Roma, 28 febbraio 2014
Caro Presidente,
Le invio un suggerimento per un immediato risparmio e snellimento di un settore della burocrazia: sopprimere le "Direzioni generali regionali" istituite alcuni anni or sono in seno al Ministero per i beni e le attività culturali.
Si tratta di sovrastrutture non solo inutili, ma dannose, che hanno sottratto e sottraggono risorse a chi opera sul campo. Esse costituiscono altresì un diaframma fra centro e periferia e rallentano l'azione amministrativa. Un solo esempio: in precedenza il Soprintendente archivistico emetteva la dichiarazione di "notevole interesse storico" di un archivio privato.
Attualmente, invece, il Soprintendente deve farne la proposta al Direttore generale regionale, che emette la dichiarazione, spesso dopo mesi: un inutilissimo passaggio in più, un rallentamento dell'azione amministrativa, una ulteriore, dannosa iperburocratizzazione. Il Ministero allora "dei Beni culturali e ambientali" è nato nel 1975 con un gravissimo difetto di origine. Tutti coloro che ne hanno sostenuto la nascita (fra i quali sono stato anche io) davano per scontato che direttore generale dell'Archeologia sarebbe stato un archeologo, direttore generale delle Biblioteche un bibliotecario, direttore generale degli Archivi un archivista di Stato. Invece direttori generali di tutti i settori dei beni culturali furono subito dei funzionari amministrativi, e non, come sarebbe stato necessario, archeologi, storici dell'arte, archivisti di Stato, bibliotecari, ecc.
Mi auguro che il mio suggerimento di cui sopra possa esserLe utile e Le invio molti auguri di buon lavoro, nell'interesse dell'Italia e degli Italiani.
Elio Lodolini
Archivista di Stato
Professore ordinario di Archivistica
Preside di Facoltà nella Sapienza Università di Roma
Professore emerito nella detta Università
Membro d'onore del Consiglio internazionale degli Archivi