Martedì, 27 Gennaio 2015

Sit-in in piazza a Perugia contro il declassamento dell'Archivio di Stato e l'accorpamento della Soprintendenza archivistica dell'Umbria con le Marche

Massimo Locci
Sezione Primo piano

Nell'immagine in apertura un articolo di Armando Allegretti sulla questione, pubblicato su "Il Giornale dell'Umbria" di qualche giorno fa.

A seguire, pubblichiamo uno stralcio dell'appello di Massimo Locci, Presidente dell'Osservatorio archivistico per la rinascita della professione e degli studi archivistici.

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A causa dell’imminente applicazione del DPCM del 29 agosto 2014, n. 171 pubblicato nella GU n. 274 del 25 novembre 2014 l’Archivio di Stato di Perugia perderà il livello di istituto dirigenziale.

L’Archivio di Stato di Perugia è un’istituzione in ascesa che svolge a pieno il suo compito istituzionale, eroga servizi culturali in modo efficiente ed efficace, è una ricchezza immensa per una città in progressiva e inarrestabile decadenza come Perugia e può fungere da polo di attrazione per tante attività anche di carattere produttivo ed occupazionale.

L’Osservatorio archivistico, associazione per la rinascita degli studi e della professione archivistica sta organizzando per il giorno 7 febbraio ore 10,30 un sit-in nella piazza Giordano Bruno a Perugia, davanti all’ingresso del chiostro di San Domenico affinché la comunità locale e nazionale sia consapevole del danno che una politica amministrativa incurante dei dati di fatto crea con l’applicazione di questo decreto.

Oltre all’aspetto conservativo e della valorizzazione del suo preziosissimo patrimonio, l’Archivio di Stato di Perugia dal 1959 è sede di una delle 17 scuole di archivistica paleografia e diplomatica dove si formano allievi provenienti da tutt’Italia e che molto spesso usufruiscono delle infrastrutture recettive circostanti e dei servizi cittadini, garantendo così anche un ritorno economico alla città. Dal febbraio del 2014 l’Istituto ospita l’Osservatorio archivistico, associazione no profit, composta per lo più dai giovani studenti della scuola e dai suoi diplomati, ma anche da archivisti professionisti, operatori dei beni culturali e funzionari pubblici che collaborano alla realizzazione di tutte quelle attività intese a migliorare la qualità dei servizi al pubblico, a sviluppare progetti di valorizzazione e di promozione del patrimonio archivistico e di formazione professionale e ad implementare ed a qualificare l’offerta formativa nei confronti delle scuole.

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