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Riflessioni sul futuro della professione e dell'Anai in vista delle elezioni
Sabato, 14 Marzo 2015

Riflessioni sul futuro della professione e dell'Anai in vista delle elezioni

Marco Carassi
Sezione Primo piano

Qualche riflessione sul futuro della professione e dell'Associazione in seguito all'incontro informale tra presidenti di Sezioni regionali e membri del Direttivo nazionale, Roma 7 marzo 2015.

Sul sito Anai, la Convocazione e il programma dell'Assemblea elettiva.

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Su proposta di alcuni presidenti di Sezione, si è svolto l'incontro per un giro d'orizzonte sulle prospettive di lungo termine della professione di archivista e sulle imminenti occasioni per l'Associazione di fare un bilancio del quadriennio passato e di rinnovare gli organi sociali.

Si è riflettuto sul fatto che la difficoltà in cui si trova attualmente la professione risulta connessa alla diminuita percezione della sua necessità in una fase di crisi economica, come accade quando i soggetti istituzionali si rivolgono in via sostitutiva agli informatici per gli archivi in via di formazione mentre per gli archivi storici tradizionali tendono ad emarginare gli archivisti in ruoli ad esaurimento. Sono già state fatte a livello di Sezioni regionali alcune considerazioni sugli elementi di conoscenza acquisiti con la rilevazione sullo stato della professione che ha raccolto 1394 questionari compilati, e questi temi saranno approfonditi nella tavola rotonda del 18 aprile.

Una parte di responsabilità della situazione di crisi ricade peraltro sugli archivisti stessi che non sempre risultano dotati del necessario aggiornamento professionale e dell'altrettanto necessaria disponibilità ad affrontare nuove sfide.

Per contrastare l'estinzione progressiva degli archivisti istituzionali - pensionati senza sostituzione - e di quelli liberi professionisti - lasciati senza lavoro - occorre dunque riconquistare un riconoscimento sociale, una nuova legittimazione, evidenziando l'utilità di garantire l'efficacia dell'azione, la tutela dei diritti e la possibilità di riflettere sulla memoria della comunità sulla base di testimonianze non manipolate. Per far ciò occorre saper organizzare, gestire e conservare correttamente archivi che diventano sempre meno affidabili e più fragili non solo per cause di obsolescenza tecnologica.

Un fattore che non facilita la difesa della professione è che il lavoro negli archivi non consente semplificazioni, né economie di scala: anche fare un buon manuale di gestione per il caso concreto non può esser parte di una produzione in serie.

Si è peraltro riflettuto in parallelo sulla fase di transizione in cui si trova l'Associazione, impegnata da un quadriennio in un grande sforzo di rinnovamento, che prelude a ulteriori sviluppi, per i quali sembrano emergere in particolare alcune esigenze:

  1. maggiore coinvolgimento di soci di giovane età, riconquistando anche i colleghi di esperienza che si sono emarginati;

  2. rinnovamento e ampliamento del gruppo dirigente (si può collaborare in molti modi, individualmente e in gruppi di lavoro, anche se non si risulta eletti nel consiglio) contemperando qualità dell'impegno e rappresentanza territoriale tendenzialmente equilibrata;

  3. tutelare la professione in tutte le sue componenti, dagli archivisti di Stato a quelli di enti, dagli archivisti d'impresa ai liberi professionisti, evitando accuratamente di contrapporre gli uni agli altri, e difendere la dignitosa retribuzione del lavoro archivistico;

  4. capacità di trarre in tempi ragionevoli sintesi efficaci dall'utile confronto di voci diverse, evitando iniziative scoordinate ma valorizzando la creatività delle sezioni;

  5. capacità di sviluppare collaborazioni senza cedere su punti fondamentali (traumatico ad es. il confronto con ANORC sulla definizione della professione di archivista per lo standard UNI, problematico il rapporto con il movimento ARCHIM trasformatosi di recente in associazione alternativa ma con qualche apertura, non facile ma fruttuoso il rapporto con le associazioni dei museali e dei bibliotecari nel quadro del coordinamento MAB);

  6. consolidamento delle nuove procedure amministrative interne, allo scopo di ottenere più rigore, correttezza gestionale e coordinamento contabile all'interno del bilancio unificato;

  7. ricerca sistematica e organizzata di contributi, ormai fortemente diminuiti, da parte di nuovi enti, istituzioni, aziende ecc. e incrementi di tutte le forme di autofinanziamento: campagna associativa, formazione, elaborazione di progetti finanziati con crowdfunding o valutando la partecipazione a progetti europei;

  8. riorganizzazione in una ottica di rete e potenziamento delle attività formative e di aggiornamento professionale, anche per i non soci, puntando alla qualità (affrontandone anche i relativi costi), tenendo conto dei desiderata dei soci, della distribuzione sul territorio, del coordinamento con iniziative accademiche nei medesimi campi, delle esigenze degli sbocchi lavorativi; svolgere attività informativa gratuita per i soci, distinta dall'attività formativa;

  9. sviluppo di fiducia negli archivisti e di forme di sostegno ai soci in cerca di lavoro (sportello dedicato?), o richiedenti coperture assicurative, tutela legale, assistenza commercialistica;

  10. fornire chiarimenti ai possibili committenti di lavori d'archivio ed offrire servizi di progettazione d'interventi (tempi, costi, monitoraggio in itinere), e linee guida per l'organizzazione di archivi correnti (tema cui sono particolarmente sensibili i potenziali sostenitori);

  11. potenziamento della Segreteria nazionale per seguire il rilascio di attestazioni ai sensi della legge n. 4/2013, su tre livelli di qualità, e le altre attività aumentate a seguito della riforma statutaria e regolamentare;

  12. sperimentazione e consolidamento del ruolo del Comitato tecnico-scientifico, nuovo organismo di consulenza del Consiglio direttivo;

  13. collaborazione con la Protezione civile per reciproca informazione sul da farsi in casi di emergenza;

  14. interlocuzione con gli organi politici (esecutivo e legislativo) a livello nazionale e locale, approfittando di ogni occasione per partecipare autorevolmente ad audizioni e influenzare decisioni e normativa;

  15. interlocuzione con associazioni e organismi internazionali;

  16. monitoraggio delle riforme e della loro applicazione, seguendo passo passo le vicende MIBACT;

  17. creazione di una comunità di pratica che indirizzi verso le migliori esperienze in atto;

  18. prese di posizione autorevoli su temi caldi che interessano la comunità archivistica (CAD ecc.) e singoli settori (archivi sanitari, d'impresa, familiari, ecc.) cercando di esercitare un ruolo di supplenza là dove DGA e MIBACT non riescano ad incidere, ad es. nel fissare standard minimi di qualità dei servizi archivistici;

  19. migliore comunicazione, anche di tipo professionale, verso l'interno e l'esterno (sito web, notiziario, rivista, social networks...), anche in generale verso i media che non di rado cadono in equivoci su di noi e verso la società civile che ancora sovente ci ignora;

  20. sviluppo di iniziative didattiche principalmente con il mondo degli istituti scolastici: un modo indiretto di far conoscere il patrimonio e la professione;

  21. fare dell'archivio ANAI un modello esportabile alle associazioni di vario genere.

In occasione dell'incontro del 7 marzo si è ricordato che le candidature per il rinnovo degli organi sociali debbono essere presentate con dichiarazioni programmatiche (disponibilità a contribuire in particolare su determinati temi, oltre che all'attività generale dell'associazione) inviate per mail alla segreteria nazionale almeno 10 giorni prima dell'assemblea (dunque al più tardi il 6 aprile, lunedì dopo Pasqua!) per essere via via e al più presto pubblicate sul sito.

Il Consiglio direttivo è composto di sette membri (più un rappresentante dei soci juniores), tra cui almeno un archivista di Stato, un archivista di Ente e due archivisti libero professionisti. Il Consiglio elegge al suo interno il presidente ed un vicepresidente, può nominare un tesoriere anche tra i soci non eletti, e un segretario ed eventualmente un vicesegretario attingendo anche a non soci. Se nel corso della consigliatura si verificano vacanze di posti, è possibile il subentro di un massimo di tre non eletti che seguono in graduatoria.

Il Collegio dei sindaci e il Collegio dei probiviri sono composti entrambi da tre membri effettivi e due supplenti.

Il Comitato tecnico-scientifico non è oggetto di elezioni perché sarà nominato dal nuovo Consiglio direttivo nazionale con funzioni di organo di consulenza.

Durante la riunione sono emerse già alcune prime disponibilità di massima a candidarsi (ma le candidature valide saranno solo quelle motivate e inviate fino al 6 aprile alla Segreteria ANAI e via via pubblicate sul sito):

  • per il Consiglio direttivo, Francesca Capetta (Toscana), Salvatore Consoli (Sicilia), Ferruccio Ferruzzi (Lazio), Michela Fortin (Veneto), Bruna La Sorda (Liguria), Patrizia Luciani (Emilia Romagna), Monica Martignon (Veneto), Luca Milani (Veneto), Viviana Rocco (Lombardia), Cecilia Tasca (Sardegna), Grazia Tatò (Friuli Venezia Giulia). Mariella Guercio (Lazio) e Augusto Cherchi (Piemonte e Valle d'Aosta) si sono riservati di decidere.

  • Per il Collegio dei Probiviri, Paola Briante (Piemonte e Valle d'Aosta), Marco Carassi (Piemonte e Valle d'Aosta), Wanda Gallo (Piemonte e Valle d'Aosta), Mersia Lucchese (Veneto), Luisa Villotta (Friuli Venezia Giulia). Francesca Imperiale (Liguria) si è riservata di decidere se candidarsi per il Collegio dei Probiviri o quello dei Sindaci.

  • Per il Collegio dei Sindaci, Maria Teresa Sillano (Lombardia), Giulia Turrina (Veneto); Monica Valentini (Toscana) si è riservata di decidere.

In chiusura di riunione sono stati dati alcuni aggiornamenti sulle prospettive di riforma del MIBACT (il Ministro ha annunciato di voler durante il 2015 emanare un regolamento per gli Archivi e uno per le Biblioteche, analoghi a quello emanato per i musei con la collaborazione di ICOM) e sul lavoro in corso per preparare modifiche alle tabelle descrittive dei titoli di formazione e delle esperienze professionali, nonché precisazioni al regolamento di iscrizione e attestazione, dati che saranno comunicati alle Sezioni prima dell'assemblea.

Seguono ALLEGATI: due contributi che gli autori invitano a non considerare contrapposti.

Spunti di riflessione per il futuro dell'ANAI, presentati dal Presidente della Sezione Veneto Luigi Contegiacomo.

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