È tutta ’na commedia!
Il teatro dialettale a Roma. Copioni, locandine, foto di scena e video dalla raccolta di Renato Merlino
con una appendice sul giudaico-romanesco
Casa dei Teatri dal 9 aprile al 14 giugno 2015
a cura di Nicoletta Valente (Memoria srl)
in collaborazione con Simona Foà (per l’appendice sul giudaico-romanesco)
progetto grafico di Diana Oreffice
progetto di allestimento di Maria Alessandra Giuri
Con il patrocinio del MIBACT e della Comunità ebraica di Roma
Inaugurazione il 9 aprile ore 11,30
Giovanna Marinelli, Assessore alla Cultura, saluti
Mauro Tosti-Croce, Soprintendenza archivistica per il Lazio
Claudio Procaccia, Dipartimento cultura della Comunità ebraica di Roma
Renato Merlino, attore e poeta
Nicoletta Valente, archivista e curatrice della mostra
Coordina Paolo Ruffini
Il pubblico romano conosce il suo teatro dialettale? Questa mostra intende offrirgli una occasione di riscoperta grazie ai materiali custoditi dall’attore Renato Merlino, che con passione si è dedicato alla raccolta di fotografie, locandine, copioni, oggetti e quanto possa testimoniare una cultura che sta in gran parte scomparendo.
Nel 2009 questa raccolta è stata dichiarata di interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio; successivamente, grazie ad un finanziamento statale, si è proceduto alla catalogazione dei materiali e alla stesura di un inventario.
La mostra si snoda nelle cinque sale di Casa dei Teatri articolandosi in tre sezioni nelle quali viene illustrata l'evoluzione delle rappresentazioni teatrali in romanesco dal 1950 al 1990, dalla Compagnia Stabile del Teatro di Roma diretta da Checco Durante, a Enzo Liberti fino ad Emanuele Magnoni.
L'Appendice illustra per la prima volta un aspetto poco noto della cultura cittadina, quello rappresentato dalla produzione letteraria e teatrale del giudaico-romanesco.
Il grande protagonista di questo racconto è un luogo fisico, il Teatro Rossini, dove la Compagnia di Checco Durante si è esibita dal 1950 con lo scopo di far divertire i romani. Durante si collocava lontano dalle tematiche "alte", ma era interessato alla riflessione sagace sulla vita con ironia, disincanto e poesia.
Oltre agli spettacoli, il Teatro Rossini ha ospitato anche premi, serate goliardiche, intrattenimento musicale e tanto altro.
Oltre ai pannelli esplicativi con foto e ricordi, saranno esposti manifesti originali e anche delle vere e proprie curiosità tra cui oggetti appartenuti a Checco Durante.
Saranno proiettati video di materiali poco noti e molti romani potranno ascoltare per la prima volta il giudaico-romanesco parlato.
Il dialetto romanesco è uno strumento definitivamente inservibile per il teatro? Potrebbe avere una nuova vitalità, come vivo è nel modo che i romani hanno di esprimersi quotidianamente?
Noi ci auguriamo che la mostra stimoli chi la visiterà a riflettere su questo. Nicoletta Valente
IO E CHECCO DURANTE
Io sono entrato ufficialmente nel mondo romanesco il 28 aprile 1960 quando la mia poesia “L’ho fregato” fu pubblicata in prima pagina dal Rugantino.
Da allora ho frequentato ogni manifestazione organizzata dal giornale e così ho conosciuto tanti poeti e personaggi importanti del mondo dialettale tra i quali Claudio Villa, Bixio Ribechi, Checco e Anita Durante.
Proprio con il “signor Checco" si creò una simpatia poetica e ci vedevamo nella tipografia Ferri ogni capodanno, all’Associazione fra i romani, nel suo teatro quando ci ospitava per declamare le nostre poesie.
Per la sua arte fu nominato al Caffè Greco, nel 1969, Socio Onorario del Centro Romanesco (associazione precedente al Centro Romanesco Trilussa).
Io nel frattempo entrai nella compagnia del Piccolo Teatro di Castel Sant’Angelo e successivamente, dopo aver fondato il predetto Centro Romanesco Trilussa, nella compagnia dell’Associazione assieme a Lydia Raimondi.
Nel 1973 Checco Durante aveva bisogno di un attor giovane e chiese a Lydia (che nel frattempo era entrata nella sua Compagnia) se ne conoscesse qualcuno e lei fece il mio nome.
Così entrai nella prestigiosa Compagnia Stabile del Teatro di Roma diretta da Checco Durante che da qual momento mi dette del LEI (fino ad allora ci eravamo dati del tu), ma Checco era così: dava del LEI a tutti i suoi attori!
Standogli vicino ho potuto apprezzare la sua bontà, la sua pacatezza, la sua disponibilità verso tutti. Mai un rimprovero severo; mai una parolaccia; sempre un sorriso sincero!
Con lui ho imparato tante cose che poi mi sono servite nella vita artistica e non.
Una sera, per il suo compleanno, invitò tutta la compagnia ad una cena da Alfredo alla Scrofa e per quella occasione scrissi dei versi che Lydia musicò e che io, lei ed Enrico Pozzi, cantavamo prima di ogni spettacolo.
La sera del 28 dicembre 1975 si sentì male (stavamo recitando La scoperta dell’America) mi disse di aver un dolore dietro l’orecchio destro; io cercai di tranquillizzarlo dicendo: "Commendatò, vedrà che domani starà mejo!" e invece il giorno dopo fu ricoverato alla Salvator Mundi e il 5 gennaio 1976 ci lasciò per sempre.
Il mondo romano e romanesco restò basito e il Comune di Roma volle ricordare l’artista, prima innalzandogli un monumento funerario al Verano e dedicandogli poi una via nella periferia di Roma.
A me, come ad Enrico e Lydia, è rimasto nel cuore e, per non farlo dimenticare, ricorderemo sempre ai romani il nostro Maestro declamando le sue belle poesie. Renato Merlino
Incontri previsti
Rappresentazione di Li commedianti finti, di e con Renato Merlino, trasposizione in romanesco dal testo di Giusppe Gioachino Belli, I finti commedianti, con la partecipazione di Isabella Belardino, Alexia Riccitelli, Diego Gazzelloni, Monia Bucchi, Daniele Camerlingo, Maurizio Melaragni e Enrico Pozzi.
martedì 21 aprile ore 16
Il giudaico-romanesco e il suo teatro
Partecipano:
Micaela Procaccia, MIBACT, Direzione generale per gli archivi
Giacomo Piperno, attore e regista
Mirella Calò, Giordana Sermoneta e Alberto Pavoncello presentano alcuni brani tratti dalle loro rappresentazioni teatrali in giudaico-romanesco.
domenica 17 maggio ore 11