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L'intervento dell'Anai alla manifestazione dell'11 gennaio 2013 per la buona occupazione nei beni culturali
Mercoledì, 15 Gennaio 2014

L'intervento dell'Anai alla manifestazione dell'11 gennaio 2013 per la buona occupazione nei beni culturali

Marco Carassi
Sezione Formazione

Non è facile trasformare in ribelli arrabbiati persone miti che di professione sono conservatori di archivi, di biblioteche, di musei.

E' difficile, ma si può provare.

Bisogna avere il più prezioso patrimonio culturale del mondo e lasciarlo degradare per anni insieme all'amministrazione che dovrebbe tutelarlo, conservarlo, valorizzarlo.

Bisogna ridurre al lumicino le risorse materiali e umane scoraggiando tutto il personale e in particolare quello scientifico che abbia ancora qualche residuo di entusiasmo.

Poi bisogna scegliere una serie di ministri che se si fossero trovati a Firenze nel Quattrocento avrebbero impedito il Rinascimento, come dice Settis.

Bisogna far finta di niente quando il Presidente della Repubblica denuncia le scandalose inadempienze della politica italiana in materia di istruzione e cultura.

E quando per sbaglio si nomina un ministro colto, gli si dà solo una manciata di spiccioli e lo si circonda di alti burocrati che sembrano lì sopratutto per fargli commettere errori.

Da ultimo, per dare ancora una bastonata a chi spera in una inversione del degrado, si impegnano due milioni e mezzo di euro per dare a cinquecento giovani un tozzo di pan secco, una spolverata di inutile formazione professionale e un reale sfruttamento lavorativo, senza una prospettiva ragionevole di impiego al termine dei dodici mesi.

Se poi si vuole mettere un po' di sale sulle ferite, si costruisce il bando in modo da discriminare tutti i professionisti già formati, ma colpevoli di avere già compiuto 35 anni.

Applicando con tenacia queste semplici ricette, si riesce a creare una inattesa solidarietà tra giovani liberi professionisti senza lavoro dignitoso nemmeno temporaneo, funzionari disperati alle prese con istituti sempre più ingestibili, professionisti con i capelli bianchi impossibilitati a trasmettere la loro esperienza a nuove generazioni di operatori dei beni culturali.

Avrete notato che l'archeologo Salvo Barrano ha scelto questa piazza per la manifestazione, in modo da essere sotto lo sguardo severo di Marco Agrippa, mentre ci sembra di sentir riecheggiare tra queste mura parole antiche ma ancora attuali: quo usque tandem abuteris patientia nostra...

L'intervento di Marco Carassi in video su Youtube.

Sul forum Archiviando c'è un liveblog della manifestazione curato dal consigliere ANAI Lombardia, Sergio Primo Del Bello, con tutti i video, foto, post, comunicati, tweet ed altro come da nessuna altra parte si può trovare. 

Il liveblog è in continuo aggiornamento, ha proseguito e sta proseguendo a dare in diretta informazioni, come ad esempio sulla proposta di legge per il riconoscimento delle professioni dei beni culturali, approvato alla Camera. 

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