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Una targa in ricordo di Roberto Weisz
Mercoledì, 31 Ottobre 2012

Una targa in ricordo di Roberto Weisz

Mauro Maggiorani
Sezione Formazione

Una targa in ricordo di Roberto Weisz è un progetto didattico promosso dal Terzo Circolo di Bologna con la collaborazione della Soprintendenza archivistica per l'Emilia-Romagna avviato nell'anno scolastico 2012/2013. Il progetto vede il coinvolgimento di tre quinte classi elementari di Bologna appartenenti alle scuole “Bombicci” e “Manzolini”. Attraverso una serie di incontri con giornalisti, testimoni, storici e archivisti i bambini si avvicinano alla documentazione storica per conoscere le vicende legate agli anni del fascismo, alle leggi razziali e alla seconda guerra mondiale. L'iniziativa avrà un momento solenne il 27 gennaio 2013 con l'apposizione sull'edificio della scuola Bombicci di una targa a ricordo di Roberto Weisz, bambino ebreo deportato e ucciso nel campo di sterminio di Auschwitz.

Ma chi è Roberto Weisz? Roberto era il figlio di Árpád Weisz, noto allenatore di calcio degli anni Trenta che portò allo scudetto l'Inter (allora denominata Ambrosiana) nella stagione 1929-30 e il Bologna nei campionati 1935-36 e 1936-37. Nel 1937 con il Bologna vinse anche a Parigi il torneo dell'Esposizione universale. Durante la permanenza a Bologna dei Weisz (la famiglia aveva, oltre al figlio maschio, anche una sorellina più piccola), Roberto frequentò le scuole Bombicci. Ma in conseguenza delle leggi razziali, a partire dall'anno scolastico 1938/1939, ai bambini ebrei non fu più ammesso frequentare le scuole pubbliche: furono così create in tutta Italia delle “scuole ebraiche”. Roberto non vi si iscrisse perchè la famiglia era già in partenza per l'estero; dopo un passaggio dalla Francia i Weisz si trasferirono nel piccolo paese olandese di Dordrecht, dove Arpad allenò con risultati eccezionali la squadra locale; in seguito all'occupazione tedesca la famiglia venne dapprima rinchiusa in un campo di lavoro e, successivamente, deportata nel campo di sterminio di Auschwitz, dove trovarono la morte.

Il progetto ha avuto il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e della Provincia di Bologna.

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