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Il progetto Signum: gli antichi “sigilli” dei notai del XVI-XVII secolo rivivono grazie ad un’iniziativa dell’Archivio storico diocesano e del Liceo artistico F. Costantino di Alghero
Giovedì, 09 Luglio 2015

Il progetto Signum: gli antichi “sigilli” dei notai del XVI-XVII secolo rivivono grazie ad un’iniziativa dell’Archivio storico diocesano e del Liceo artistico F. Costantino di Alghero

Alessandra Derriu
Sezione Attività


Signum: riproduzione con tecnica lineografica di Rita MaffeoGli archivi sono il luogo della memoria, una memoria da decifrare, interpretare, tradurre, e accessibile quindi solo a pochi. Compito degli archivisti allora non è solo quello di conservare i documenti che testimoniano la nostra storia ma è anche e soprattutto quello di farli conoscere e renderli fruibili: sono necessari strumenti di accesso ai documenti, iniziative didattiche e di divulgazione in grado di far comprendere e rivivere il nostro passato. 

In quest’ottica nasce la necessità di collaborare con le scuole e di far avvicinare le nuove generazioni a questo inestimabile patrimonio culturale.

Dal Medioevo i notai acquistano la publica fides, il potere di dare valore pubblico agli atti che compilano (testamenti, vendite, donazioni, etc.), e sottoscrivono con la propria firma preceduta da un piccolo disegno, un simbolo difficile da imitare, costituito da un segno di croce elaborato con diversi motivi, detto signum. Il signum, variabile stilisticamente nel corso dei secoli, identificava uno e un solo notaio, e venne nel tempo minuziosamente ornato attraverso l’uso di geometrie, decori floreali, giochi di chiaro/scuro, diventando anche espressione del gusto artistico dell’epoca.

Signum: riproduzione tecnica del cesello e sbalzo di Gianni MoroNell’anno 2012-2013 l’Archivio storico diocesano di Alghero ha avviato una collaborazione con il Liceo Artistico F. Costantino, per dare  agli studenti la possibilità di svolgere un’esperienza nel campo  della valorizzazione del patrimonio storico: don Antonio Nughes, direttore dell’Archivio ha subito supportato l’iniziativa, assieme al direttore della Scuola, Antonello Colledanchise. Due studentesse della Scuola, sotto la guida dell’archivista, la dott.ssa Alessandra Derriu, e della prof.ssa Rita Maffeo, hanno concluso un periodo di stage nel quale hanno studiato, schedandoli e analizzandoli dal punto di vista artistico, circa 50 signa dei notai operanti ad Alghero tra il 1500 e il 1600.

Quest’anno, per valorizzare l’attività dei ragazzi e far conoscere ad un pubblico più vasto la documentazione dell’Archivio, si è pensato di indire un concorso di pittura/disegno con una mostra didattica. I docenti della Scuola, Rita Maffeo e Gianni Moro, hanno realizzato due riproduzioni dei signa fedeli all’originale, con tecniche a sbalzo, di incisione e rilievo, mentre gli alunni hanno rielaborato, in chiave moderna, l’antico signum dei notai, a seconda delle loro preferenze artistiche. Tutti i lavori sono stati esposti in una mostra didattica allestita per la manifestazione di "Monumenti Aperti 2015" durante la quale, lo scorso maggio, tutti i visitatori hanno potuto ammirare i documenti originali e gli elaborati moderni e sono stati premiati i primi tre classificati.

I premio Mano di Fatima di Simone AltomanoIl primo premio è stato vinto da  Simone Altomano che ha disegnato una “Mano di Fatima” che racchiude al suo interno un antico signum notarile: l’elaborato, coniugando con gusto ed eleganza i motivi floreali della “Mano di Fatima” assieme a quelli geometrici dell’antico signum notarile, crea un nuovo signum capace di simboleggiare l’incontro tra due diverse culture, interroga il clima multietnico contemporaneo e, rileggendo il passato, ci indica la via verso un profondo e costante dialogo tra i popoli.

Il secondo premio è stato assegnato ad Elisa Cadeddu che ha rappresentato un tappeto sardo decorato con un signum notarile: l’elaborato, sfruttando un’ampia e viva scelta cromatica, dà nuova vita all’antico signum immaginandone un nuovo ruolo da protagonista in uno dei simboli dell’artigianato isolano. Con questo combinazione di passato e presente ci indica una possibile via per il design contemporaneo.

II premio Tappeto di Elisa CadedduIl terzo premio è stato assegnato a Natalia Castellaccio, il suo elaborato riproduce egregiamente un antico atto notarile che ci viene spedito attraverso una lettera moderna: inserendosi così nella tradizione dell’objet trouvé dell’arte del ‘900, l’elaborato ci consegna un messaggio dal passato, rendendo il signum attuale ed eterno.

Il progetto si è svolto in collaborazione con l’Ufficio Diocesano per i Beni Culturali, e ha subito avuto l’appoggio del direttore don Paolo Secchi, ha ricevuto la dichiarazione di interesse culturale da parte della Soprintendenza Archivistica della Sardegna (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali) e l’apprezzamento per l’iniziativa del Consiglio Notarile di Sassari, Nuoro e Tempio, che ha assegnato inoltre un contributo per le spese e offerto il suo supporto scientifico.

L’esperienza dei ragazzi del Liceo Artistico ha rappresentato indubbiamente un momento di crescita lavorativa ed umana personale, ma anche un momento di progresso per la nostra comunità e per la città tutta. La creatività e l’ingegno dei ragazzi hanno saputo produrre elaborati che, seppur da contestualizzare sempre alla loro giovanissima età, non si sono limitati al solo lato estetico pittorico, ma hanno abbracciato ambiti quali la moda e il design e per questo potrebbero avere ricadute ed essere fruibili in altri campi.

III premio Atto notarile di Natalia Castellaccio

 

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