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Le "agende" dei papi nell'Archivio Luce
Giovedì, 28 Febbraio 2013

Le "agende" dei papi nell'Archivio Luce

Antonella Pagliarulo
Sezione Nel web

Con  la dirompente abdicazione di Benedetto XVI dal soglio pontificio è iniziata una nuova storia della Chiesa. Ma che racconto ci consegna l’Archivio Luce delle sfide tra papi del passato e società, civile,  politica e religiosa?
I cinegiornali Luce e Incom presenti su You Tube ci parlano di Pio XI (1922-1939), Pio XII (1939 – 1958) Giovanni XXIII (1958-1963)  Paolo VI (1963-1978). Un prezioso articolo di Raffaele Mastrolonardo ci segnala le risorse online  - timeline, infografiche, mappe interattive –  sulla storia della Chiesa attraverso i Pontefici. Una per tutti la lista dei papi scaricabile nel datablog del Guardian .
Pio XI, al secolo Achille Ambrogio Damiano Ratti, chiude la questione romana con la firma dei Patti Lateranensi tra Santa Sede e Stato italiano. Nel sito “vatican.va” è possibile leggere il  testo degli accordi e discorsi, messaggi, lettere apostoliche, dei pontefici da Leone XIII al “papa emerito”.  L’Istituto Luce dedica alla conciliazione del 1929  un celebre documento; attraverso i cinegiornali mostra inoltre  gli effetti dello storico risultato sulle abitudini religiose dei fedeli che  si riversano nella piazza di San Pietro per vedere il pontefice (o’ pap o’ pap’ si capta nel brusìo delle voci) affacciarsi dalla loggia esterna della Basilica e impartire la benedizione all’Urbe e al mondo, compiendo una cerimonia che, chiosa la didascalia, “non si ripeteva più dal 1870”. Il neonato Stato della Città  del Vaticano  si consolida – tra i lavori la ferrovia interna – il pontefice mette in agenda la modernizzazione delle infrastrutture per favorire la presenza della chiesa nella società: con le onde della nuova stazione radiotelegrafica, con la telefotografia

Comincia oggi una nuova storia della Chiesa. Ma che racconto ci consegna l’Archivio Luce delle sfide tra papi del passato e società, civile,  politica e religiosa? I cinegiornali Luce e Incom presenti su You Tube ci parlano di Pio XI (1922-1939), Pio XII (1939 – 1958) Giovanni XXIII (1958-1963)  Paolo VI (1963-1978) 

Il 10 febbraio del 1939 muore Pio XI.  A succedergli, con un lungo pontificato che attraverserà conflitto mondiale, guerra fredda e ricostruzione, è il cardinale Eugenio Pacelli, dal 1930 Segretario di Stato, con il nome di Pio XII. I cinegiornali Luce raccontano la sua visita a san Giovanni e sembrano seguire il “format” usato per le grandi adunate: protagonisti la folla acclamante e l’autorità. Confrontiamo lo stesso evento con un cinegiornale della Settimana Incom – siamo nel 1958, il papa è Giovanni XXIII  – la differenza balza agli occhi e non solo per il paesaggio urbano attraversato: metà del servizio è girato all’interno della Basilica, lo speaker snocciola l’elenco delle autorità, l’accento è  paternalistico.  Torniamo a Pio XII. Nell’estate del ’43 Roma è bombardata. L’immagine del pontefice tra gli sfollati e le macerie di San Lorenzo resterà indelebile (“spalancò le ali, sembrava proprio un angelo con gli occhiali” … canterà de Gregori). Nell’Italia del dopoguerra e nel tempo della guerra fredda il papa schiera la chiesa contro il comunismo, in patria e nel mondo.  Chiama a sé i fedeli per “manifestare” contro la stampa anticlericale – nelle immagini si  vedono anche dei roghi improvvisati- e a sostegno della chiesa ungherese perseguitata dal regime. Spetterà ad un altro papa  mettere in agenda l’incontro tra comunità ecclesiale e società civile nell’Italia del boom economico. Nel 1958 muore Pio XII e il conclave elegge al soglio pontificio il patriarca di Venezia Angelo Roncalli, papa Giovanni XXIII. “Non potete venire da me, così io vengo da voi”: in questo modo esordisce il “papa buono” scegliendo gli ultimi – i detenuti di Regina Coeli – come uditorio della messa di Santo Stefano (Cronache vaticane).

Trascorre un mese e il pontefice annuncia a sorpresa dalla Basilica di San Paolo fuori le mura la convocazione di un concilio ecumenico – si veda cronaca con l’obiettivo -  per promuovere l’unità delle chiese cristiane.  E’ il Concilio Vaticano II. Nell’ottobre 1962 Giovanni XXIIIconquista la copertina del Time, nel gennaio del 1963 è “Man of the year”.  Ma torniamo a Roma. I cinegiornali scandiscono le tappe di quell’evento straordinario e dedicano al “Concilio per la storia” un numero speciale, il 14 dicembre 1962. La cronaca giornalistica promuove la partecipazione della città alla vita dell’assemblea, avvicina abitudini, sentimenti di  cardinali e vescovi a quelli dell’uomo comune: gli autisti,  dall’accento romano, raccontano aneddoti, esaltano la gentilezza degli ecclesiastici;  i padri conciliari si muovono nella città disciplinati come collegiali, si soffermano davanti ai souvenir, scendono dai pullman come “ragazzini portati a scuola,” suonano la chitarra…Questa familiarità, questa condivisione, è già una piccola rivoluzione. Il papa purtroppo è malato e la Incom tallona il pontefice in una chiesa romana spiegando che “il concilio ha bisogno di lui”.  L’ex segretario di Giovanni XXIII Loris Francesco Capovilla ha raccontato che il papa, considerando il suo stato di salute e in previsione dell’immane lavoro per la prosecuzione del Concilio pensò anche alle dimissioni. Morirà nel giugno del 1963 lasciando al successore il compito di proseguire l’opera di rinnovamento promossa dal Concilio e al mondo secolarizzato un’enciclica in cui volle distinguere l’errore dall’errante. La Incom ci mostra i lavori – non solo dei cardinali, ma anche dei sarti e delle sartine pontificie -  “per  il successore di Giovanni,” e , con un’edizione straordinaria che non disdegna il ricorso ai sondaggi tra i fedeli riuniti a San Pietro, l’elezione di Giovanni Battista Montini, Paolo VI,  al soglio pontificio.  I lavori del Concilio proseguono, ma le cronache della Incom finiscono con la chiusura della terza sessione, nel novembre 1964.  Tutti i lavori del Vaticano II saranno raccontati dal bel documentario curato da Alberto Melloni Il Concilio. Storia del Vaticano II, consultabile online.


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L’immagine selezionata è di  Franklin McMahon, The World of Vatican II, 1962

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