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Corsari nel nostro mare
Mercoledì, 03 Dicembre 2014

Corsari nel nostro mare

Teresa Palazzo
Sezione Scaffale

Giovedì 4 dicembre 2014, presso la Sala Studio dell’Archivio di Stato di Rimini, in Piazzetta S. Bernardino, 1 – Rimini, verrà presentato il volume CORSARI NEL NOSTRO MARE, di Davide Gnola.

Dopo i saluti del direttore dell’Archivio di Stato di Rimini, Gianluca Braschi, seguiranno gli interventi di Veronica Pari, Oreste Delucca e Fosco Rocchetta.

L’autore ha esaminato le tracce materiali e documentarie delle torri litoranee presenti lungo le coste dell’Adriatico e del Mediterraneo, utilizzate per l’avvistamento delle navi corsare.

Tra la fine del XVI e l’inizio del XIX secolo, i corsari furono una presenza costante nel Mediterraneo.

I documenti attestano che le guerre corsare e la conseguente riduzione in schiavitù dei prigionieri costituirono un aspetto dominante per le nostre coste.

Dal Cinquecento in poi gli attacchi dei corsari alle navi fu un danno economico per molti Paesi, al punto che si arrivò ad un accordo fra i singoli Stati e l’Impero Ottomano, col fine di garantire la sicurezza di commerci.

Tra le figure corsare spicca il nome di Khayr-al-Din Barbarossa (1466 - 1566), conosciuto in occidente come Ariademo Barbarossa, che iniziò le sue scorrerie insieme a suo fratello Aruj, e nel 1533 divenne Ammiraglio in capo della flotta Ottomana.

 

Trascorse gli ultimi tempi della sua vita a Istanbul.

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