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La lettera degli storici al Ministro Franceschini sulla situazione di archivi e biblioteche
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Giovedì, 25 Dicembre 2014

La lettera degli storici al Ministro Franceschini sulla situazione di archivi e biblioteche

Giulia Barrera
Sezione Primo piano

Immagine di apertura: Biblioteca del Politecnico di Milano

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Le associazioni degli storici,nelle persone dei loro presidenti, il 17 dicembre 2014 hanno inviato al ministro Franceschini la seguente lettera

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On. Dario Franceschini

Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo (Mibact)

I presidenti e i direttivi della Sisdem, della Sisem, della Sissco, la presidente e il direttivo della Sis, convinti della grande importanza rivestita dal sistema archivistico-bibliotecario italiano, esprimono una forte preoccupazione per il progressivo, grave degrado a cui esso è andato incontro negli ultimi anni. Tale preoccupazione è accresciuta dalla constatazione che numerosi appelli, da essi e da altri promossi o sostenuti, non hanno ancora ricevuto adeguata attenzione. In particolare fanno presente che:

1. Il sistema bibliotecario e archivistico ha subìto continui tagli di risorse.
2. Il personale in servizio è in numero progressivamente decrescente poiché non c'è stata una politica di turn over rispetto ai pensionamenti.
3. Alcuni istituti archivistici e bibliotecari sono in una grave e cronica condizione di sotto organico.
4. La condizione delle Biblioteche più importanti e di alcuni Archivi di Stato è tale da costringere i responsabili a una continua riduzione di orari all'utenza.
5. Per gli studiosi è diventato sempre più arduo poter consultare quotidiani poiché le emeroteche principali (bastino gli esempi della Biblioteca nazionale centrale di Firenze e della Biblioteca nazionale centrale di Roma) sono chiuse o non hanno strumentazioni funzionanti.
6. Il più importante archivio per la storia dell'Italia contemporanea, e cioè l'Archivio Centrale dello Stato, subisce da anni una continua restrizione degli spazi necessari a ospitare il materiale documentario (il trasferimento di documentazione a Pomezia è in questo senso emblematico).
7. I locali di molte biblioteche e di molti archivi sono in stato di degrado e le risorse di cui le une e gli altri dispongono sono insufficienti anche per gli interventi ordinari.
8. Il sistema di conservazione e di manutenzione non è sostenuto da risorse congrue e la digitalizzazione di giornali, documenti a stampa e documenti a foglio non ha avuto un incremento sufficiente (mentre cresce il ritardo nell'affrontare il problema della conservazione di documenti che nascono già digitali).
9. Il budget destinato agli archivi è in larga misura "eroso" dal pagamento degli affitti, né si è mai posta concretamente in essere una politica di riuso di strutture pubbliche in abbandono (come caserme ed altro).
10. L'esternalizzazione di molti servizi non ha comportato, nella sua applicazione, un beneficio sicuro (ad esempio, in molte biblioteche non è possibile fare fotocopie perché il concessionario non ha ricevuto il rinnovo dell'accordo).
11. L’assenza di un complessivo investimento a lungo termine, in termini di memoria e di “identità nazionale”, che la tutela del patrimonio archivistico e bibliotecario sottende.

Per far fronte a questa situazione di progressivo degrado è necessaria una strategia complessiva, ma sono necessari anche investimenti adeguati. La difficoltà di reperire tali investimenti, infatti, non deve costituire motivo per rinunciare a sviluppare una strategia in grado di affrontare i problemi del sistema archivistico-bibliotecario nel loro complesso.
Le società delle storiche e degli storici prendono atto positivamente della volontà di realizzare una riforma del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo (Mibact). Chiedono però che tale riforma, animata dal condivisibile proposito di valorizzare anche sotto il profilo economico ciò che può e deve essere valorizzato (in particolare i grandi musei) non penalizzi, direttamente o indirettamente, archivi e biblioteche che per loro natura non sono in grado di offrire ritorni economici dei servizi da loro offerti.
Le società delle storiche e degli storici raccomandano inoltre di evitare che venga contratto in modo insostenibile sotto il profilo numerico o eccessivamente depotenziato sotto il profilo gerarchico il personale dirigente di archivi e biblioteche; che vengano operate concentrazioni di responsabilità e di competenze difficilmente gestibili, come nei casi di Bologna e di Torino; che si operino aggregazioni troppo ampie di più sovrintendenze archivistiche fino ad assegnare ad un’unica sovrintendenza fino a tre regioni diverse (Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia).
Le società delle storiche e degli storici, infine, mentre ringraziano il Ministro Franceschini per la Sua attenzione, dichiarano la loro piena disponibilità a collaborare, per quanto è nelle loro possibilità, alla riorganizzazione del sistema archivistico-bibliotecario al fine di salvaguardare il prezioso patrimonio culturale da questo conservato.
Grati della cortese attenzione, porgono i loro distinti saluti

Giuseppe Petralia , Presidente Sismed

Marcello Verga, Presidente Sisem

Agostino Giovagnoli, Presidente Sissco

Isabelle Chabot, Presidente Sis

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