Al Signor Ministro per i Beni e le Attività Culturali, On. Massimo Bray
e p.c. Al Segretario Generale, Arch. Antonia Pasqua Recchia
Al Direttore Generale per gli Archivi, Dott.ssa Rossana Rummo
Signor Ministro,
sollecitato da vari colleghi che lavorano in istituti periferici del Ministero, il Consiglio direttivo dell'Associazione si rivolge a Lei per segnalarle il problema della imminente revoca generale dei comandi di personale esterno presso strutture dell'Amministrazione, in particolare Archivi di Stato e Soprintendenze archivistiche.
Per rimettere gli istituti in grado di funzionare correttamente, l'Associazione non può che preferire la via maestra di concorsi rigorosi e severi, come indicato nel documento a Lei presentato il 24 giugno scorso. Tuttavia non può non considerare l'opportunità di un tempestivo parziale rimedio alle carenze di organico, che - mediante una proroga delle situazioni in atto - punti a non sprecare la trasmissione di esperienze realizzatasi negli anni scorsi tra funzionari al limite del pensionamento e personale temporaneamente distaccato da altre amministrazioni, che risulti munito di titoli analoghi a quelli richiesti per la regolare assunzione. Ad esempio si cita il caso di alcuni archivisti di Enti Locali venuti ad affiancare con efficacia il lavoro degli ispettori di soprintendenza. Altro esempio è quello degli insegnanti, per lo più impegnati nei Servizi educativi e in preziose attività di comunicazione e valorizzazione del patrimonio.
Come noto, in passato i "comandati" hanno parzialmente compensato gravi o gravissime carenze di organico e la loro acquisizione al Mibac è stata frutto di pazienti e tenaci strategie da parte dei responsabili degli uffici di conservazione e tutela. Il D. lgs. 30.03.2001 n. 165, art. 30 (Passaggio diretto di personale tra amministrazioni diverse) modificato con la L. 4.11.2010 n. 183 entrata in vigore il 24.11.2010, rende ora vigente un termine massimo di tre anni per l'utilizzazione temporanea (comma 2-sexies). La revoca è già scattata in alcune situazioni, ma si prevede che avrà applicazione molto vasta a partire dal prossimo novembre.
Proprio in questi giorni infatti cominciano a pervenire in alcuni Istituti archivistici le comunicazioni da parte del Miur, di Regioni ed EE.LL. della cessazione del comando. Un veloce giro d'orizzonte, probabilmente incompleto, ha permesso di rilevare circa 40 situazioni di criticità, tre delle quali già sfociate nella revoca del comando (2 nell'Archivio di Belluno e 1 a Fermo). Si possono citare i seguenti casi per gli Archivi di Stato: 5 a Genova, 4 a Roma, 2 a Bologna, 1 a Venezia, 2 ad Ascoli Piceno, 2 a Massa-Carrara, 1 all'ACS, 1 ad Asti, 1 a Reggio Emilia, 1 a Piacenza, 1 a Milano, 1 a Macerata, 1 a Pesaro, 1 a Ferrara, 1 a Modena, 1 a Rimini, 1 a Vicenza, 1 a Ravenna, 1 a Verona, 1 a Firenze, 1 a Oristano, 1 a Trieste. Per le Soprintendenze archivistiche (ma l'analisi andrebbe ampliata) si citano: 1 in quella per il Piemonte, 3 in quella per l'Emilia Romagna (quest'ultima ha un motivo in più per non essere privata dei comandati, poiché particolarmente impegnata sul fronte del post-terremoto).
Già il Ministro Ornaghi aveva ventilato la possibilità di inquadramento nei ruoli Mibac dei comandati, ma rinviandone l'attuazione al termine delle procedure di determinazione degli organici, a sua volta dipendente dalla riorganizzazione del Mibac. Gli stessi sindacati sembrano orientati a favore della stabilizzazione, ma i tempi sono assai stretti.
Va rilevato infine che dopo essere rientrate alle amministrazioni di provenienza, sarà molto difficile per le stesse persone ottenere un nuovo comando triennale nel medesimo luogo di lavoro che hanno dovuto lasciare, benché ciò non sembri escluso da una interpretazione letterale della legge. Senza ostacolare strategie di largo respiro per la ricostruzione degli organici, sarebbe comunque opportuno ricorrere a breve termine ad una soluzione specifica per il caso segnalato della revoca dei comandi, soluzione che potrebbe consistere nella proroga delle situazioni esistenti in attesa di chiarire come sia possibile procedere all'assorbimento di tale personale, che è in numero relativamente limitato.
Nel ringraziare per l'attenzione che Ella vorrà dedicare alle segnalazioni che questa Associazione ritiene di doverle fare in spirito di collaborazione, il Consiglio direttivo La prega di accogliere, Signor Ministro, i migliori saluti
Marco Carassi
Presidente dell’Associazione Nazionale Archivistica Italiana