ma anche delle indicazioni provenienti dal “patto” tra stato e società, tra stato e scuola, in materia di narrazione della storia, di cui scrive lo storico Giovanni De Luna[27]Una prima sperimentazione potrebbe essere quella di invitare i ragazzi a scegliere un periodo, un evento, un personaggio della storia del Novecento, individuando il capitolo, o il paragrafo in cui sono trattati nel proprio manuale. In base a quanto segnalato in merito alla ricerca delle risorse on line, si potrebbero quindi selezionare alcuni film (di qualunque tipologia) attinenti. Si inviteranno i ragazzi ad elaborare una prima riflessione complessiva sulle diverse modalità del racconto storico scritto rispetto a quello filmico. Ribadiamo la necessità di utilizzare, in modo propedeutivo, gli strumenti già indicati, dispense e video on line, sul linguaggio audiovisivo. Gli studenti potranno riflettere sulle differenze principali tra le due modalità di racconto, inoltre su cosa avranno appreso in più o di diverso, rispetto a quanto letto sul manuale; in base al tipo di documento, potranno essere stimolati a riflettere anche sulle eventuali reazioni emotive, che avranno provocato in loro le immagini delle persone, dei luoghi,  degli eventi.

Una verifica importante, in parte già segnalata nella scheda relativa all’analisi del linguaggio, potrà essere quella per cui, dopo aver visionato, per ogni argomento, tutti i materiali audiovisivi predisposti e proposti dai docenti, o raccolti con il loro aiuto, si organizzerà un dibattito in classe sul punto di vista, o i diversi punti di vista che i film mostrano, a secondo del periodo in cui siano stati realizzati, dell’argomento che trattino e degli autori che li abbiano realizzati, nonché dei committenti/produttori.

Uno strumento utile per le azioni indicate potrà essere la scheda di analisi, tradotta e adattata a cura della sottoscritta dal blog per insegnanti della Library of Congress[28]. Si tratta di un vero e proprio percorso di studio, per step (dall’analisi più semplice delle immagini, all’elaborazione più complessa delle forme espressive e del contenuto), della fonte filmica, graduato anche a seconda del grado di istruzione. Anche in questo caso si sottolinea l’importanza di intervenire direttamente, con ulteriori suggerimenti di modifica, integrazione, etc., quindi di un feedback. Come specificato, la scheda è stata desunta dai percorsi[29] per lo studio della storia attraverso le fonti primarie[30], messi a punto dalla Library of Congress. Ricchi di materiali didattici, strutturati e molto articolati questi percorsi sono organizzati sul blog Teaching with Library of Congress. Le fonti primarie, conservate alla Library of Congress riguardano ogni disciplina e sono corredati da «strumenti di analisi» e da sintesi di buone pratiche[31]. Gli strumenti a disposizione degli insegnanti, insieme alle diverse tipologie di fonti digitalizzate[32], sono finalizzati allo sviluppo delle capacità di osservazione/descrizione delle fonti primarie, alla riflessione/elaborazione, alla problematizzazione, quindi all’attivazione di un maggior spirito di ricerca e approfondimento. Si segnala quindi l’interessante contributo dello studioso Sam Wineburg, Thinking Like a Historian, una guida ironica e utile per mettere a punto buone pratiche nell’insegnamento della storia; in particolare si consiglia la lettura del paragrafo Historical thinking: memorizing facts and stuff[33]?Un’altra scheda efficace per l’analisi della fonte filmica, consigliata per le scuole d’istruzione secondaria di II grado e per gli studenti universitari, è strutturata attraverso una interessante griglia concettuale. Anche questa è stata tradotta e adattata a cura della sottoscritta sulla base di quella messa a punto per The project History dell’Università della California[34].

Per lo studio della storia nelle scuole, è naturalmente importante tener conto di tutte le diverse tipologie di fonti, tra cui le filmiche. Si propone quindi una scaletta di domande, realizzata per gli studenti delle scuole superiori e universitari, nella sezione “Educazione” del sito dei National Archives, con una premessa [libera traduzione, ndr]:

Nella storia, una fonte primaria è quella che dà informazioni di prima mano su un periodo di tempo. Può essere un testimone oculare, una fotografia, un film o un poster o un documento che risale al tempo che si sta studiando. Ecco un elenco di alcune delle principali questioni a cui pensare quando si lavora con i documenti. La maggior parte di queste domande possono essere applicate su qualsiasi delle fonti primarie sopramenzionate.

Identificazione

·           Che tipo di documento è?

·           Chi l'ha prodotto? Conoscete qualcosa circa l'autore / creatore?

·           Quando è stato scritto / prodotto?

·           Perché è stato scritto / prodotto?

Comprensione

·           Considerate le parole chiave e il loro significato all'interno della fonte.

·           Quali punti o argomenti principali sono oggetto della fonte?

·           Quali valori o atteggiamenti il contenuto della fonte riflette?

·           Il contenuto della fonte si riferisce a una data situazione storica, come?

·           Ci sono indizi sul pubblico destinatario della fonte?

·           Quanto è affidabile la fonte e quali i suoi limiti?

·         Come si collega ad altre fonti dello stesso periodo? Condivide le stesse idee, gli atteggiamenti e gli argomenti espressi nella fonte? Come si potrebbero spiegare eventuali differenze?

I National Archives hanno quindi messo a punto una scheda specifica di analisi della fonte filmica[35] sul sito dedicato agli insegnanti e all’educazione, nella pagina “Argomenti speciali e strumenti”[36]

Per concludere questo percorso provvisorio, si vuole proporre un modello “base” di uso della fonte filmica nella didattica della storia nelle scuole di ogni grado di istruzione, quale quello proposto dai National Archives britannici, con la realizzazione di uno specifico sito, Focus on film[37], nel quale sono raccolte in un database le risorse cinematografiche digitalizzate dei National Archives, messe a disposizione delle scuole[38]. Nel sito, una “Introduzione” testuale e dei brevi video (che presentano categorie e forme di film) pongono l’attenzione sui principali problemi storiografici e metodologici relativi all’uso della fonte filmica, con una sintesi efficace.

Riuscite a credere ai vostri occhi? Usare il fim come prova della storia

Molte persone considerano l'immagine in movimento per scontata. Spesso credono che le immagini che vedono siano una vera e accurata rappresentazione degli eventi di "cosa stia succedendo". Naturalmente questo può essere in parte spiegato dal fatto che l'immagine visiva è molto più seducente della parola scritta. Questo perché il nostro senso della vista, ciò che vediamo, è quello che si impome maggiormente rispetto agli altri. L'idea che "io non ci credo finché non lo vedo" è molto importante.

È importante, quindi, imparare a valutare il film come prova. Ciò può essere ottenuto attraverso la comprensione del processo produttivo cinematografico [e del linguaggio audiovisivo, ndr],  studiando come il contenuto e la natura di un film possano essere determinati dalla manipolazione delle immagini, dall'uso del montaggio, dalla scelta di angoli di ripresa, dal target e così via. Pertanto, dobbiamo considerare come i film vengano prodotti, prima di interrogarci su che cosa ci possano dire. Dobbiamo studiare quello che i film ci mostrano e studiare come viene mostrato.

Come tutte le prove storiche, il film deve essere considerato con molta attenzione e utilizzato insieme ad altri documenti, ad altri tipi di prova, per ricostruire un evento storico. Le domande da fare a questa fonte sono:

·         Perché e quando è stato prodotto questo film?

·         Chi è il target di riferimento?

·         Qual è il regista e cosa cerca di dire al pubblico?

·         Come può una determinata storia essere selezionata, [scelta per essere narrata, ndr], e/o semplificata?

·         La musica, il commento o il dialogo come influenzano la natura del film?

È anche importante tenere a mente che la censura o addirittura la “sponsorizzazione” possono influenzare la forma finale di un film di fiction o di un film documentario.

Qual è l'impatto della tecnologia sul processo del cinema, quali nuovi metodi di produzione hanno cambiato o stanno cambiando il processo produttivo?

Il film è una importante fonte storica perché è la prima forma di comunicazione di massa nel XX secolo. I film possono anche essere fonti per comprendere la propaganda. Possono essere fonti per fornire le chiavi di lettura, e di comprensione, dei valori, delle preoccupazioni e dei problemi del loro tempo.

Film Archive in context: le categorie di film

In questa introduzione sono fornite alcune clip con suggerimenti su come usare il film, come prova per il passato.

Storici del cinema utilizzano una serie di categorie diverse per il cinema. Questi includono i film di ricostruzione storica drammatica, i film informativi governativi, di animazione, i documentari, le news, i cinegiornali, i lungometraggi, i film amatoriali e i film di attualità.

Queste categorie possono aiutarci a riflettere sul tipo di film che stiamo guardando e iniziare a prendere in considerazione questioni importanti come le finalità e i target di riferimento.

Film diversi affrontano il loro pubblico in modi diversi.

Seguono i video di presentazione, con breve testo di commento, relativi alle categorie sopra menzionate. Un lavoro di public history per e nelle scuole, davvero interessante! Nella sezione “Attività”, vengono la momento proposti solo alcune attività di laboratorio, grazie alle quali su un tema specifico, per esempio la Prima guerra mondiale, si forniscono brani d’archivio, fonti cinematografiche primarie e documenti sonori radiofonici con interventi di studiosi sull’argomento, realizzati in anni differenti (che rispecchiano, quindi, diversi approcci storiografici). Gli studenti possono scegliere tra i vari materiali per costruire il loro documentario. Nella sezione “Camera editor”, grazie a un software per il montaggio, si potranno concretamente realizzare brevi film con il riuso dei materiali d’archivio selezionati. Si tratta di una proposta ben strutturata che potrebbe, in Italia, essere messa a punto con approcci anche diversi alle questioni storiografiche e metodologiche, nonché implementata con attività ulteriori e diversificate, relative per esempio anche alle fonti e ai linguaggi televisivi.

Si vuole “concludere” con una riflessione relativa in particolare proprio alla fonte audiovisiva televisiva, della studiosa Vanessa Roghi. Si tratta di un lavoro, dal punto di vista della didattica nelle scuole, ma non solo, tutto da avviare. Come infatti specifica in un suo saggio, Vanessa Roghi:

La fonte televisiva, nella didattica della storia, non è uguale a quella cinematografica. Un programma della tv, infatti, agisce sull’immaginario di chi lo vede in modo completamente diverso da un film visto al cinema, i motivi di questa diversità sono stati spiegati da una vasta bibliografia ormai esistente sull’argomento: la tv, ne emerge, non solo è uno strumento per raccontare la storia, una fonte per conoscere il tempo in cui è stata prodotta, un agente di storia “capace di incidere su scelte e comportamenti collettivi e alimentare i meccanismi della memoria”, ma è anche, e soprattutto, un luogo nel quale l’evento viene generato (Ortoleva, 1995; Edgerton, 2000). Chi assiste a qualsiasi avvenimento trasmesso dalla tv ne diventa immediatamente testimone: l’11 settembre, il ritrovamento del corpo di Aldo Moro, lo sbarco dell’uomo sulla luna, sono entrati a far parte di una “memoria collettiva” che fa si che ogni spettatore si senta parte dell’evento visto che diventa un “media event”. Secondo la nota definizione di Daniel Dayan e Elihu Katz, dirette televisive come i funerali di una personalità, una partita di calcio, un disastro ambientale, hanno il potere di creare una memoria condivisa “a sense of common past,” che unisce la storia personale a quella collettiva [...][39].

Come è noto, attualmente nel nostro paese manca questa attenzione alla media e alla film literacy, nonché all’uso delle fonti primarie, non solo audiovisive, da parte dell’istituzione “scuola”, in generale, ma anche da parte degli archivi statali, pubblici, privati tutelati dalle Soprintendenze, da parte delle cineteche, tutte strutture che conservano notevoli patrimoni di fonti primarie, tra cui quelli costituiti da immagini in movimento. I rapporti tra queste istituzioni e il mondo della scuola è davvero molto esile e sporadico. Sarebbe opportuno un rilancio quanto meno del dibattito sull’argomento.

Le schede: alcune proposte

Le schede che seguono sono rivolte principalmente agli studenti delle scuole d’istruzione secondaria di I e di II grado, nonché universitari. Per le scuole primarie si rinvia all’esperienza del volume citato: Silvia Faggi Grigioni, Spettatori bambini. Didattica del linguaggio cinematografico e audiovisivo nella scuola. Si tratta di schede utilizzabili nella fase in cui l’obiettivo principale è l’apprendimento/riconoscimento del linguaggio delle immagini e delle forme di narrazione, in rapporto ai contenuti e ai punti di vista. Successivamente potranno entrare in gioco sperimentazioni e progetti creativi. Per quanto riguarda i film da analizzare si consiglia di partire dai più “semplici”. Per esempio dai due film che hanno segnato la storia della nascita del cinema e influenzato lo sviluppo successivo, uno di carattere documentario e l’altro di finzione. Il primo, di non fiction, ma con una messa in scena, è L'uscita dalle officine Lumière (titolo originale La Sortie de l'usine Lumière)[40], dei fratelli Auguste e Louis Lumière, tra i dieci che vennero proiettati al primo spettacolo pubblico del cinematografo il 28 dicembre 1895 (anno ufficiale della nascita del cinema). Il secondo è un film di fiction, con i primi “effetti speciali”, agli albori della storia del cinema, di George Méliès, Viaggio nella luna (titolo originale Le Voyage dans la Lune), del 1902[41]. Quindi si può proseguire con film di non fiction, a seconda dell’argomento di storia scelto, oppure di fiction, privilegiando inizialmente film finiti. Ogni film, prima di  qualsiasi esercitazione, andrà comunque sempre visto integralmente e senza interruzioni, invitando i ragazzi a non tralasciare i titoli di testa e di coda, dai quali, oltre a desumere i nomi e i mestieri delle persone (dagli autori principali, agli interpreti, alle maestranze), nonché il ruolo delle società che hanno preso parte alla sua realizzazione, si potrà evincere anche quanto possa essere stato costoso un film, piuttosto che un altro. Successivamente, il film si potrà visionare ancora, in questo caso interrompendosi, rivedendo alcune parti, scegliendo le sequenze e iniziando con l’analisi. Naturalmente sarà ancor più interessante l’analisi di film non finiti, per esempio di famiglia, e non solo della propria. Se si utilizza un film su DVD, si suggerisce, oltre la visione integrale iniziale del film, la visione degli extra (o di uno in particolare, a scelta), spesso interessanti per la contestualizzazione dell’opera, invitando gli studenti a fare attenzione alle società di distribuzione del film, al suo confezionamento su DVD, alle scelte di presentazione, finalizzate a rendere tale prodotto interessante per il pubblico dell’home video, a volte differente da quello che predilige lo spettacolo al cinema.

N. 1 

SCHEDA ANALISI FONTI

FILMICHE

(a cura di Letizia Cortini)

 

Autore, titolo e data di realizzazione del film

 

Breve sinossi

Nome e cognome dello studente, classe, scuola, città

LINGUAGGIO

(utilizza la dispensa sul

linguaggio audiovisivo) 

 

CONTENUTO

 

Descrivi i piani delle

inquadrature delle persone,

all’interno di campi, ed evidenzia quelli che ti hanno più colpito e perché.

 

Descrivi brevemente le persone e i gruppi sociali che compaiono nel documento.

 

 

Descrivi i campi che

inquadrano paesaggi e ambienti.

 

Descrivi brevemente i paesaggi (luoghi) e gli interni che compaiono nel video.

 

Come sono inquadrati gli

oggetti? Descrivi i piani all’interno dei campi.

 

Descrivi brevemente alcuni oggetti (abiti,

macchine, arredi, attrezzi, veicoli …) diversi da quelli di oggi o per te nuovi. 

 

Quante sequenze principali ci sono nel video?

Riconosci le eventuali sequenze tratte da film

precedenti e riusate,

distinguendole da quelle più attuali realizzate per il film.

Quali e quanti movimenti di macchina hai individuato nelle sequenze principali?

 

Descrivi i cambi di scena o di sequenze e sintetizza cosa accade per ciascuna.

 

 

Considerazioni e deduzioni circa:

il periodo o i periodi storici in cui si svolge il film e quelli a cui faccia eventualmente riferimento;

i punti di vista e i messaggi impliciti ed espliciti nel film (cosa e come pensano gli autori e come e a chi lasciano dar voce ai loro pensieri, idee, modi di pensare);

quello che racconta il film, oltre e al di là delle intenzioni degli autori;

la possibilità di raccontare diversamente una o più sequenze del film, immaginando un personale o altri punti di vista circa il messaggio e la sua narrazione;

il/i legami (o meno) del film con altra documentazione sull’argomento, di carattere storico, affrontato nel film (foto, riproduzioni fotografiche di quadri, documenti, oggetti, eventualmente rintracciati o pubblicati sul manuale di storia).

N. 2

SCHEDA ANALISI FONTI

FILMICHE

(Traduzione e adattamento della

scheda proposta sul blog degli insegnanti della Library of Congress, a cura di Letizia Cortini)

 

Nome e cognome dello studente, classe, scuola, città

OSSERVARE

IDENTIFICARE E NOTARE I DETTAGLI

 

Descrivere ciò che si vede e si sente.

Che cosa si è notato prima?

Si vedono solo azioni dal vivo, o ci sono effetti speciali o di animazione?

Leggere tutte le parole che si vedono sullo schermo.

Che cosa si nota circa la durata del film?

C'è qualcosa nelle immagini che scorrono che sembra strano o insolito? Quali altri dettagli si possono notare?

RIFLETTERE

ESORTARE A FORMULARE E VERIFICARE IPOTESI SULLA FONTE

 

Qual era lo scopo di questo film?

Chi pensi lo abbia realizzato?

Chi sono le persone ritratte? 

Quali strumenti e materiali sono stati utilizzati per realizzarlo?

Pensi che sia stato girato in luoghi reali, o che ci fosse un palcoscenico?

Quali pensi siano stati i destinatari?

Quali sentimenti o idee pensi che i suoi realizzatori volessero comunicare?

Se qualcuno realizzasse questo film oggi, cosa sarebbe o potrebbe essere diverso, secondo te?

QUESTIONI

 

 

 

Invita gli studenti a porre domande che possano sviluppare

altre osservazioni e riflessioni.

 

Chi?

Che cosa?

Quando?

Dove?

Perché?

In che modo?

 

 

 

APPROFONDIMENTI 

Aiuta gli studenti a formulare domande appropriate per ulteriori indagini e per sviluppare una strategia di ricerca per trovare le risposte.

Domanda esempio:

Che altro vuoi sapere, e come si può scoprire?

Ulteriori suggerimenti

Scuola secondaria I grado

 

FASE INIZIALE

Scrivere una breve descrizione del film a parole

proprie.

 

INTERMEDIA

Riflettere sulle finalità del film e su ciò che i suoi autori si aspettavano di realizzare e comunicare.

Pensi che il film finito abbia raggiunto gli obiettivi degli autori, o no?

Spiega perché pensi così.

 

Scuola secondaria di II grado

 

 

 

 

AVANZATA

Pensa a quello che già sai del periodo storico o della realtà sociale in cui è ambientato il film. Come questo film supporta o contraddice quello che conosci di questo periodo o della realtà sociale che rappresenta?

N. 3

SCHEDA ANALISI FONTI PRIMARIE - The History Project, University of California, Irvine. Traduzione e adattamento in italiano a cura di Letizia Cortini Per le scuole d’istruzione secondaria di II grado e gli studenti universitari

Le sette C per l’analisi della fonte primaria visiva

CONTENUTO

Idea/Tema/Soggetto principale

Descrivi in dettaglio ciò che vedi 

CITAZIONE

Autore/Creazione/Data

Quando e da chi è stata realizzata questa fonte?

CONTESTO 

Che cosa sta succedendo nel mondo, nel paese, nella regione, o nella località in cui questa fonte è stata realizzata? 

 

COLLEGAMENTI

Conoscenze di base

Collega la fonte primaria ad altri documenti  che già conosci, oppure che devi imparare a individuare

COMUNICAZIONE

Punti di vista/Pregiudizi

Questa fonte è affidabile? Altrimenti cosa altro ti racconta? 

CONCLUSIONI

 

In che modo la fonte primaria contribuisce alla nostra comprensione della storia?

COMPRENSIONE GENERALE

Quali altre domande ti puoi porre su questa fonte?

Che altra fonte potrebbe essere necessario consultare per avere una più profonda comprensione dell'argomento?

Esponi con una breve riflessione il tuo punto di vista su quanto appreso attraverso l’analisi di questa fonte.

***

Raccontare e filmare la storia. Il punto di vista di Cecilia Mangini in Essere donne

Proponiamo, a seguire, un percorso di immagini relativo a un documento filmico, in particolare, il documentario di Cecilia Mangini, Essere donne, del 1964, prodotto dalla Unitelefilm, società di produzione fondata nel 1963, legata al Partito Comunista Italiano e alla sua propaganda audiovisiva[42]. Si tratta di un omaggio a una grande cineasta, nonché al cinema documentario che vuole raccontare “la storia”.

Cecilia Mangini è la prima donna documentarista italiana, la cui attività si è svolta dalla fine degli anni cinquanta del Novecento ad oggi.

Il film riguarda un periodo della storia d’Italia raramente oggetto di studio nelle scuole, dove difficilmente si riesce a portare a termine il programma di storia contemporanea. Spesso non si va oltre la Seconda guerra mondiale e la nascita della Repubblica in Italia. Eppure, il periodo narrato nel film di Cecilia Mangini riguarda la storia vissuta dalle famiglie degli studenti italiani di oggi, dai loro genitori e dai loro nonni. Le storie raccontate nel film non possono, tra l’altro, non far pensare a quelle delle famiglie migranti di oggi.

Una memoria dunque che, paradossalmente, i ragazzi meno conoscono e che, probabilmente, poco o affatto conosceranno anche da adulti.

Cecilia Mangini, in una videotestimonianza su YouTube, Tutta la libertà che volevo, del 2007, racconta l’origine e la realizzazione di questo film, ricostruendone i contesti, prima inchiesta “femminista” sul mondo del lavoro delle donne in Italia, durante il boom economico, ormai ai suoi epigoni. Se pur si tratta di un film di “propaganda”, voluto dal Pci, l’autrice spiega come sia stata lasciata completamente libera di raccontare e indagare la realtà del paese, da nord a sud, secondo il proprio punto di vista e la propria sensibilità, nonché creatività.

Un film di militanza, certamente, ma quante e quali verità nelle sue immagini?

Sul canale YouTube dell’Aamod è possibile visionare integralmente il film.

Sul sito dell’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico si può leggere la bio-filmografia della regista, inoltre scaricare alcuni documenti in pdf, legati al processo produttivo del film (nulla osta, testo del commento e dei dialoghi, scaletta della regista), che non comprende l’ultimo suo documentario, di grande successo, In viaggio con Cecilia, di Cecilia Mangini e Mariangela Barbanente (2013), recensito sul web su numerosi periodici on line.

Scheda sintetica del film

ESSERE DONNE

1964/65, Italia, 28’, b/n e colore, sonoro 

Autori e produzione

regia Cecilia Mangini

testo Felice Chilanti

fotografia Luciano Graffigna

musica Egisto Macchi

produzione Unitelefilm 

Sinossi

Il documentario è tra le prime indagini cinematografiche sulla condizione femminile in Italia, analizzata nei suoi diversi aspetti: economici, sociali, psicologici, di costume. Partendo dai modelli femminili proposti dall'industria culturale - le dive del cinema e le modelle dei settimanali di moda - il film ricerca le sue protagoniste tra le donne reali, di tutte le età e di tutte le regioni: operaie che lavorano nelle fabbriche, contadine, lavoratrici a domicilio, braccianti, emigranti, casalinghe, donne anziane e ragazze giovanissime che accudiscono ai lavori di casa e alla sorveglianza dei bambini, mentre le madri sono al lavoro; lavoratrici che partecipano alle lotte sindacali per la difesa del posto di lavoro, contro i licenziamenti, contro lo sfruttamento nelle fabbriche e nelle campagne, contro il ricorso al lavoro a domicilio e lavoratrici che partecipano alle lotte per la pace, per la difesa della libertà e della democrazia, insieme a tutti i cittadini democratici e progressisti.

Dopo la sinossi si indicano alcune parole-chiave, relative agli argomenti trattati nel film, che possono essere utili per l’organizzazione di diverse lezioni e ricerche di storia in classe.

I temi del film:

·         le donne in Italia dopo la seconda guerra mondiale

·         il lavoro in Italia dal secondo dopoguerra alla metà degli anni sessanta

·         l’economia italiana dalla ricostruzione al boom economico

·         la civiltà contadina

·         lo sviluppo industriale

·         l’emigrazione

·         i minori e la famiglia nel secondo dopoguerra

·         l’analfabetismo e la scuola negli anni sessanta

·         mentalità e costume

·         diritti umani, diritti civili

·         diritto al lavoro, tutela e sicurezza negli ambienti di lavoro

·         partiti politici e sindacati nell’Italia del secondo dopoguerra

·         ... (a cura dell’insegnante).

Per quanto riguarda le immagini che seguono, si possono invitare i ragazzi, oltre a sviluppare le tematiche suggerite precedentemente, a riconoscere i fotogrammi nelle sequenze del film e a descrivere queste ultime. Inoltre, prendendo spunto dalle schede proposte, si può avviare un’analisi del linguaggio audiovisivo messo a punto da Cecilia Mangini, rintracciando piani, campi, movimenti di macchina, invitando a una riflessione sul punto di vista della regista, sulle scelte di ripresa, quindi di regia.

È difficile trovare nei film documentari di allora, relativi a questi temi, tanti ritratti in primo e in primissimo piano di lavoratrici, come invece compaiono nel film di Cecilia Mangini. Cosa può significare questa scelta? Altrettanto innovative sono le inquadrature dei dettagli di oggetti o dei particolari dei volti. Solo in alcuni film documentari delle avanguardie sovietiche questo già si era visto o, successivamente, in alcuni film di registi, quali Ansano Giannarelli. Per esempio, nel documentario Analisi del lavoro (1972), visionabile sul canale YouTube dell’Aamod: https://www.youtube.com/watch?v=APwAU-ECOZw. Si potranno quindi guidare i ragazzi a un confronto tra i due film, soprattutto tra i contesti storico-sociali in cui sono stati realizzati.

Cecilia Mangini è una regista molto colta non solo per quanto riguarda la storia del cinema, ma anche la storia dell’arte. È possibile nel suo film, come in altri, rintracciare diverse citazioni di opere cinematografiche celebri, tra cui L'uomo con la macchina da presa, di Dziga Vertov, del 1929.

Anche le immagini che si trovano nella versione in pdf, allegata in calce, vengono accostate ad altre. Sarà interessante allargare l’analisi comparativa, considerando gli anni e i contesti completamente differenti di alcune di esse. Nonostante il divario temporale, le immagini forse sono legate da uno stesso filo ... tra altri. Potrebbe essere interessante rintracciare questo filo per seguirlo fino alla sua origine, o ragione più profonda. 


[1] Si rinvia, pertanto, ai saggi contenuti in Letizia Cortini (a cura di), Le fonti audiovisive per la storia e la didattica, «Annali 16» – Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico, Effigi Edizioni, 2013, che potranno consentire agli studiosi, agli insegnanti, agli operatori culturali in generale – archivisti, bibliotecari, responsabili di musei e cineteche - di avere il quadro di alcuni contesti teorici e delle principali problematiche in merito all’uso degli audiovisivi per l’insegnamento della storia, ma non solo. Il volume si trova nelle principali librerie e può essere acquistato presso l’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico al costo promozionale di euro 15,00, anziché 20,00.

[2]Un docente di scuola media superiore di I e di II grado, svizzero, Gerry Mottis (http://www.gmottis.ch/Personale/), ha pubblicato on line sul sito dedicato alla didattica, http://www.gmottis.ch/Scuola/, delle dispense davvero utili al seguente indirizzo: http://www.gmottis.ch/Scuola/MaterialeDidattico/Studio/Linguaggio%20cinematografico%20(teoria%20e%20tecnica).pdf

[3]Su YouTube, a cura dell’Associazione Pensieri e Parole, si trova una “playlist” su Il linguaggio cinematografico, costituita da diversi video, che mostrano attraverso sequenze di film celebri, commentate con scritte in sovraimpressione, i diversi elementi del linguaggio filmico, nonché le sue forme espressive principali: https://www.YouTube.com/watch?v=3Wahvyx0f5A&feature=results_main&playnext=1&list=PLC7B39242B4898570.  Si segnala inoltre l’attività dell’associazione Lanterne Magiche, finalizzata alla realizzazione di un progetto di educazione al linguaggio audiovisivo alla promozione dell’arte cinematografica attraverso l’elaborazione di percorsi didattici specifici che favoriscano la comprensione del  linguaggio cinematografico valorizzando i principali elementi linguistici e tecnici della narrazione filmica. Sul sito TVedo.tv l’associazione propone numerose esercitazioni didattiche partendo da alcuni film on line, ai quali sono collegate schede di comprensione, analisi, esercitazioni di decodifica, tarate sui diversi gradi di istruzione. Ecco un esempio per le scuole primarie: http://www.tvedo.tv/tv/images/stories/Pdf/diariodiunaschiappaperipiupiccoli.pdf.

[4]Il documento di presentazione del progetto, con una sintesi della storia, delle metodologie adottate, l’elenco delle scuole delle Marche aderenti può rappresentare un modello virtuoso da riproporre in ambito quanto meno regionale, se non nazionale. È consultabile all’indirizzo: http://www.cinedidattica.net/retecinema/files/il_cinema_nella_rete.pdf.

[6]Il progetto triennale, conclusosi dopo due anni, era finalizzato a promuovere l’apprendimento e l’insegnamento del linguaggio cinematografico e audiovisivo in tutti i livelli di scolarità; ad educare alla gestione autonoma e consapevole del rapporto con la sfera dell’informazione e della comunicazione audiovisiva; ad elevare il livello del gusto estetico delle nuove generazioni, coltivandone le potenzialità immaginative, espressive e creative. L’IRRE del Lazio, su affidamento del MIUR, aveva curato la progettazione, l’organizzazione, il coordinamento e il monitoraggio della I annualità del Piano e con gli altri IRRE lo aveva realizzato a livello nazionale coinvolgendo più di cinquecento scuole (dell’infanzia, elementari, medie e superiori), oltre mille insegnanti, circa 13.000 alunni e molti esperti di didattica del cinema e degli audiovisivi. Cfr. M. Costantino, http://irrelazio.altervista.org/Pubblicazioni/MCostantino_3.html). Inoltre, M. Costantino (a cura di), Educare al film, Franco Angeli, 2005.

[8] Sito ufficiale dal quale accedere a numerose risorse: http://www.indire.it/.

[10] Cfr. la successiva Scheda analisi film, N. 1. La ricerca nei brani filmici delle informazioni “secondarie” rispetto al racconto principale relativo a un tema, un fatto, un evento, un personaggio, per esempio la ricerca di informazioni sul paesaggio urbano e agrario, sul costume, sugli arredi, sugli oggetti, sulla moda è un esercizio molto importante che consente un lavoro multidisciplinare sul testo filmico.

[11] La scheda, citata nella precedente nota, è a cura della sottoscritta, ed è suddivisa in domande per l’analisi dei contenuti del film e domande per l’analisi del linguaggio audiovisivo. Viene usato il termine “video” perché con ogni probabilità il film selezionato per una eventuale “esercitazione” sarà stato trovato sul web, dove la parola “video” è ormai ampiamente utilizzata, anche quando si tratta di riproduzioni in rete di film nati su pellicola, per essere visti nei cinema. Si invitano quindi gli insegnanti e gli stessi ragazzi, durante le attività di laboratorio, a seconda del film scelto, a intervenire sulla scheda, modificandola, integrando e ipotizzando ulteriori domande da porre alla fonte oggetto di analisi.

[12]http://ospitiweb.indire.it/~mipm0001/ms/ms11arg.htm, le esperienze risalgono alla metà del primo decennio del Duemila (2005/2006), ma mantengono la loro validità formativa, anche in termini di problematicità.

[13] Uno dei problemi che assilla la didattica con le fonti filmiche è quello relativo ai diritti e alla possibilità di mostrare pubblicamente i film protetti dal diritto d’autore, sia tramite dvd, sia sul web. Il dibattito giuridico in merito è tutt'altro che concluso. Spesso gli insegnanti o gli operatori culturali assumono il rischio, rispetto a eventuali controlli della Siae, di proiettare comunque i film nelle scuole. Per delle indicazioni sulla questione si consiglia la lettura di un articolo della sottoscritta, Uso dei film a scuola e problemi dei diritti, che rinvia a diversi link e normative, inoltre alle attività dell’AVI – Associazione Videoteche e Mediateche Italiane che si occupa di tali problematiche, anche per le scuole. L’articolo risale a settembre 2012. Si suggerisce quindi di verificare sul sito della citata associazione  AVI eventuali novità normative sulla materia: http://visionandonellastoria.net/2012/09/11/uso-dei-film-a-scuola-e-problema-dei-diritti/. Di prossima pubblicazione un articolo, più esaustivo e aggiornato sulla materia, sul blog: www.visionandonellastoria.net.

[14] Si vedano: www.archivioluce.com; www.cinemaimpresa.tv; www.aamod.it e www.aamod-footage.com. Su RaiScuola l’offerta didattica, attraverso unità audiovisive tematiche, riguarda non solo la storia, ma anche altre discipline (letteratura, filosofia, economia, geografia...); inoltre è possibile filtrare le richieste a seconda del grado di istruzione. Qui segnaliamo il sottoportale di RaiScuola dedicato alla Storia: http://www.raiscuola.rai.it/categorie/storia/140/1/default.aspx, che naturalmente attinge al sito di RaiStoria e alla piattaforma più generale di Rai Educational. Per indicazioni e link su percorsi tematici di storia del Novecento strutturati si rinvia al contributo di chi chi scrive: Film di propaganda e militanza, cinema amatoriale e di famiglia, tra finito e non finito, in Le fonti audiovisive, cit., pp. 231-263.

[17] Home page del portale: http://www.histoire-image.org/. Un esempio di scheda relativa a un documento fotografico, digitalizzato e on line, all’interno del tema Guerra e Rivoluzione in Russia (1917-1918): Séance du Soviet de Petrograd au palais de Tauride, 1917, http://www.histoire-image.org/pleincadre/index.php?i=570.

[18] Per la timeline: http://fresques.ina.fr/jalons/fresque; per i percorsi tematici filtrabili per gradi di istruzione diversi: http://fresques.ina.fr/jalons/parcours/Parcours-carrefour.

[19] Il portale EFG consente di accedere rapidamente a centinaia di migliaia di documenti storici del e sul cinema, conservati negli archivi cinematografici europei: foto, manifesti, programmi, periodici, documenti di censura, cinegiornali, fiction e altri materiali. «Destinati ai ricercatori scientifici e al pubblico interessato, la EFG offre uno sguardo da dietro le quinte sul cinema in Europa dalla sua nascita ad oggi». http://www.europeanfilmgateway.eu/.

[21] Si veda, Doug Bernard, Internet Archive, in «Voice of America», 8 maggio 2012, http://blogs.voanews.com/digital-frontiers/2012/05/08/the-internets-archive/#comment-46802.

[25] Il portale europeo EHPS è stato recensito su un altro importante sito, italiano, da segnalare proprio per l’utilità nella didattica della storia: Bibliostoria, http://bibliostoria.wordpress.com/.

[26] Si veda la presentazione del progetto alla pagina : http://www.uniroma1.it/strutture/digital-library.

[27] Giovanni De Luna, La Repubblica del dolore. Le memorie di un’Italia divisa, Feltrinelli, 2011, p. 21. Si veda inoltre l’Introduzione al volume citato, riportata in un precedente articolo qui pubblicato.

[28] Scheda analisi fonti filmiche N. 2, traduzione e adattamento a cura di Letizia Cortini, http://letiziacortini2.files.wordpress.com/2012/09/2_scheda_analisifontifilmiche.pdf.

[29] Si veda on line Primary Source Sets, http://www.loc.gov/teachers/classroommaterials/primarysourcesets/, Library of Congress, Teachers.

[30]Si veda Why use primary sources?, http://www.loc.gov/teachers/classroommaterials/primarysourcesets/, Library of Congress, Teachers.

[31] Si veda: Stephen Wesson, Top Ten Tips for Facilitating an Effective Primary Source Analysis, http://blogs.loc.gov/teachers/2011/09/top-ten-tips-for-facilitating-an-effective-primary-source-analysis/, Library of Congress, Teachers, 2011.

[32] Si veda la pagina: Teacher's Guides and Analysis Tool, http://www.loc.gov/teachers/usingprimarysources/guides.html, Library of Congress, Teacher.

[33] «Sam Wineburg, Stanford University, is the author of Historical Thinking and Other Unnatural Acts: Charting the Future of Teaching the Past, winner of the 2002 Frederick W. Ness Award for the “most important contribution to understanding the liberal arts” by the American Association of Colleges and Universities», http://www.loc.gov/teachers/tps/quarterly/historical_thinking/article.html.

[34] Scheda analisi fonti primarie, Le sette C per l’analisi della fonte primaria audiovisiva, The History Poject, California University - Irvine, http://letiziacortini2.files.wordpress.com/2013/05/schedaanalisiberkeleyfontiprimarieaudiovisive.pdf. Anche qui, N. 3.

[35] Scheda per l’analisi della fonte audiovisiva : http://www.archives.gov/education/lessons/worksheets/motion_picture_analysis_worksheet.pdf. Accanto a questa si trovano le scede di analisi di altre tipologie di fonti, con le avvertenze e le metodologie da seguire per il loro uso in classe.

[38] National Archives, Public Information Films, http://www.nationalarchives.gov.uk/films/.

[39] V. Roghi, Gli anni Settanta e la Tv degli ultimi dieci anni, in «novecento.org -Didattica della storia in rete», n. 2, giugno 2014, http://www.novecento.org/uso-pubblico-della-storia/vittime-gli-anni-settanta-e-la-tv-degli-ultimi-dieci-anni-533/#comment-1897.

[40] Il film è facilmente rintracciabile on line, sul sito dell’Institut Lumière, già citato, ma anche su diversi canali YouTube. Ne esistono almeno tre versioni e potrebbe far parte dell’esercitazione dei ragazzi rintracciarle e confrontarle. Molto si potrebbe dire a proposito di questo film e della sua “inquadratura”, nonché della messa in scena, e del tema scelto. C’è una letteratura in proposito. A fini didattici, per l’insegnamento della storia tra Ottocento e Novecento il riferimento, tra l’altro, andrà alla seconda rivoluzione industriale, alla classe operaia, alla storia delle donne, alla storia dell’industria e della sua rappresentazione (propaganda anche questa).

[41] Anche in questo caso si tratta di un film rintracciabile facilmente su YouTube in diversi canali. Il film generalmente diverte molto i ragazzi, soprattutto i più piccoli. I riferimenti alla storia possono essere diversi: la fiducia nel progresso industriale e tecnologico, esplorazioni e colonialismo, i paesaggi urbani dei primi del Novecento.

[42] Si veda sul sito dell’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico, www.aamod.it, la sezione “Patrimonio”, quindi la presentazione del Fondo Unitelefilm (anche sul portale degli archivi censiti dalle soprintendenze archivistiche, SIUSA).

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