Domenica, 21 Aprile 2013

Terra tremuit. Incisori per gli archivi

Maria Letizia Bongiovanni
Sezione Primo piano

A seguito degli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012, la Sezione Emilia Romagna dell’Associazione nazionale Archivistica italiana promosse una sottoscrizione a favore degli archivi danneggiati dal terremoto e la diffuse ai propri soci e, più in generale, a tutti coloro che, interessati agli archivi ed al patrimonio storico in essi custodito, avessero a cuore i beni archivistici delle zone terremotate e volessero contribuire, anche con un piccolo versamento, a risolvere le numerosissime necessità legate al loro recupero.

Mi sia concesso a questo proposito un breve approfondimento. La Sezione Emilia Romagna del’A.N.A.I. diffuse la sottoscrizione nella piena convinzione della sua importanza, ma anche nella consapevolezza che il pensiero ed il sentire comune, in un periodo nel quale lo sciame sismico non sembrava voler ridurre la propria intensità, fossero rivolti in primo luogo al dramma che stava vivendo una parte così ampia, così importante e così vicina della nostra regione. Il ravvicinato susseguirsi di scosse di maggiore o minore intensità portava inevitabilmente il pensiero e la generosità di molti vicino a chi stava vivendo situazioni di disagio, incertezza, precarietà, allarme e lutto, a chi, in giornate improvvisamente afose, si affollava sotto le tende allestite dalla Protezione civile, a quanti, insomma, avevano visto improvvisamente cancellata o distrutta una parte fondamentale della propria identità e del proprio futuro.

Ripresa e ricordata sul finire dell’estate 2012 e tutt’ora aperta, complice anche un periodo di fortissima crisi economica, la sottoscrizione non ha dato fino ad ora gli esiti sperati in ordine alla finalità cui era rivolta.

Nel periodo del quale parlavo poc’anzi, Gilberto Zacchè, già presidente della Sezione ANAI Emilia Romagna, propose un’iniziativa molto diversa da una semplice sottoscrizione, ed essa si concretizza oggi nella mostra Terra tremuit. Incisori per gli archivi.

Si tratta di un’iniziativa che intende sollecitare generosità e solidarietà nei confronti degli archivi danneggiati dal terremoto, partendo da una generosità e da una solidarietà che si sono già manifestate: l’Associazione Liberi Incisori (ALI), presieduta da Marco Fiori e l’Associazione Ex Libris hanno infatti donato complessivamente alla Sezione Emilia Romagna dell’ANAI centonove opere di incisori aderenti alle due associazioni. A queste se ne sono aggiunte altre, di grande valore, donate dalle gallerie bolognesi Stamparte di Arrigo Quattrini e G7 di Ginevra Grigolo. Sfogliando le pagine di questo catalogo, nonché visitando di persona la mostra, o, ancora, consultandone i contenuti accessibili dal sito dell’Associazione nazionale Archivistica italiana, nonché dal sito dedicato, anche chi non sia particolarmente esperto può facilmente cogliere la bellezza e il valore di queste opere ed assicurarsele ad un prezzo notevolmente inferiore a quello che esse avrebbero normalmente sul mercato. E può al contempo contribuire alla realizzazione di un obiettivo importante qual è il pieno recupero del patrimonio archivistico delle zone colpite dal sisma.

Mi preme quindi sottolineare la “filosofia” sottesa a questa iniziativa: la generosità come elemento che intende sollecitare altra generosità e la bellezza come mezzo per raggiungere un obiettivo estremamente concreto: quello di raccogliere fondi per mettere completamente in sicurezza e rendere nuovamente fruibili gli archivi e dunque la memoria storica di un territorio così dolorosamente colpito.

Questo obiettivo acquista un significato forse ancor più rilevante e una più profonda incisività se pensiamo che il terremoto del maggio 2012 ha distrutto, o comunque gravemente lesionato, i beni culturali maggiormente visibili e caratterizzanti per l’identità del territorio e per la memoria storica delle comunità interessate, danneggiando gravemente il patrimonio storico-artistico più evidente: le chiese, i campanili, le sedi municipali, le torri, i dipinti. Il fine al quale saranno interamente destinate le risorse raccolte in occasione della vendita delle opere o della loro assegnazione tramite sorteggio è dunque quello di salvaguardare la memoria scritta, spesso di notevole antichità e valore, di un territorio che ha in gran parte perduto un’altra memoria, più immediata e visibile.

La sezione Emilia Romagna dell’ANAI rivolge un calorosissimo ringraziamento a Gilberto Zacchè, a Marzio Dall’Acqua, già Soprintendente archivistico per l’Emilia Romagna, all’Associazione Liberi Incisori ed al suo presidente Marco Fiori, alla gallerie Stamparte e G7 e a tutti gli artisti che, con le loro opere, rappresentano l’asse portante della mostra e della possibilità di raccogliere fondi per un fine di elevata importanza culturale.

Non si vuole infine dimenticare che, così come molte altre iniziative, anche questa è resa possibile dal proficuo rapporto di collaborazione, consolidatosi negli anni ed in numerosissime occasioni, con la Soprintendenza archivistica per l’Emilia Romagna e con l’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna. 

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Luogo di svolgimento della mostra: Spazio espositivo del Museo della Sanità, Via Clavature 8-10 Bologna, gentilmente concesso dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna. Data di svolgimento: 10 maggio – 4 giugno 2013. Giorni e orari: dal martedì alla domenica, dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle ore 15.00 alle ore 19.00. La brochure di presentazione della mostra e la locandina sono allegate in pdf in calce e scaricabili.

Info: Maria Letizia Bongiovanni - Presidente Anai - Sezione Emilia Romagna; e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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