Mercoledì, 08 Gennaio 2014

"Lo stile su misura. La sartoria Piccinini: creatività e maestria nella città del Premio". On line il volume

Gilberto Zacchè
Sezione Scaffale

Pubblichiamo, scaricabile integralmente, in calce alla presentazione, il volume, a cura di Gilberto Zacchè (Sometti, 2013), catalogo della omonima mostra già segnalata sul Notiziario.

Nota del curatore

L’idea di raccogliere documentazione sulla sartoria di mia madre mi è venuta quando, nell’ambito del gruppo di lavoro congiunto ANAI-Mibac sugli archivi della moda del Novecento, coordinato da Isabella Orefice, ho avuto modo di conoscere le ricerche di una giovane studiosa, Elisa Tosi Brandi, sulle sartorie storiche emiliano-romagnole. Ho così cominciato a raccogliere fotografie degli abiti realizzati da mia madre, quasi tutti da sposa o da sera, immortalati nelle occasioni solenni dei matrimoni o delle feste di gala. Poi ho riposto tutto in un cassetto, riproponendomi di realizzare in seguito una piccola pubblicazione destinata alla cerchia degli amici e dei famigliari. Nel corso dei frequenti contatti intercorsi con Carlo Prandi, presidente dell’Associazione “Amici del Museo del Premio Suzzara”, sono stato incoraggiato a proseguire la ricerca al fine di realizzare un’esposizione delle fotografie raccolte. L’occasione per una mostra è venuta quando l’Assessorato alle pari opportunità del Comune di Suzzara mi ha invitato a partecipare a un’iniziativa dedicata al tema della moda. Ho aderito all’invito di buon grado impegnandomi anche a dare alle stampe la presente pubblicazione che, oltre a storicizzare la mostra, raccoglie importanti contributi scientifici. 

Diversi sono i possibili livelli di lettura: dai temi storico-sociologici affrontati da Carlo Prandi, relativi all’etica del lavoro, agli aspetti archivistici, trattati da Isabella Orefice e Maria Natalina Trivisano, dai temi più specifici attinenti la sartoria e la moda, trattati da Elisa Tosi Brandi e da Rossella Celebrini, ai ricordi dello scrivente sulla Suzzara degli anni Cinquanta. 

Sul filo della memoria scorre anche la prefazione di Marzio Dall’Acqua, suzzarese e amico degli anni giovanili, che ho ritrovato come mio Soprintendente a Bologna al termine della sua brillante carriera nel mondo degli archivi. Nella scheda sulla sartoria rivivono i nomi delle clienti, delle lavoranti e delle ditte fornitrici: uno spaccato della società locale del tempo nel quale molti lettori suzzaresi potranno rispecchiarsi.

Devo quindi ringraziare particolarmente Carlo Prandi per l’incoraggiamento, oltre che per il suo contributo scientifico, Elena Prandi, per aver inserito l’inizativa nell’ambito della programmazione delle attività culturali del Comune e per aver collaborato all’organizzazione, il presidente dell’Associazione Nazionale Archivistica Italiana, Marco Carassi, per aver accolto questo lavoro “periferico” nell’ambito di un progetto di rilievo nazionale, Paolo Bianchi e di nuovo Elena Prandi, per aver controllato a distanza alcune citazioni bibliografiche, il Foto 16 Club, la Fondazione Scuola di Arti e Mestieri “F. Bertazzoni”, Fabio Bassani, Lucio Lucchini e Paolo Pasotti, per la collaborazione nell’allestimento della mostra. Ringrazio infine le signore che mi hanno consegnato le fotografie, autorizzandone l’esposizione in mostra e la riproduzione in catalogo, Marzia Freddi, un’ex allieva che, alla cessazione dell’attività della sartoria, ha ricevuto in dono la collezione dei figurini acquerellati e li ha messi a disposizione in occasione della mostra e, soprattutto, la straordinaria memoria di mia madre, novantenne, che con i suoi racconti potrebbe fornire materia per ben più di un libro. 

Margherita Sacchi, mia moglie, ha condiviso l’impresa e ha revisionato i testi con la consueta acribìa. Nella vasta bibliografia locale, tutta al maschile, questo è il primo libro dedicato al mondo del lavoro femminile, anzi direi a una donna, se si eccettuano gli opuscoli dedicati a Maria Goja, segretaria della Camera del Lavoro durante la prima guerra mondiale e fino all’avvento del fascismo, e a Gina Galeotti Bianchi, martire della Resistenza. 

Portoferraio, settembre 2013

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