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Lo sguardo inquieto. Il secondo Novecento nei film di Antonello Branca
Venerdì, 15 Gennaio 2016

Lo sguardo inquieto. Il secondo Novecento nei film di Antonello Branca

Letizia Cortini
Sezione Attività

Una importante rassegna cinematografica, con seminari e presentazioni, oltre a proiezioni, rende omaggio a un grande cineasta italiano, nato in Sardegna, che ha vissuto e lavorato in Italia, in Gran Bretagna e soprattutto negli Stati Uniti. 

L’iniziativa, la prima in Italia, ideata e organizzata dalla Fondazione Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico, con il sostegno della Regione Sardegna, in collaborazione con la Cineteca Sarda e la Fondazione Erri De Luca, è dedicata alla presentazione dell’attività cinematografica di Antonello Branca, nonché del suo prezioso archivio. Le quattro giornate di incontri si svolgono a Cagliari.

Il 29 dicembre 2015 ha visto l'apertura e la conferenza stampa, mentre la vera e propria rassegna avrà corso il 5, il 12 e il 13 febbraio 2016, presso la Cineteca Sarda.

Si valorizzeranno, attraverso un’articolata rassegna cinematografica, le opere di un regista, tra i più grandi documentaristi della storia del cinema italiano e internazionale, tuttora poco conosciuto. Grande sperimentatore di linguaggi audiovisivi, il suo archivio è stato depositato presso la Fondazione Aamod nel 2013 e il riordino della ricca sezione cinematografica è giunto al termine, anche grazie al sostegno della Soprintendenza archivistica per il Lazio. 

Le principali tematiche affrontate da Antonello Branca nei suoi film saranno proposte in una rassegna molto ricca, con una selezione delle opere più significative. 

In una sezione a parte, intitolata all’Attualità del cinema di Antonello Branca, sono allestite postazioni multimediali dove poter fruire, su prenotazione, durante gli orari di apertura della Società Umanitaria - Cineteca Sarda di Cagliari, di film finiti e di inedite videointerviste a intellettuali e scienziati, relativi alle serie: “Guerra e tecnologia” e “Trilogia sulla California”.

In calce il programma e, a seguire, un breve video del 1970 in cui Antonello Branca è intervistato al Festival di Pesaro dove vinse con il film Seize the time il premio di qualità del Ministero Turismo e Spettacolo.

Biografia, opere e temi [a cura di Donatella Barazzetti] 

Antonello Branca nasce a Roma il 15 maggio 1935.  Figlio di genitori sardi emigrati a Roma, tempiese il padre, Orazio, sussinca (di Sorso) la madre, Emilia Perno, Nel 1979 si trasferisce a Trinità d’Agultu. È sepolto nel cimitero di questo paese. Fotografo in Kenia a soli 24 anni, poi corrispondente da Londra per l’Agenzia Italia. Qui, Antonello Branca realizza il suo primo documentario Un italiano guarda Londra (1961) in collaborazione con il fotografo Lorenzo Capellini. Con questo film Branca inizia anche la collaborazione con la RAI. La TV italiana manda in onda tre puntate che vengono salutate dalla critica come un esempio innovativo e diverso di documentare la realtà.

Dopo la lunga permanenza londinese Antonello avvia la collaborazione con TV7, il programma d’informazione “cult” della seconda rete. Il suo servizio sul Vajont (1963), per primo denuncia le responsabilità umane e politiche del disastro: è scandalo. Antonello aveva dato voce ai superstiti e il pubblico di tutta l’Italia aveva ascoltato le denunce che mettevano sotto accusa le istituzioni. Il regista viene messo all’indice e allontanato per un lungo periodo dal programma. Il responsabile del programma, Claudio Savonuzzi, è destituito.

Nel 1965, Mastroianni si racconta ad Antonello, lungo i viali di Cinecittà, nei camerini dei teatri di posa, durante un’incontro di box, nella sua casa di campagna.  Il ritratto dell' uomo e dell'attore è completato da quanti hanno lavorato con lui: Vasco Pratolini, Federico Fellini, Giulietta Masina, Valerio Zurlini, Pietro Germi, Luchino Visconti,Jeanne Moreau, Sophia Loren.

L’interesse per la storia degli Stati Uniti è uno dei fili conduttori che accompagneranno per tutta la vita il percorso professionale di Antonello Branca.

Inizia in quegli anni anche il rapporto con Ferro Piludu e con Sergio Salaroli, due tra i grafici più geniali di Roma. Nel 1966 Antonello fonda con l’amico e collaboratore Raffaele De Luca la “Filmaker Research Group,” insieme partono per gli Stati Uniti dove danno vita ad un ricchissimo percorso di documentazione. In What's happening? (1967) Robert Rauschenberg, Roy Lichtenstein, Allen Ginsberg, Andy Warhol, Fred Mgubgub, Marie Benois raccontano la loro America, la Pop Art e la Beat Generation, le speranze per il futuro e le contraddizioni del presente.

Mentre Ronald Reagan governa lo Stato della California, Antonello gira la marcia dei poveri a Sacramento, la rivolta degli studenti nelle Università di La Yolla e di Berkeley, le condizioni di vita disumane nel ghetto nero di Los Angeles, gli immigrati messicani e l'ultimo comizio elettorale di Robert Kennedy. Con queste sequenze costruisce Il dissenso (1968) che farà parte della trilogia californiana insieme a Los Angeles: una città in automobile e  ll laboratorio del Futuro.

Una canzone di Elaine Brown Seize the time ispira il titolo del film sul Black Panther Party (1970). Il film descrive un'America dove i neri e le “Pantere” in particolare, vengono assassinati a sangue freddo secondo un preciso disegno repressivo. Il ritorno in Italia porta Antonello all’adesione a Lotta Continua e tra gli operai metalmeccanici di Mirafiori in sciopero per il rinnovo del contratto. Peppino De Luca, musicista e compositore di talento, curatore delle colonne sonore di tutti i film di Antonello e amico di sempre muore in quel periodo poco più che trentenne. Si spezza così uno dei legami più profondi della vita del regista. Antonello insegue un sogno: realizzare un film sul sud America, portare sullo schermo la forza della prosa di Manuel Scorza, e la "Storia di Garabombo l'Invisibile". Nel 1974 inizia a prendere forma la sceneggiatura del film, ideata e costruita insieme all’autore del romanzo. La FILM ALPHA di Mario Gallo ne assume la produzione. Non tutti i progetti però arrivano a compimento, e di quel sogno resta solo una splendida sceneggiatura. Tra il 1975 e il 1976 Antonello è in Angola, su invito del MPLA, dove resta per dieci mesi. Collabora con il DIP, Dipartimento Informazione e Propaganda, per l'ampliamento della TV di Luanda.

Antonello continua la sua attività di regista. Nel 1976 documenta il diffondersi della droga a Milano attraverso il racconto di  Filomena e Antonio. Nel 1977 narra  “le piaghe di Napoli: lavoro nero, minorile, cottimo alla caviglia (quando non è mai consentito staccarsi dalla macchina, come se l’operaio vi fosse incatenato), la polinevrite da collante….” Natalia Ginzburg apriva così, sulle pagine del Corriere della sera la recensione di Cartoline da Napoli (1977) e Cesare De Seta scriveva su Paese sera: “Un lavoro serio, capillare ed efficace per il freddo scrutare dell’obiettivo nelle miserie profonde della città.”. Lo accompagna nel lavoro un gruppo di giovani professionisti - del suono e delle riprese - Alessandro Zanon,  Ugo Adilardi, Alessandro Ojetti, ai quali è legato da un’amicizia profonda.

Il documentario produce un piccolo terremoto politico e l’On. Gava in persona scende in campo contro il programma.

Alla fine degli anni Settanta documenta in alcuni film le condizioni di lavoro dei giovani operai alla Fiat, I giovani e la fabbrica,  I tempi della catena, Incatenati ai tempi. Si tratta di anni cruciali per la storia della fabbrica in Italia e soprattutto del movimento operaio.

Tra il 1980 e il 1981 Antonello è di nuovo in America. Il suo progetto è raccontare la storia dell’emigrazione italiana negli Stati Uniti. Con la collaborazione di Peppino Ortoleva centinaia di storie, documenti, interviste, materiali di ogni genere vengono raccolti, catalogati, interpretati.  Una prima parte del progetto prende forma: la vicenda del banchiere Giannini e della sua creatura, la “Bank of America”,  mettono a nudo le dinamiche, le contraddizioni, i costi sociali della nascita di un impero economico italo-americano.

Nel 1982 Antonello Branca fonda la Moby Dick Movies che durerà fino alla morte del regista.

Nel 1984 dà vita insieme a Sergio Ricci e Gilberto Tofano alla BONAVENTURA & C. Il famoso fumetto del Corriere dei piccoli cambia medium e diventa cartone animato. La società produrrà sei cortometraggi d’animazione. L’interesse per il mondo dell’infanzia verrà nuovamente alimentato dall’incontro con il maestro Franco Lorenzoni che propone ad Antonello di esplorare “L’acqua tra cielo e terra”(1986) insieme ai bambini della scuola elementare di Giove un piccolo paese dell’Umbria. Tommaso accompagna nell’avventura il padre, rivelando le sue doti di fonico. Alla cinepresa il regista Ugo Adilardi.

Nel 1989 Antonello Branca inizia una ricerca sul rapporto tra guerra e tecnologia che occuperà quattro anni della sua vita. Gli Stati Uniti sono, ancora una volta, il riferimento. Anni passati negli archivi, nei luoghi della prima industrializzazione americana, nei musei, negli arsenali militari, che il nascente stato americano aveva creato dalla fine del 1700. Centinaia di interviste, la collaborazione di studiosi come David S. Landes, Nathan Rosemberg, l’apporto degli scienziati che costruirono la bomba A, hanno permesso di dare vita ad una trilogia, “Guerra e tecnologia”, che documenta il rapporto tra gli apparati militari e lo sviluppo economico degli Stati Uniti dalla nascita dello stato americano, alla fine del ‘700, fino alla guerra del golfo del 1991. Negli ultimi anni Antonello aveva iniziato a lavorare ad un progetto ambizioso: una storia “alternativa” degli Stati Uniti. Un progetto reso possibile anche grazie alla collaborazione di una persona straordinaria e geniale, Vincenzo Mundo, capace di creare dal nulla gli strumenti di lavoro più sofisticati per quanto riguarda i linguaggi audiovisivi, l’uso dei materiali di repertorio ed effetti speciali. Antonello Branca purtroppo non potrà concludere il suo ultimo progetto, morendo nel 2001.

PROGRAMMA

Prima giornata – Martedì 29 dicembre 2015 

Antonello Branca e il lavoro 

Ore 19.30 

Inaugurazione e presentazione 

Interventi di:

Vincenzo Vita, presidente dell’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico

Antonello Zanda, Direttore della Società Umanitaria - Cineteca Sarda di Cagliari 

Aperitivo 

Ore 19.30 Proiezione dei film

I giovani e la fabbrica, 1978, 8’

Incatenati ai tempi, 1978, 17’

Seconda giornata – venerdì 5 febbraio 2016 

Antonello Branca e l’America 

Ore 17.00 

Saluti e introduzione di Antonello Zanda

Presentazione dei film a cura di Carlo Felice Casula – docente di Storia contemporanea Università degli studi Roma Tre 

Coffee break 

Ore 18.00 Proiezione dei film 

Bank of America, 1981, 2 h

What’s happening, 1967, 46’ 

***

Terza giornata - Venerdì 12 febbraio 2016 

Antonello Branca: gli archivi, la ricerca e la memoria filmata 

Ore 17.00

Saluti di Antonello Zanda 

Interventi di:

Donatella Barazzetti, collaboratrice di Antonello Branca

Ugo Adilardi, documentarista e direttore della fotografia

Peppino Ortoleva, storico dei media

Coffee break 

Ore 19.00 Proiezione dei film 

La Grande Depressione, Un pollo in ogni pentola e il crollo del ’29, 2000, 30’

La Grande Depressione, Il New Deal di Franklin D. Roosevelt, 2000, 30’

La Grande Depressione, I nemici di Roosevelt e il secondo new deal, 2000, 30’

*** 

Quarta giornata - Sabato 13 febbraio 2016 

L’archivio di Antonello Branca

Ore 17.00 

Introduzione di Letizia Cortini 

Interventi di: 

Donatella Barazzetti, collaboratrice di Antonello Branca

Monica Grossi, soprintendente archivistico per la Sardegna

Claudio Natoli, docente di Storia contemporanea Università degli studi di Cagliari

Alice Ortenzi, curatrice del Fondo Antonello Branca - Sezione audiovisivi 

Ore 18.30

Proiezione film

L’alba dell’era atomica, 1992, 53’ 

Aperitivo

Sezione speciale 

Visione dei film su prenotazione 

Guerra e tecnologia 

Dal fucile all’automobile, 1992,  53’

L’economia del pentagono, 1992, 1 h 

Trilogia sulla California 

Los Angeles una città in automobile, 1968, 47’

Il laboratorio del futuro, 1968,  46’

Il dissenso, 1968, 46’ 

Sono state selezionate alcune videointerviste utilizzate solo parzialmente nei film finiti, che hanno coinvolto celebri scienziati e filosofi sui temi del nucleare, del disarmo, della pace, del progresso tecnologico e della politica. 

Tra le videointerviste visionabili integralmente:

Herbert Marcuse (1968), utilizzata in parte nel film California, il dissenso

Alfred Chandler, Bernard Cohen, Lucy Sachman, Joseph Weizenbaum, David S. Landes, Nathan Rosemberg (anni ottanta-novanta), utilizzate per la serie Guerra e tecnologia.

*** 

Responsabilità

Matteo Angelici – Organizzatore rassegna/Coordinamento

Letizia Cortini  - Curatrice scientifica

Claudio Olivieri – Archivista audiovisivo

Alice Ortenzi – Ricercatrice, Curatrice Fondo Branca - Sezione audiovisivi

Aurora Palandrani – Ufficio Stampa/Segreteria

Antonello Zanda – Direttore e Responsabile proiezioni Società Umanitaria - Cineteca Sarda

***

Partner del progetto:

Società Umanitaria - Cineteca Sarda di Cagliari,

Fondazione Erri De Luca

Sostegno e promozione: Regione Sardegna

Con il patrocinio del Comune di Cagliari  

*** 

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Video

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