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L’Archivio storico delle Acciaierie di Terni
Giovedì, 06 Febbraio 2014

L’Archivio storico delle Acciaierie di Terni

Valeria Sabbatucci
Sezione Attività

L’Archivio storico delle Acciaierie di Terni (ASAT) conserva la documentazione prodotta dall’impresa siderurgica fondata il 10 marzo 1884 con il nome di Società degli Alti Forni, Fonderie ed Acciaierie di Terni e che nel tempo ha visto cambiare più volte la propria denominazione sociale fino all’attuale Acciai Speciali Terni.

L’ASAT è oggi uno degli archivi d’impresa più importanti in Umbria per il ruolo assunto dalla Società nella trasformazione in termini economici, sociali e urbanistici della città di Terni e degli altri comuni umbri dove essa ha operato. Inoltre è notevole la rilevanza anche a livello nazionale, poiché le acciaierie ternane hanno scritto una parte fondamentale della storia industriale ed economica del nostro paese1. Dichiarato dalla Soprintendenza archivistica per l’Umbria di notevole interesse storico, il materiale conservato si compone di documenti cartacei, fotografici e audiovisivi che complessivamente coprono un arco cronologico che va dal 1873 al primo decennio di questo secolo. L’archivio ha sede nelle adiacenze dello stabilimento, i locali sono stati recentemente ristrutturati e la sala studio è aperta al pubblico su appuntamento2.

Nell’anno passato si è concluso il lavoro di riordino e inventariazione della documentazione cartacea conservata ancora in azienda3. Sono state schedate un totale di 3443 unità archivistiche ordinate in un complesso di serie e sottoserie particolarmente articolato, che rispecchia la struttura organizzativa che l’azienda aveva negli anni ’60-’70. Grazie al recupero dell’organigramma aziendale dell’epoca è stato possibile individuare sei sezioni, organizzate in servizi con incarichi e competenze specifiche, all’interno delle quali si sono riordinate le carte a seconda degli uffici che le avevano prodotte: Segreteria generale, Direzione centrale amministrativa, Direzione centrale del personale e affari legali e fiscali, Direzione centrale della produzione e di stabilimento, Direzione centrale vendite, Servizio organizzazione – centro elettronico.

L’ASAT conserva inoltre quarantasette archivi acquisiti, le cui carte sono riferibili a una serie di società di cui la Terni era consociata o partecipata come, ad esempio, i Consorzi del Canale Nerino e del Velino, la Pontina Metano, la Società Condotte Forzate, la Società Sabina dell’Elettricità e la Termoelettrica Umbra. In generale questa documentazione pervenne all’azienda in copia, in virtù dello status di partecipata, in alcuni casi si può ipotizzare che gli atti furono acquisiti dalla Terni al momento della chiusura delle società, ma non è stato rinvenuto alcun tipo di documento che chiarisca le modalità di acquisizione caso per caso. Infine sono stati riordinati ed inventariati anche tre archivi aggregati: Cassa Mutua Aziendale, Cassa di Previdenza Aziendale e Archivio privato avv. Vittorio Puglisi.

Per quanto riguarda la documentazione fotografica, questa ha costituito dal 2007 l’oggetto di un progetto di schedatura e digitalizzazione, avviatosi grazie alla collaborazione fra l’Università della Tuscia di Viterbo, l’Acciai Speciali Terni e la Società delle Fucine. Tale lavoro, che continua ancora oggi, ha permesso la realizzazione di un data base on line contenente oltre 7.000 schede di descrizione con associate le relative immagini, ottenute attraverso la digitalizzazione degli originali4: negativi alla gelatina bromuro d’argento su vetro, negativi su pellicola, diapositive, stampe b/n e fotocolor. Le schede di descrizione delle singole unità sono state strutturate in trenta campi, tenendo conto dei codici e della struttura della scheda F dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD), dei suggerimenti dati dalla Soprintendenza archivistica per l’Umbria, con la quale abbiamo esaminato esperienze di digitalizzazione già realizzate in regione, e delle esigenze dell’azienda. Per poter reperire in maniera immediata le immagini oggetto d’interesse, si è pensato alla possibilità della consultazione del data base tramite parole chiave che sono state organizzate all’interno di un thesaurus costruito appositamente e affiancato da liste d’autorità per i nomi di persone, enti e toponimi. La ricerca per argomento va così ad integrarsi a quella di tipo storico-istituzionale e archivistico, che muove dal soggetto produttore della documentazione ed utilizza gli strumenti di corredo tradizionali.

Il fondo fotografico costituisce la parte più consistente dell’intero archivio con oltre 100.000 negativi su vetro a cui si aggiungono positivi, diapositive e negativi diversi per un totale, ma la stima è del tutto approssimativa, di circa 500.000 pezzi che furono realizzati dal 1907 fino agli anni ’90. Ad oggi sono state schedate gran parte delle fotografie più antiche, arrivando fino all’anno 1950. Questa ricchissima raccolta di immagini è frutto del lavoro dei fotografi che, a partire dagli inizi del Novecento, furono inseriti nell’organico aziendale con il compito di immortalare la vita della fabbrica. Gli impianti, i processi di produzione dell’acciaio e del materiale bellico e i prodotti finiti costituiscono i principali soggetti fotografati, ma si sono conservate anche numerose immagini che costituiscono oggi una preziosa testimonianza di particolari aspetti della storia aziendale. Si tratta, ad esempio, delle visite di personaggi illustri e non, come gruppi appartenenti a diverse categorie professionali, che venivano effettuate all’interno degli stabilimenti sociali. Fra le maggiori autorità politiche che fecero visita alle acciaierie ternane e di cui rimane documentazione visiva si ricordano il re Vittorio Emanuele III, il ras etiope Tafari Makonnen, la regina Maria Josè di Savoia e in tempi più recenti i presidenti della repubblica Sandro Peritini, Oscar Luigi Scalfaro, Carlo Azeglio Ciampi e il pontefice Giovanni Paolo II. Inoltre in archivio sono conservate le fotografie che raccontano la vita dei dipendenti della Terni fuori dalla fabbrica. Si tratta delle attività dopolavoristiche che impegnavano i lavoratori nelle ore libere con gare sportive e intrattenimenti sociali di ogni tipo, o dell’assistenza sociale che l’azienda metteva loro a disposizione attraverso ambulatori medici, spacci aziendali per la vendita, a costi ribassati, di generi di prima necessità, abitazioni, scuole e colonie estive per i figli e distribuzione di pacchi dono e premi di anzianità5.

Un lavoro di catalogazione e riversamento in digitale è stato avviato anche per il materiale audiovisivo, un totale di circa 900 pezzi di cui la maggioranza su supporto analogico (cassette video di diverso formato), altre su supporto ottico (CD e DVD) e altre ancora su supporto fotochimico (pellicole cinematografiche da 16 e 35 mm). Questi filmati risalgono alla seconda metà del Novecento e al primo decennio di questo secolo e la maggior parte è costituita da documentari aziendali relativi ai vari reparti e processi produttivi, commissionati a scopo commerciale, spesso introdotti da filmati d’epoca che ripercorrono la storia della Società. Della videoteca aziendale fa parte anche Terni sessantaquattro, film del regista Rinaldo Dal Fabbro vincitore del primo premio Film industriali presso la Rassegna Internazionale Cinematografia Specializzata X MIFED di Milano6. Altri video riguardano, invece, manifestazioni artistiche e culturali che hanno visto la partecipazione dell’azienda, come la realizzazione della scultura Lancia di Luce, che l’artista Arnaldo Pomodoro ha creato all’interno dell’acciaieria ternana. In archivio sono, inoltre, conservate numerose registrazioni di telegiornali locali e nazionali e trasmissioni televisive con servizi dedicati alla Società.

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1  La Società degli Alti Forni, Fonderie ed Acciaierie di Terni (SAFFAT) nacque su iniziativa privata, ma con l’apporto finanziario diretto e determinante dello Stato affinché l’Italia potesse emanciparsi dalle forniture estere di materiale bellico, avviando una produzione nazionale di piastre di corazzatura per navi da guerra, proiettili perforanti ed elementi fucinati per cannoni. Sulla storia di questa azienda esiste una vasta bibliografia di cui ci si limita in questa sede a ricordare la monografia di F. Bonelli, Lo sviluppo di una grande impresa in Italia. La Terni dal 1884 al 1962, Einaudi, Torino 1975, l’opera di E. Guaita, Aspetti storici dello sviluppo capitalistico, Vallecchi, Firenze 1979 e il volume Le Acciaierie di Terni, a cura di R. Covino e G. Papuli, Electa-Editori Umbri Associati, Milano-Perugia 1998. Sulle altre ricerche dedicate all’argomento si vedano, oltre al repertorio compilato da G. Giani, Terni, cento anni d’acciaio. Bibliografia dell’industrializzazione, Sigla Tre, Perugia 1984, la rassegna e la lettura critica proposte da A. Ciuffetti, Terni città industriale: il percorso storiografico, in Gisa Giani. La memoria al femminile, Atti del Convegno di studi (Terni, 8-9 novembre 2006), a cura di M. Rossi Caponeri e E. David, Archivio di Stato di Terni, Terni 2008, pp. 47-58 e da R. Covino, Storia e industria: la Conca ternana in età contemporanea, in La storiografia sull’Umbria meridionale. Bilancio di un sessantennio (1950-2012), a cura di C. Arconte, Carocci, Roma 2013, pp. 187-201.

2  I recapiti dell’Archivio sono: Acciai Speciali Terni, Ufficio Relazioni Esterne, Viale B. Brin, 218, 05100 Terni, Tel. 0744 490394, Fax 0744 490711, E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. e Archivio storico delle Acciaierie di Terni, Strada Santa Maria Maddalena s.n.c., 05100 Terni, Tel. e fax 0744 490294, E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

3  Una parte della documentazione cartacea è stata depositata, tra il 1974 ed il 1985, presso l’Archivio di Stato di Terni. La decisione di dividere l’archivio storico aziendale fu presa per assicurare una migliore conservazione delle carte in ambienti idonei, evitando il rischio di dispersione. Presso l’Archivio di Stato di Terni sono oggi conservate tutte le scritture degli organi collegiali della Società fino all’anno 1943 (verbali dell’assemblea degli azionisti, del consiglio di amministrazione, dei sindaci e dei revisori dei conti), mentre quelle dopo il 1943 sono rimaste presso l’ASAT. Sono state depositate anche le carte della Società Italiana del Carburo di Calcio, assorbita dalla Terni nel 1922, e le carte della Società Cassian Bon assorbita nel 1884. Presso l’Archivio di Stato è presente un elenco di consistenza di tutta la documentazione depositata. Il lavoro di riordino e inventariazione del fondo cartaceo conservato in azienda è stato invece svolto da quattro archivisti libero professionisti, sotto la direzione dei funzionari della Soprintendenza archivistica per l’Umbria.

4  L’inventariazione di questa documentazione avviene in conformità degli standard nazionali e internazionali di descrizione archivistica, in particolare si sono seguiti gli standard catalografici definiti dall’ICCD per la documentazione fotografica, anche per l’acquisizione digitale delle immagini.

5  Una selezione delle differenti fotografie storiche aziendali è stata oggetto, di recente, di una mostra fotografica organizzata dall’Acciai Speciali Terni in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni: cfr. La Terni in posa. Immagini dall’Archivio storico della Società, 1907-1965. Catalogo della mostra (Terni, 26 ottobre 2013-6 gennaio 2014), a cura di P. Pellegrini e V. Sabbatucci, Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni, Terni 2013. 

6  Il film vinse anche il primo premio nella sezione Film industriali e il premio speciale per la migliore fotografia alla I Rassegna Internazionale del Film sui Metalli, tenutasi nel settembre del 1964 durante il I Salone Europeo della Metallurgia di Torino.

Foto di apertura: Terni, le acciaierie, 1912.

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