Mercoledì, 17 Dicembre 2014

Lettera dell'Anai al Ministro del Mibact, on. Dario Franceschini

Marco Carassi
Sezione Primo piano

Al Signor Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, On. Dario Franceschini

Signor Ministro,

pervengono a questa Associazione varie segnalazioni relative a questioni delicate delle cui implicazioni sulla comunità archivistica il Consiglio direttivo desidera che Ella sia portato a conoscenza:

la prima questione concerne la imminente nomina del nuovo Direttore generale per gli Archivi. L'Associazione auspica che si ritorni anche per questa Direzione alla giusta prassi di nominare al vertice di tutte le Direzioni generali tecniche un professionista del settore. E' necessario essere archivisti di alta competenza scientifica e culturale per ricoprire nel modo più efficace quel ruolo, anche se ciò non basta; occorre infatti essere personalità integerrime, avere alta capacità gestionale (ad es. in merito all'esigenza generale di nuovi depositi, anche in riferimento ai versamenti degli uffici statali passati da 40 a 30 anni dalla chiusura dei fascicoli, e in relazione con l'applicazione della Direttiva Renzi sull'accessibilità degli atti riservati) ed essere disposti a dedicarsi pienamente a tale impegno mettendo a frutto le migliori risorse umane di cui il settore dispone, trovando soluzioni razionali e innovative a problemi aggravati da carenze di ogni genere in un settore fortemente penalizzato da molti anni, attivando anche sinergie con altre istituzioni preposte per affrontare gravi questioni come quella degli archivi digitali nelle pubbliche amministrazioni, sostenendo la coincidenza di interessi tra l'efficacia amministrativa, la difesa dei diritti dei cittadini, la trasparenza democratica e la tutela della memoria storica.

Il secondo tema è la questione della subordinazione gerarchica ('accorpamento') di istituti non dirigenziali di una tipologia diversa, come gli archivi di Stato, a musei e poli dirigenziali di un'altro settore. Le associazioni nazionali degli operatori museali, degli archivisti e dei bibliotecari lavorano da tempo - nel quadro del coordinamento MAB fondato quattro anni fa - allo sviluppo di proficui rapporti di collaborazione interprofessionale e interistituzionale. Tuttavia si evidenzia il grave rischio che il combinato disposto dell'art. 20 dello schema di DM sull'organizzazione degli Istituti, in relazione con l'art. 30, c.4 del DPCM di riorganizzazione del Ministero, porti ad accorpamenti gestionali di istituti archivistici a musei o poli museali (di fatto alla completa subordinazione al dirigente dell'altro settore) del tutto disomogenei e incongrui, pur se si conferma che i direttori degli archivi saranno nominati dalla rispettiva Direzione generale. Si ritiene necessario garantire in modo efficace le interazioni virtuose nella gestione di sedi, servizi e attività e iniziative di valorizzazione comuni effettivamente omogenee tra istituti vicini, in altro più adeguato modo in forma di collaborazione istituzionale o coordinamento, senza sopprimere di fatto l'autonomia tecnico-scientifica di quelli archivistici non dirigenziali, che devono continuare a dipendere, con il loro funzionario delegato, dall'Amministrazione archivistica come previsto dal predetto DPCM.

Si desidera infine segnalarle il rischio che venga consolidata con l'approvazione di una tabella l'assurda distribuzione del personale scientifico tra gli istituti archivistici sul territorio nazionale. Si tratta, com'è noto, della pesante eredità di scelte politiche sbagliate che risalgono a decenni fa (in primis la legge 1 giugno 1977 n. 285 sull'occupazione giovanile, che riempì gli organici del Ministero con personale inizialmente assunto senza un concorso pubblico). L'Associazione è consapevole che non è ragionevole ipotizzare il trasferimento d'autorità di molte persone a pochi anni dalla pensione, con stipendi modesti e radicamenti familiari nel luogo di lavoro attuale. Tuttavia occorre assolutamente evitare che l'eventuale consolidamento normativo dell'attuale squilibrio, talora clamoroso, renda impossibile la progressiva ricostruzione di organici ottimali anche per gli istituti ora carenti, mediante nuovi concorsi, adottando criteri oggettivi di una più razionale distribuzione.

La ringrazio fin d'ora per voler prendere in considerazione le segnalazioni di cui sopra e La prego di accogliere, Signor Ministro, i miei migliori saluti.

A nome del Consiglio direttivo dell'Associazione,

Marco Carassi

Presidente ANAI

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