Giovedì, 18 Luglio 2013

Newsreel and photographs of Istituto Nazionale L.U.C.E. inscribed on Unesco’s Memory of the World register

Patrizia Cacciani
Sezione Primo piano

L’Istituto Nazionale L.U.C.E. (acronimo per L’Unione Cinematografica Educativa), nato nel 1925, fu l’organo di informazione, educazione e propaganda di massa del fascismo italiano. Dopo il 1946 l’Istituto modificò radicalmente la sua natura, contestualmente ai cambiamenti istituzionali determinati dalla nascita della Repubblica italiana, ma ereditando, come “legittimo successore”, l’intero patrimonio prodotto negli anni Venti e Trenta e mantenendone la proprietà fino a oggi in una ininterrotta catena di custodia. Il patrimonio iscritto al Registro della Memoria del Mondo dell'Unesco è costituito dai cinegiornali prodotti tra il 1928 e il 1946 e dalle fotografie prodotte tra il 1927 e il 1956, data, quest’ultima, di conclusione formale del servizio.

Il patrimonio iscritto è una fonte indispensabile e insostituibile per la conoscenza della storia politica, economica, culturale, sociale dell’Italia, e del contesto europeo; la scelta di candidare i cinegiornali e le foto è stata motivata dal fatto che i suoi documenti sono, da molti anni, consultati da studiosi provenienti dalle discipline più diverse: la storia contemporanea, la storia del cinema e della fotografia, l’antropologia, la storia dell’arte, i cultural studies e i visual studies, la storia delle tecniche, l’architettura e l’urbanistica, ecc.

Storia e provenienza

Attraverso un complesso apparato produttivo, il L.U.C.E. sviluppò negli anni del fascismo un “sistema dei media” integrato, che da un lato proponeva i film documentari come strumenti di educazione e istruzione, dall’altro produceva cinegiornali di attualità e propaganda con una frequenza che negli anni di massimo consenso (gli anni Trenta) giunse fino a 5 edizioni settimanali. Questa sistema fu una novità assoluta alla metà degli anni Venti in Europa. I film L.U.C.E. venivano proiettati obbligatoriamente (il decreto legge n. 1000 del 3 aprile 1926 dichiarò “obbligatoria in tutte le sale cinematografiche aperte al pubblico la proiezione di films di propaganda editi dall’Istituto Nazionale L.U.C.E.”) in tutti i cinema del Regno d’Italia, diventando il principale veicolo di informazione del paese per le masse italiane, in gran parte analfabete. Il servizio fotografico del Luce dovevano pubblicizzare la propria produzione inviando obbligatoriamente ai principali mezzi a stampa quanto realizzato.  Per l’intero periodo il L.U.C.E. produsse parallelamente cinegiornali e fotografie spesso sugli stessi soggetti, e costituisce oggi un prezioso terreno di confronto tra i principali mezzi espressivi e di documentazione visiva del Novecento.

I fondi iscritti al registro MoW sono: i giornali cinematografici e le attualità fotografiche dell’Istituto Nazionale L.U.C.E.

L’Istituto Nazionale L.U.C.E. viene costituito con regio decreto n.1985 il 5 novembre 1925 e cesserà la sua attività di ente di diritto pubblico alle dipendenze della presidenza del consiglio dei ministri il 1° agosto 1962.

Nel 1927 viene istituito all’interno della struttura di produzione il servizio foto-cinematografico suddiviso tra ufficio giornali L.U.C.E. e ufficio attualità fotografiche.

I due uffici saranno produttivi nei seguenti periodi cronologici: il primo dal 1928 al 1946, ed il secondo dal 1927 al 1956.

La proprietà dei fondi è di Cinecittà Luce Spa. Il conservatore dei patrimoni è l’Archivio Storico L.U.C.E., custode e naturale successore di tutta la produzione dell’Istituto.

A) Patrimonio cinematografico:

I Giornali Luce seguono una suddivisione alfanumerica, assegnata per ragioni di conservazione archivistica, negli anni sessanta. La suddivisione è in tre serie: giornali Luce A sono 941 cine-attualità mute prodotte dal 1927 al 1932, di cui 933 negativi scena originali infiammabili 35mm ; i giornali Luce B sono 1654 attualità sonore prodotte dal 1931 al 1939, i cui primi numeri in presa diretta, di cui 1589 negativi scena e 257 negativi colonna originali infiammabili 35 mm; e i giornali Luce C sono in totale 346 giornali realizzati nel periodo bellico tra i quali vi sono 9 numeri girati e montati durante i 45 giorni del Governo Badoglio, dopo il 25 luglio 1943, e 53 numeri editati durante la Repubblica sociale, di cui 150 negativi scena e 190 negativi colonna originali infiammabili 35 mm.

La Rivista Luce, cinegiornali prodotti tra il 1934 e il 1935, ideatore il regista Corrado d’Errico. Sono supplementi straordinari ai giornali Luce, una sorta di raccolta di materiale di repertorio. La consistenza in Archivio è di 5 numeri, di cui uno in versione francese. I supporti originali su pellicola 35 mm infiammabile sono: 5 negativi scena, 1 negativo colonna, 2 positivi e 1 lavander.

Cronache dell’Impero, cinegiornali prodotti nel 1937, che diventarono successivamente una rubrica interna ai giornali Luce. La consistenza in archivio è di 4 numeri. I supporti originali su pellicola 35 mm infiammabile sono: 5 positivi, 1 negativo scena, 1 negativo colonna, 1 lavander.

Cine G.I.L. cinegiornali prodotti tra il 1940 e il 1943 per la Gioventù Italiana del Littorio. L’organizzazione giovanile del fascismo. Ne furono prodotti 26, ma in Archivio ne sono conservati 23. La testata fu soprattutto distribuita nelle scuole e nelle sale della G.I.L. I supporti originali su pellicola 35 mm infiammabile sono: 19 negativi scena.

Notiziario Nuova Luce sono i giornali prodotti dall’Istituto Nazionale Nuova Luce tra il 26 luglio 1945 e l’ottobre 1946. La consistenza è di 22 numeri. I supporti originali su pellicola 35 mm infiammabile sono: 21 negativi scena, 18 negativi colonna, 28 positivi, 1 lavander.

B) Patrimonio fotografico:

il fondo Attualità raccoglie i documenti fotografici prodotti dal 1927 al 1956. La consistenza dei negativi va dal numero di inventario A3 al numero A184450. Il fondo è composto da negativi su lastra di vetro alla gelatina di bromuro d’argento, pellicole al nitrato di cellulosa, pellicole di acetato di cellulosa, con formati che vanno dal 24x36mm al 13x18cm. Ogni avvenimento è corredato da album di stampe b/n su carta alla gelatina bromuro d’argento, formati 10x15cm e 18x24cm.

Il fondo Serie L viene prodotto dal 1928 al 1933 in seguito ad una convenzione tra il Ministero della Pubblica Istruzione e l’Istituto Nazionale L.U.C.E., con l’intento di raccogliere una vasta collezione documentaria delle opere d’arte e delle bellezze paesaggistiche italiane. Il fondo ha una consistenza che va dal numero di inventario L1 al numero L8360, ed è composto da negativi su lastra di vetro alla gelatina di bromuro d’argento, pellicole al nitrato di cellulosa, pellicole di acetato di cellulosa, con formato 13x18cm. Ogni avvenimento è corredato da album di stampe b/n su carta alla gelatina bromuro d’argento, formato 18x24cm.

Il fondo A.O.I. (Africa Orientale Italiana) viene prodotto dal 1935 al 1938 per documentare la guerra d’aggressione dell’Italia all’Etiopia, e la sua consistenza va dal numero di inventario AO1 al numero AO10135. Il fondo è composto da pellicole al nitrato di cellulosa, pellicole di acetato di cellulosa, con formati che vanno dal 24x36mm al 9x12cm.

Il fondo Albania è stato prodotto in un arco cronologico che va dal 1939 al 1943, gli anni dell’occupazione italiana del paese balcanico. La sua consistenza va dal numero di inventario AL1 al numero AL7698, ed è composto da pellicole al nitrato di cellulosa e pellicole di acetato di cellulosa, con formati che vanno dal 24x36mm al 9x12cm.

Il fondo Teatro copre un arco cronologico che va dal 1935 al 1942 e documenta l’attività teatrale in Italia sotto diversi aspetti. La sua consistenza va dal numero di inventario T1 al numero T7012, ed è composto da pellicole al nitrato di cellulosa e pellicole di acetato di cellulosa, con formati che vanno dal 6x9cm al 18x24cm.
Il fondo del Reparto Guerra documenta la partecipazione italiana al conflitto mondiale e lo svolgimento delle principali azioni belliche, dal giugno 1940 fino a gennaio del 1944. La sua consistenza va dal numero di inventario RG1 al numero RG71648. Il fondo è costituito da negativi su lastra di vetro alla gelatina di bromuro d’argento, pellicole di nitrato di cellulosa, pellicole di acetato di cellulosa e fotogrammi da pellicola cinematografica, con formati che vanno dal 24x36mm al 13x18cm. Ogni avvenimento è corredato da album di stampe b/n su carta alla gelatina bromuro d’argento, formato 10x15cm e 18x24cm.

Il fondo Grazia e Giustizia fu realizzato da tre fotografi dell’Istituto Nazionale LUCE su commissione del Ministero di Grazia e Giustizia nel 1951 con lo scopo di documentare la realtà degli istituti di prevenzione e pena italiani con particolare attenzione per gli istituti minorili. Il fondo si compone di 2.742 negativi formato 6 x6 e 9x12.

Il Registro Memory of the World

Memory of the World è il registro Unesco per la conservazione del patrimonio documentale di biblioteche ed archivi.

Dal 18 al 21 giugno 2013 a Gwangjn City, nella repubblica di Corea, si è riunito per l’undicesima volta il Comitato consultivo internazionale (IAC), nominato dal direttore generale dell’Unesco, che ha esaminato i progressi del programma e inviato al direttore generale le sue raccomandazioni per le nuove 54 iscrizioni al registro nel 2013.

Provenienti da tutti i paesi del mondo, suddiviso in cinque macro regioni (Africa, Stati arabi, Asia e Pacifico, Europa e Nord America, America Latina e Caraibi), il registro ha indicato nel 2013 un elenco significativo di documentazione archivistica e bibliotecaria di grande importanza. Moltissimi i documenti medioevali, per tutti il Giornale di bordo del primo viaggio di Vasco de Gama (1497-1499) in India presentato dal Portogallo.

Tra i documenti del Novecento iscritti al registro nel 2013 ci sono: La vita e le opere dagli scritti giovanili al diario in Bolivia di Ernesto Guevara presentati dal Centro studi Ernesto Che Guevara di Cuba e dalle massime autorità del governo della Bolivia e la collezione di scritti, registrazioni e documenti audiovisivi di Eleanor Roosevelt per il lavoro che ha svolto in qualità di presidente della commissione dei diritti umani dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite tra il 1945 e il 1953 presentata dalla commissione Unesco degli Stati Uniti d’America.

L’elenco dei patrimoni italiani iscritti al registro vede nel 2005 la Biblioteca di Novello Malatesta a Cesena e gli scritti di Mattia Corvino conservati in Austria, Belgio, Francia, Germania, Ungheria e in Italia nella Biblioteca Medicea di Firenze, nel 2011 l’Archivio diocesano di Lucca con i suoi codici e pergamene originali precedenti l’anno 1000 anche in lingua longobarda.

Primo fondo di un archivio del Novecento italiano iscritto al registro, unico archivio audiovisivo dei 54 nuovi iscritti nel 2013, i cinegiornali e le foto dell’Istituto Nazionale Luce hanno ricevuto dal comitato consultivo internazionale le seguenti motivazioni nel raccomandare l’iscrizione al registro:

The Collection constitutes an inimitable documentary corpus for understanding the formation process of totalitarian regimes, the mechanisms of creation and development of visual material and the life conditions in Italian society. It is a unique source for information about Italy in the years of the fascist regime, about the international context of fascism (including East Africa and Albania, but also well beyond the areas occupied by Italy during fascism, especially as regards the period of the Second World War) and about mass society in the 1920s and 1930s”.

La collezione costituisce un corpus documentario inimitabile per la comprensione del processo di formazione dei regimi totalitari, I meccanismi di creazione e sviluppo di materiale visivo e le condizioni di vita della società italiana. Si tratta di una fonte unica di informazioni sull’Italia negli anni del regime fascista, sul contesto internazionale del fascismo (tra cui l’Africa orientale e l’Albania, ma anche ben oltre le aree occupate dall’Italia durante il fascismo, soprattutto per quanto riguarda il periodo della Seconda Guerra Mondiale) e sulla società di massa negli anni Venti e Trenta del Novecento.

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